Chieti. Intervento di Francesco Ricci alla presentazione della campagna elettorale

Intervento di Francesco Ricci alla presentazione della campagna elettorale

Carissimi tutti: così un’eroica collega medico che ha scritto pagine meravigliose della storia del volontariato italiano nel mondo ha cominciato il suo libro, perché con quest’espressione, carissimi tutti, per l’appunto, cominciava le sue lettere a casa. Così oggi io mi rivolgo a voi, carissimi tutti, con la pretesa di poter entrare per qualche minuto nel vostro cervello, ma soprattutto di arrivare al vostro cuore e farlo batter più forte, perché questa battaglia che ci attende si vincerà solo se i nostri cuori cominceranno a battere all’unisono, e batteranno più forte.

Grazie anche alla presidente Rosy Bindi di aver scelto di essere qui stasera, al mio fianco, al fianco di un centrosinistra che ce la sta mettendo tutta per far ripartire da Chieti la sua rivincita. Ci aspetta una sfida dura, perché dall’altra parte c’è uno spiegamento di forze imponente creato per un solo scopo, far vincere il centrodestra. Ma è anche una sfida possibile, perché noi abbiamo dalla nostra parte i fatti, cinque anni di fatti che sono sotto gli occhi di tutti in ogni zona di questa città e uno scopo migliore, continuare il lavoro iniziato.

Questa sarà una campagna elettorale a viso aperto, nel vero e proprio senso della parola. Io ci metto la mia faccia ed è la faccia di un cittadino, prima che quella di un sindaco, un cittadino che ha guardato com’era ridotta la sua città e si è dato da fare per risollevarla senza essere l’ombra di nessuno, senza dover rendere conto a nessuno, né prima, né dopo il voto. E oggi sono felice perché accanto alla mia faccia ci sono anche le vostre facce, quelle di gente pulita, che si è data da fare con me e che è pronta a rimboccarsi di nuovo le maniche per continuare a cambiare in meglio questa città. Facce di gente giovane che crede nel futuro che noi abbiamo preparato in questi cinque anni e ha deciso di mettersi in discussione e di fare la propria parte in un momento di confusione e sfiducia nella politica, giovani generazioni sulle quali punteremo perché la nuova classe dirigente si faccia le ossa con noi. Facce indignate dalle bugie e dalle false promesse di cui, chi si candida a governare al posto nostro, sta riempiendo le nostre strade e la testa della nostra gente: dicono cose che non potranno mai realizzare, disegnano la propria idea di città sui progetti e sul cambiamento che NOI siamo stati in grado di avviare dopo 12 anni di immobilismo del centrodestra.

Si ripresentano con i fantasmi che hanno gettato Chieti nel baratro di una tangentopoli fra le più feroci d’Italia, dove le mazzette c’erano, dov’erano chiari e istituzionalizzati i meccanismi e dove la gente, la stessa gente che oggi dovrebbe tornare a votarli, gridava e rabbrividiva per la vergogna: quegli stessi uomini hanno portato la nostra città al dissesto economico, di cui paghiamo le conseguenze ancora oggi. Io ci metto la mia faccia perché dobbiamo dire a tutti come stanno le cose e farlo come abbiamo sempre fatto, con la coscienza e con le mani pulite.

Abbiamo ereditato una città portata al dissesto e alla paralisi da oltre 12 anni di malgoverno e di scandali. Non è stato facile, fare tutto, perché le emergenze che abbiamo dovuto affrontare sono state tante e tutte rilevanti e perché lungo il percorso abbiamo commesso anche degli errori, ma da essi abbiamo sempre imparato qualcosa di nuovo perché era chiaro l’obiettivo: il bene della nostra città e della nostra gente. Abbiamo messo in campo quasi 200 milioni di opere pubbliche in tutto il perimetro cittadino, perché per noi la città è una e una sola, non esistono zone di serie a o di serie b. Così è rinata la Villa Comunale, oggi bella e vivibile dopo anni di degrado; piazza dodici Apostoli, via Solario, la piazza dell’università con il sottopasso: così rinasceranno piazza Matteotti, tutto il centro storico, piazza San Giustino, la Trinità e corso Marrucino.

