Teramo e Provincia

Teramo. La Robin Hood ha deciso di aprire un osservatorio che raccoglie

Non passa giorno senza  la segnalazione di abusi perpetrati da addetti
delle società di recupero crediti nei confronti dei consumatori quali
:violazione della Privacy, sostituzione di persona, violenza verbale,
violenza delle norme sulla sospensione delle azioni nel corso dei
tentativi obbligatori di conciliazione, disturbo della quiete
familiare… . Azioni rivolte alle fasce più deboli e non dotate di
strumenti culturali per la propria tutela.
La Robin Hood ha deciso di aprire un osservatorio che raccoglie
testimonianze e documentazioni per predisporre azioni d’informazioni
e di tutela per i cittadini.
“Occorre urgentemente porre un argine della società civile a quelle,
per fortuna poche, società che operano illegalmente. L’azione è
molteplice va dalla richiesta dell’applicazione del Codice Etico
all’Unirec e agli Ordini degli Avvocati, dal ricorso al Garante della
Privacy a quello delle Comunicazioni, alle Questure che autorizzano
l’esercizio dell’attività alla Magistratura per le rilevanze penali.”
“ Riteniamo che la corretta informazione ai cittadini sui loro diritti
e la giusta azione giudiziale pongano un argine agli abusi siamo
convinti che l’interesse alla nostra azione sia anche di chi agisce
nella legalità.”
Riportiamo a titolo esemplificativo alcuni dei casi registrati.
1- Suona il campanello, è comunicato, sono un ufficiale giudiziale,
questa circostanza determina l’accettazione a casa dell’operatore. La
minaccia è immediata si cerca la persona “debitrice” e comunica “se
non avviene il pagamento immediato, si provvede al sequestro” poi
consiglia nel caso di mancanza di denaro “amichevolmente” di
provvedere all’indomani per bloccare le azioni che porterebbero
immediatamente al raddoppio dei costi. Ciò senza tener conto se ci
sono bambini, persone terze e soprattutto non è lasciato nulla, mentre
è rilevata l’identità della persona attraverso la registrazione di un
documento.
2- Stalking, molestie assillanti, costituiti da  intrusioni nella sua
vita privata alla ricerca di un contatto personale, telefonate a
cellulari in ufficio a casa dei genitori a casa propria negli orari
più impensabili.
3- Lettere ingannevoli con minacce di azioni giudiziali, notifiche di
provvedimenti in genere in buste verdi che richiamano quelle delle
azioni giudiziali. Spesso di studi Legali che si prestano.
4- Telefonate da parte degli operatori che si qualificano come legali
o come ufficio legale della ditta  mandante. Per poi scoprire che si
tratta di un Call Center di una società di recupero.
5- Uno degli ultimi casi una società che “opera” sulla base di una
convenzione con una struttura penitenziale.

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