Italiani all'Estero

USA. Danica e Sarah, paradosso dell’automobilismo USA di Lino Manocchia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Danica e Sarah, paradosso dell’automobilismo USA di   Lino Manocchia. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

NEW YORK, 28 gennaio ’10 – Come un virus invadente, pur se piacevole, il sesso ha preso piede nell’automobilismo americano sotto varie forme. Trent’anni fa, magnifiche fanciulle tentarono di raggiungere la vetta della celebrità, non con il loro “look” e le “forme”, ma con coraggio, dedizione, bravura, decisione di raggiungere i “big” delle quattro ruote. Le loro performance rimasero vive nella mente dei fans i quali, purtroppo, facilmente antepongono il Complesso fisico della concorrente all’agonismo.

 


Il “virus” si fece notare, in forma lieve, qualche anno fa, per esplodere nel 2010, al punto da far chiedere: “L’automobilismo di questo Pianeta, continuerà a perdere pedine preziose delle quattro ruote facendo strabuzzare i vecchi campioni delle corse?”

Per la cronaca, dopo essere apparsa, spesso senza successo, in gare difficili, la modesta fanciulla dell’Ohio, Sarah Fisher (foto, a lato), che tuttora sogna di raggiungere l’agognata bandierina a scacchi, è spuntata, dall’Arizona, la vezzosa, altezzosa ma non eccellente pilota, di nome Danica Patrick (foto, nel titolo).

Dunque Danica, tra una spinta ed un crash, un ritiro ed un… ”quasisuccesso”, sospinta dagli sponsors ha messo in atto l’arte dell’avvincere il sesso maschile. E, pur rifiutando un milione di dollari dalla rivista Playboy di Heffner, ha abboccato alle offerte di fama della rivista “SI” (Sport Illustrate) la quale ogni anno pubblica dodici tra le più splendide ragazze americane le cui forme fanno vendere migliaia di copie.

Ovviamente i “patron” del team di Danica, pur grattandosi il capo, tirano avanti, poiché, la presenza della “bella” fa loro buon gioco. E lei raddoppia la dose, quando un Internet (Go Daddy) – “Vai papà” – decide di “lanciarla”, non verso il traguardo motoristico, ma nel mondo della pubblicità, e addirittura dello spettacolo.

E così la “Go Daddy” prontamente studia il “colpo” da sferrare il giorno del Super Bowl calcistico con una serie di “spot” televisivi, con “l’attrice” Danica Patrick (foto) che, udite udite, scimmiotta, con false parodie, film famosi, di altrettanto celebri artisti come “Weird Science”, ”Flashdance” e l’indimenticabile “The seven year Itch” che la mitica Marilyn Monroe rese – ed è tutt’ora – famoso.

«Pensiamo – dice con orgoglio il creatore e padrone del “Go Daddy”, Bob Parson – con questi ricordi, di rendere un omaggio ad alcune scene di film famosi, come quello di Marilyn Monroe (con una falsa parodia), che sfortunatamente tramò il divorzio con il grande Baseball player Joe Di Maggio.

La settimana seguente, l’arizoniana passerà, alternativamente, a guidare dalla Irl monoposto, all’ARCA, una seconda serie Stok car che da il via al

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ABRUZZOpress – N. 035 del 28 gennaio ’10                                                                                                                           Pag 2

campionato sul mitico ovale di Daytona. Anche questa bramosia di gareggiare nelle stock, criticata dagli esperti, appare un paradosso. Ve la immaginate la Danica – che suda, sbuffa, smania, pesta (come l’Orco della favola di Cappuccetto rosso) ad ogni corsa sugli ovali – gareggiare con “i boys” del profondo Sud, cresciuti proprio in questa  categoria?

La Fata morgana pingua di dollari fa anche simili effetti. E Danica, sfruttando il “momento” d’oro della Nascar, mentre corre nella Irl per Michael Andretti strizza l’occhio alla “superserie” Usa, la quale, strano ma vero, a prescindere dagli errori commessi, giunge oggi ad invitare VIP, nientemeno che la fallimentare politica: Sarah Palin.

Riconosciuta la gaffe, i PR della Nascar prontamente mettono le mani avanti spiegando che la Palin non sarà presente in “forma ufficiale,” – di chi, di che cosa? – mentre il comico televisivo Jay Leno, commenta: «La presenza di Sarah sarà eguale a quella della fallimentare campagna elettorale dell’ex governatrice dell’Alaska, divenuta scrittrice di un libro che avrebbe… “galvanizzato” l’America.» (Ma, ahimé!, il prezzo iniziale di 32 dollari è stato ridotto a $ 4,50 – ndr)

Bene han fatto i Pr della Nascar a chiarire il controsenso. La Palin non è un senatore, un sindaco o un governatore, ed è stata assunta – per criticare il Presidente  Obama – dalla repubblicana Fox-tv, pertanto quel “VIP” non le appartiene. Tutto un paradosso, se vogliamo, in barba all’automobilismo sempre più schiavo di favolosi incassi e di show che  farebbero esclamare il creatore della Nascar e dello speedway di Daytona, Bill France: «Eppure era tanto bello una volta!…»

LINO MANOCCHIA

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