Abbiamo fatto tanti parchi,che oggi sono vere e proprie oasi attrezzate per famiglie e anziani, recuperando appezzamenti di terreno lasciati per anni all’abbandono in mezzo a zone residenziali, specie nelle periferie, a Chieti Scalo, luoghi belli e frequentabili. Oggi a Chieti si può praticare ogni tipo di sport, dal baseball al rugby, perché abbiamo rimodernato strutture esistenti come il Palatricalle e realizzato impianti sportivi di quartiere al servizio di tutta la cittadinanza, con accesso gratuito in alcune ore della giornata e dato spazio ad impianti all’avanguardia in grado di ospitare tutte le discipline sportive com’è successo in questi cinque anni con i Campionati europei di basket femminile, Giochi del Mediterraneo, Mondiali di baseball, Nazionale under 21 di calcio, Nazionale di rugby, il Giro d’Italia, ginnastica artistica e sport per disabili.

Abbiamo riportato respiro in una città dove costruivano solo pochi imprenditori, amici degli amici, imposto delle regole che oggi danno l’autorizzazione a costruire solo a chi ha le carte a posto ed è in grado di garantire uno sviluppo eco-sostenibile alla città. E così rialzeranno la testa anche zone come Chieti Scalo 1, Tricalle, Crocifisso, dove si aspetta una riqualificazione da 35 anni. C’era ancora la DC quando la gente reclamava attenzione, poi c’è stato il centrodestra e non ha saputo dare neanche una risposta; oggi ci siamo noi e quelle riqualificazioni decolleranno e i nostri avversari, non avendo altri argomenti da scaraventarci contro ci dicono “cementificatori” (sic)!

Evidentemente tanto attivismo deve aver fatto molto male a chi per anni alla comunità non ha saputo proporre altro che paralisi e uno sviluppo per pochi, tant’è che chi ci accusa non entra nel merito dei progetti, perché altrimenti sarebbe costretto a darci ragione. Chiamano “promesse elettorali” progetti adottati un anno e mezzo fa e arenatisi a causa delle lungaggini di enti passati al centrodestra come la Provincia, la Regione a cui faceva sicuramente più comodo che a Chieti il cambiamento si fermasse per apparire come salvatori della patria in caso di vittoria! Ci hanno gettato addosso ombre e sospetti assurdi, perché con noi al governo della città è cambiato tutto. Lo sanno bene a Chieti Scalo, dove abbiamo costruito fogne che non c’erano. Il problema esiste dagli anni ’60, nessuno lo ha mai affrontato. E oggi tutta Chieti Scalo, comprese le zone di Colle dell’Ara, Università, Villaggio Mediterraneo ha la rete ed i nuovi collettori fognari e finalmente, quando piove, i liquami non invadono più le strade e le case a pian terreno. Lo abbiamo fatto a rischio di essere impopolari agli occhi della gente che ha vissuto il disagio delle strade interessate dai cantieri, ma che oggi ha una città che non si allaga e fogne degne di una realtà in espansione come quella di Chieti Scalo, dominata dalla presenza dell’Ospedale e dell’Università. E proprio lì, oggi sorgono la piazza, il sottopasso di Via dei Vestini, infrastrutture e parcheggi che permettono all’ospedale e all’ateneo di crescere nel rispetto della città, lì dove chi ci ha preceduto aveva previsto un autogrill!

Nel farlo abbiamo rilanciato il settore urbanistico e stabilito regole e trasparenza, perché lo sviluppo della città fosse pulito e ci rispecchiasse. Grazie a noi un intero comparto oggi è in grado di applicare leggi e procedure che ci consentiranno di procedere più speditamente alla redazione del nuovo e atteso Piano Regolatore della Città. Oggi, aree agricole abbandonate per anni, potranno essere la chiave di volta del rilancio economico del nostro territorio, perché potranno essere riutilizzate per insediamenti produttivi e residenziali com’è successo a Brecciarola, se gli investimenti procederanno in nome della tutela dell’ambiente e della sostenibilità. L’ambiente è da sempre stata una nostra priorità.

