Teramo e Provincia

Teramo. Food2go, l’azienda cessa l’attività. Per i 36 lavoratori spunta l’ipotesi della cassa integrazione straordinaria per dodici mesi

Food2go, l’azienda cessa l’attività. Per i 36 lavoratori spunta l’ipotesi della cassa integrazione straordinaria per dodici mesi

 

La Food2go cessa l’attività produttiva e s’impegna ad attivare, previa verifica di fattibilità presso il Ministero del Lavoro, le procedure per la concessione della cassa integrazione straordinaria ai 36 dipendenti dello stabilimento di Sant’Atto. È la novità emersa dagli ulteriori incontri che si sono svolti in Provincia, nel pomeriggio di venerdì, per discutere del futuro dell’azienda e del destino dei lavoratori.

Il ricorso alla Cigs è stato deciso dopo che la società ha comunicato, all’improvviso, di non poter proseguire l’attività e di essere stata costretta a mettere in liquidazione l’azienda. Circostanza, questa, avvenuta a Roma nella stessa giornata di venerdì con la nomina del liquidatore e legale rappresentante, Felice Regano.

Regano ha firmato insieme ai sindacati, in tarda serata, sempre in Provincia, l’accordo che prevede l’avvio delle verifiche e delle procedure per l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Erano presenti Alessandro Collevecchio, segretario generale di Fai-Cisl Abruzzo e Corrado Peracchia, segretario provinciale Flai-Cgil, e la Rsu aziendale.

Rimane da verificare l’eventuale ipotesi di retrocessione dei lavoratori alla ex Foodinvest Bakery, da cui la Food2go aveva preso in affitto un ramo d’azienda. Ipotesi difficilmente percorribile dato che l’azienda è nel frattempo fallita.

“Avevamo chiesto tempo – è il commento dell’assessore alle Attività produttive, Ezio Vannucci, che ha seguito da vicino tutti i passaggi della vicenda – ed avevamo ottenuto un mese di proroga per decidere quali strumenti attivare per salvaguardare diritti e attese dei lavoratori. A sorpresa, nel tardo pomeriggio, l’azienda ci ha comunicato la cessazione delle attività in seguito alla situazione di crisi. A quel punto non è rimasto altro da fare che attivare le verifiche per l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria, che potrebbe dare ossigeno per un anno alle maestranze. Per ottenere questo risultato dobbiamo continuare a lavorare, tutti insieme, come del resto abbiamo fatto finora. A tale riguardo voglio sottolineare il senso di responsabilità dimostrato dai sindacati, dagli stessi lavoratori, dai rappresentanti dell’azienda, dai curatori, dal nostro Servizio relazioni industriali e da tutti coloro che hanno lavorato intensamente, in una giornata lunga e difficile, accomunati dall’obiettivo di dare una soluzione al difficile problema che si era venuto a creare ”.

Teramo, 1 febbraio 2010

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