Teramo. Disabili, la Provincia di Teramo tra gli undici territori-pilota in Italia e il primo in Abruzzo per la sperimentazione ICF

Disabili, la Provincia di Teramo tra gli undici territori-pilota in Italia e il primo in Abruzzo per la sperimentazione ICF

Il sistema di classificazione migliora l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro

 

Delle quattro Province abruzzesi, Teramo sarà la prima ad applicare in via sperimentale la nuova classificazione ICF (sigla che sta per classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità) per l’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili. Tale sistema, promosso a livello locale da Italia Lavoro e Regione Abruzzo nell’ambito dell’accordo quadro sottoscritto a novembre, consente un più omogeneo e puntuale inquadramento dei vari tipi di handicap e, quindi, migliora le possibilità di incrocio domanda-offerta di lavoro per le categorie protette.

Il progetto è stato illustrato questa mattina, nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sala audiovisivi della biblioteca provinciale Dèlfico, dal vice presidente e assessore alle Politiche sociali, Renato Rasicci, dall’assessore al Lavoro e alla Formazione, Eva Guardiani, e dal responsabile nazionale dell’area Inclusione sociale e disabilità di Italia Lavoro, Mario Conclave, a cui è toccato il compito di spiegare tecnicamente l’iniziativa.

La provincia di Teramo, come ha detto Conclave, è la prima in Abruzzo e tra gli undici territori-pilota della sperimentazione, che coinvolge anche Asti, Genova, Pordedone, Padova, Ascoli Piceno (ieri nel capoluogo marchigiano la presentazione dell’iniziativa), Foggia, Avellino, Potenza-Matera, Catania, Catanzaro.

La scelta della Provincia di Teramo, che non comporterà spese dirette a carico dell’ente, è stata fatta non solo tenendo conto delle esperienze pregresse  maturate, in una precedente fase sperimentale, da Italia Lavoro e Provincia sulla classificazione ICF, ma anche del livello di servizi erogati in tale ambito dai servizi teramani, condizione decisamente positiva per lo sviluppo delle attività previste dal progetto.

“Terminata la sperimentazione – ha precisato Conclave – , il nuovo metodo di classificazione potrà essere facilmente esteso anche alle altre province abruzzesi attraverso l’elaborazione e lo sviluppo di piani operativi territoriali”.

“Il progetto – ha commentato l’assessore Guardiani – si sposa perfettamente con le diverse iniziative che l’Assessorato al lavoro sta portando avanti nel campo del collocamento e della formazione  dei disabili. Tra queste, la nuova convenzione quadro per promuovere le occasioni di inserimento nel mondo del lavoro e il recente corso per centralinista non vedente, unico in Abruzzo. Ringraziamo la Regione e Italia Lavoro per aver scelto il nostro ente per un progetto-pilota destinato ad essere applicato anche nelle altre province”.

“Il nostro impegno nel settore dei servizi al lavoro e del sociale – ha dichiarato il vice presidente Rasicci – è noto e testimoniato dai numerosi progetti e dalle attività che svolgiamo quotidianamente, a partire dal trasporto e dall’assistenza degli studenti portatori di handicap. Il mio auspicio è che, attivando tutte le sinergie possibili, sia al nostro interno che attraverso il coinvolgimento dei vari attori sul territorio, sia possibile offrire a chi è meno fortunato un sempre maggior numero di servizi integrati e di qualità”.

Cos’è la classificazione ICF 

La classificazione ICF descrive la salute e gli stati ad essa correlati abbracciando le componenti fondamentali dell’essere umano, nell’interazione dinamica con l’ambiente di vita. Questo significa che utilizzando la serie di domini delle componenti ICF (strutture corporee, funzioni corporee, attività e partecipazione e fattori ambientali) si può descrivere la situazione di ciascuna persona: dai problemi nella funzione e struttura del corpo, a ciò che riesce a fare, ovvero la performance, e quindi la partecipazione alle diverse sfere di vita, dato un certo ambiente.

La filosofia dell’ICF considera la disabilità come un problema che non riguarda i singoli cittadini e le loro famiglie, ma richiama all’impegno tutta la comunità e in particolare le istituzioni.

Il modello di salute e benessere proposto dall’ICF coinvolge quindi tutti gli ambiti di intervento delle politiche pubbliche, in particolare: welfare, salute, educazione, lavoro. Solo dalla collaborazione intersettoriale e da un approccio integrato è possibile individuare soluzioni che diminuiscano la disabilità di una popolazione. Una persona, infatti, è più o meno disabile in rapporto all’ambiente in cui è inserito, l’ambiente può facilitare o ostacolare quello che una persona può fare.

Fin dal 2003, con il progetto ICF e Politiche del Lavoro finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Italia Lavoro si è occupata dell’applicazione dell’ICF  alle politiche del lavoro in materia di inserimento lavorativo delle persone disabili.

Teramo, 28 gennaio 2010