Avevamo promesso una città sostenibile e oggi abbiamo l’orgoglio di aver portato la raccolta differenziata dal 4 al 29 per cento in soli cinque anni, con lo stesso capitolato d’appalto ereditato dalla scorsa amministrazione e di essere a un passo dal raggiungimento di soglie oltre il 65 per cento, con il decollo della raccolta porta a porta, con il nuovo capitolato d’appalto che sarà operativo dall’inizio del prossimo mese. Abbiamo piantato oltre 800 alberi, rimesso a posto aree verdi, provveduto alla mappatura del fiume Pescara nel tratto che attraversa il nostro comune per avere un quadro chiaro degli scarichi e progettare opere di disinquinamento con l’ente di bacino. Abbiamo promosso l’utilizzo di fonti di energia alternativa innanzitutto nelle scuole e progettato per il futuro in modo da aumentarle sempre di più, una scelta che ci ha fatto salire di quaranta posti nella classifica nazionale della sostenibilità. Abbiamo conseguito la certificazione ISO 14.001 di sostenibilità ambientale ed abbiamo messo in cantiere la certificazione etica.

Abbiamo restituito alla città una mobilità sostenibile con la filovia, un altro traguardo “impossibile” che invece abbiamo raggiunto e presto arriveranno altri mezzi a potenziare l’esistente: che è un collegamento fra le due parti della città e la zona universitaria, perché sarà lì una delle chiavi dello sviluppo futuro. Il sociale rappresentava l’obiettivo primario: in cinque anni siamo riusciti quasi a raddoppiare gli investimenti, portandoli da poco più di un milione agli oltre 3 milioni e mezzo di oggi, erogando risorse e servizi ad una grossa fetta della popolazione che viveva sotto la soglia della povertà e che aspettava un tetto da anni.

Con la costituzione di Chieti solidale e l’assunzione di ben 180 persone, oggi possiamo erogare migliori servizi ai cittadini più svantaggiati e garantire una maggiore qualità nell’assistenza alle classi più deboli Come vedete, operando abbiamo pensato al futuro, per restituire a Chieti un ruolo di riferimento nazionale e non solo regionale di capoluogo e lo abbiamo fatto malgrado le tante emergenze che abbiamo dovuto fronteggiare giorno dopo giorno: penso alla crisi idrica, che oggi è risolta grazie all’ottenimento di investimenti che hanno portato opere per affrontarla, nuove reti e nuovi serbatoi, perché quello che è accaduto nell’estate 2007 sia solo il ricordo di un problema risolto e non rimandato. C’è stato il terremoto, che ci ha toccato da vicino e poi la difficilissima situazione in cui si sono venuti a trovare i lavoratori Burgo, Oliit e la questione Villapini, fronti caldi e ancora accesi su cui ci siamo misurati sempre, a volte così coraggiosamente da esporci alle critiche di tanti. Abbiamo promosso la riqualificazione della zona industriale e favorito nuovi insediamenti produttivi, valorizzando progetti che garantiscono il reinserimento di lavoratori che hanno perso il posto e abbiamo dato attenzione a programmi e investimenti che prevedono nel tempo nuove assunzioni sul territorio teatino.

Abbiamo riportato a Chieti non solo i grandi eventi sportivi, ma anche quelli culturali e di spettacolo: il Festivalbar, Benigni, la cittadinanza onoraria ad Arbore, i concerti dei Negramaro, dei Pooh, Patty Smith, Miriam Makeba, il Festival degli Artisti di strada, il Settembre Scalino, sono state tappe emozionanti concentrate in questi cinque anni. Con emozione e rabbia, poi, abbiamo assicurato al teatro Marrucino la stagione del 2009 e quello che è stato l’ultimo spettacolo, I Pagliacci, il primo del 2010, tutto questo perché la Regione non finanziando la legge 40, non eroga i fondi che permetterebbero al Marrucino di continuare ad esistere. È lo stesso irresponsabile comportamento che sta mettendo a rischio anche l’esistenza dell’aeroporto, per motivazioni solamente politiche, perché i fondi ci sono. Il comune non ha risorse sufficienti per farla andare oltre, purtroppo. La Regione afferma che i fondi non sono stati erogati perché non esisteva la fondazione, ci spieghino allora perché non l’hanno promossa nonostante la nostra disponibilità a farla. Era tutto pronto. Infatti, ben prima delle elezioni regionali e provinciali, lo statuto della fondazione è stato approvato dalla commissione Cultura della Provincia allora presieduta da Coletti e da quella del Comune. Con la Provincia è stato persino firmato un accordo per farla decollare. Con l’arrivo del centrodestra in Provincia prima e in Regione poi, tutto si è arenato!!!

