Abruzzo

ROCCA SAN GIOVANNI:SINDACO GATTOPARDO E FALLIMENTO DI UNA SCELTA URBANISTICA

ROCCA SAN GIOVANNI:SINDACO GATTOPARDO E FALLIMENTO DI UNA SCELTA URBANISTICA

Legambiente diffida il Comune di Rocca San Giovanni

«Secondo un detto popolare parla per primo chi ha torto ed il sindaco di Rocca San Giovanni sembra non essere venuto meno alla tradizione». Inizia così il commento di Angelo Di Matteo, presidente regionale di Legambiente Abruzzo, in riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Rocca San Giovanni in merito alla vicenda della tanto discussa “valorizzazione dell’area della Foce”.

«Per porre rimedio al fallimento della scelta urbanistica di valorizzare l’area della Foce con la realizzazione di residence ed impianti sportivi – continua il presidente –  il sindaco ha assunto una posizione “gattopardesca” a difesa dell’ambiente, in piena contraddizione con quanto da lui stesso sostenuto ed approvato. Il bando di gara è infatti andato deserto semplicemente perché il progetto non era realizzabile: esso era e resta in piena contraddizione con le normative ambientali riguardanti la sicurezza idraulica, le opere a mare e soprattutto la valutazione di impatto ambientale. Questioni, queste, che l’associazione aveva da tempo segnalato all’amministrazione comunale e che, non recepite in fase di progettazione preliminare, hanno costretto Legambiente a diffidare formalmente il Comune di Rocca San Giovanni».

Legambiente ha pubblicamente riconosciuto più volte la lungimiranza dell’amministrazione nella gestione del territorio: capacità questa, che l’ha spesso contraddistinta nel panorama regionale e talvolta nazionale, e che l’ha premiata anche in termini di ricaduta economica.

«Occorre continuare a percorrere la strada della sostenibilità – conclude Angelo Di Matteo – limitando i consumi ulteriori di suolo e di risorse naturali, e puntando alla piena valorizzazione della Costa Teatina: una strategia territoriale di ampio respiro che vede proprio l’amministrazione comunale di Rocca San Giovanni in prima linea. Non resta quindi che ritirare il progetto e ripensare in chiave sostenibile l’intervento».

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