La verità è che il centrodestra vuole affossare il Marrucino per salvarlo dopo, in caso di vittoria e magari tirare fuori del cilindro anche i finanziamenti! Ma noi lo impediremo, perché alla nostra riconferma spingeremo per fare una fondazione seria che resista a tutto, strumentalizzazioni comprese. La consulta delle associazioni, il consiglio comunale dei ragazzi, gli incontri e le assemblee di quartiere, le iniziative del progetto partecipazione, la carta dei servizi urbanistica e la bussola del cittadino sono solo alcuni dei nuovi strumenti che consentono a tutte le teatine e i teatini di sentirsi parte attiva dell’amministrazione.

Queste, vi assicuro, sono solo le cose più importanti, nel ripercorrerle tutte mi chiedo come possa la gente non accordarci ancora la sua fiducia, come possa passare la linea di chi non parla del suo passato perché è imbarazzante l’alleanza messa in piedi solo per avere la maggioranza numerica e non la qualità di governo. Questa armata afferma che vuole di più per Chieti, beh, anche noi vogliamo di più, anzi noi siamo quelli in grado di dare di più perché il più del lavoro ormai è fatto! Noi abbiamo saputo trasformare la diversità in ricchezza, in autocritica e andare avanti, loro non sono sicuramente stati una buona opposizione altrimenti ci avrebbero mandato a casa da un sacco di tempo e così non è stato!

Ci vengono a parlare di Chieti orgogliosa, ma che ne sa quest’armata di orgoglio teatino, capitanata com’è da persone che a Chieti non sono mai venute, che non sanno nemmeno come raggiungere parti della città di cui straparlano, che sono guidate da un solo interesse: commissariare una gestione confusionaria della politica del centrodestra locale e collocarsi dove arriveranno le risorse per gestirle, per avere voce in capitolo, per fare da tutori a chi non è stato in passato un amministratore capace di decidere e scegliere autonomamente e non lo sarà nemmeno ora. L’asse Ripa-Miglianico-Tollo non porterà nulla di buono alla nostra città, perché non ha niente che ci appartiene, che appartiene alla nostra identità, alla nostra storia.

Come sarà ricompensato Buracchio? che tiene le fila del ritorno di tanti cognomi diventati tristemente famosi all’epoca di tangentopoli, cognomi contro cui molti di coloro che si autodefiniscono cambiamento gridavano allora “Vergogna” e ai quali oggi viene dato posto nelle liste (hanno candidato i figli al posto dei padri, ma quale autonomia avranno questi poveri ragazzi). Che cosa avranno coloro che hanno cambiato cavallo in corsa, che sono stati indecisi fino all’ultimo e si sono accontentati di una casacca di ripiego pur di stare nel carrozzone più comodo, quello che secondo loro potrebbe risultare vincitore?

Io non lo so e lo temo. So quello che conosco e a cui ho visto prendere vita sotto i miei occhi in questi cinque anni. E so quello che faremo nei prossimi cinque anni di governo che ci aspettano:
Opere pubbliche. Continueremo la politica delle grandi opere con la nuova sede del Tribunale. Finiremo il parcheggio dell’ospedale ed il parco con produzione di energia fotovoltaica per alimentare la struttura e renderla indipendente. Porteremo la casa dello studente nel centro storico e daremo particolare attenzione all’edilizia scolastica. In itinere anche il parcheggio a Chieti Alta ed il terminal bus, più parcheggi e piazza, nell’area di risulta della stazione di Chieti Scalo.
Lavoro. Progetti di sviluppo per l’occupazione e a sostegno dei giovani professionisti, ulteriore promozione delle aree produttive per attrarre nuovi investimenti, Infrastrutture. Decollo metropolitana leggera per collegare il centro cittadino con Chieti Scalo e le periferie, università, ospedale e Madonna delle Piane. Miglioramento infrastrutturale nelle aree produttive.
Urbanistica. Adozione del PRG. Riqualificazione di zone della città che aspettavano da 35 anni, come Chieti Scalo 1, Crocifisso, Tricalle. Sociale. Politiche ed azioni a sostegno delle famiglie. Affidamento agli anziani di Giardini di quartiere ed attività di servizio per la comunità. Progetti per garantire case di proprietà a prezzi agevolati.
Trasparenza. Apertura di sportelli URP (ufficio relazioni con il pubblico) in tutte le sedi comunali della città e proseguimento del Progetto Partecipazione. Cultura e turismo. Continuare la politica di grandi eventi che ha caratterizzato questi ultimi cinque anni. Costituzione della Fondazione Teatro Marrucino e riorganizzazione dell’intero Sistema Museale, rilancio del settore turistico cittadino.
Ambiente. Ancora più aree verdi in tutta la città. La raccolta differenziata sarà portata dal 29 al 65%, con il decollo della raccolta porta a porta. Aumento dell’uso di fonti energia alternativa sul territorio cittadino.
Sport. L’impegno dell’amministrazione è quello di completare la realizzazione degli impianti di quartiere, in modo che ogni ragazzo della città abbia la possibilità di fare sport e crescere in modo armonico.
Personale. Porteremo a termine la riforma già iniziata della pianta organica e lavoreremo sulla formazione, già avviata negli ultimi due anni, per raggiungere maggiori obiettivi di efficienza.

Tutto questo lo faremo insieme, come è successo fino ad oggi e lo faremo, a viso aperto, perché possiamo permettercelo, perché abbiamo persone pulite e competenti per farlo, perché nel farlo portiamo con noi il pensiero di ogni concittadino, quello di cui ha bisogno, il suo diritto ad avere una città bella, vivibile, sostenibile, fatta a misura per la sua famiglia e per il proprio progetto di vita. Quella città oggi c’è. Molte di queste cose esistono e le abbiamo messe in campo noi, per questo è necessario che il 28 e 29 marzo Chieti faccia la scelta giusta, non fermi il cambiamento.

“Irrobustite le mani fiacche e rendete salde le ginocchia vacillanti”: non è il momento del piangersi addosso: ci sono stati errori? Certamente, Ci sono stati ritardi? Certo, ma quello che è stato fatto e com’è stato fatto, con onestà, trasparenza, legittimità, nel totale rispetto della legalità ci qualifica molto più degli errori e dei ritardi. Andiamo insieme in mezzo alla gente, raccontiamogli tutto, convinciamo gli indecisi, diamo certezze agli scettici, mettiamo in campo tutte le nostre forze e tutti i mezzi che abbiamo per evitare di tornare al passato che abbiamo visto, che abbiamo subito e che noi abbiamo allontanato perché non ci piaceva e non ci rappresentava.

Vorrei concludere con un pensiero di totale gratitudine a quanti ci sono stati vicino in questi anni, a quanti hanno lavorato con passione, credendo in questo cammino di cambiamento, alla mia famiglia, che, nonostante il salasso continuo cui si sottopone, di tempo e di risorse, ha deciso di sostenermi ancora.

Un ringraziamento particolare a Rosy Bindi, per essere qui: siamo stati molto vicini nella politica (che a dire il vero ho praticato poco negli ultimi cinque anni, scegliendo il modello del sindaco molti fatti e poche chiacchiere).

Cara Rosy, cinque anni fa presentò la mia candidatura, in modo del tutto casuale un certo Romano Prodi: mi ha portato fortuna, ma anch’io l’ho portata a Lui che l’anno dopo è diventato presidente del consiglio. Sono convinto che tu porterai la stessa fortuna a me, ma vorrei portartene anche io perché il nostro paese ha bisogno di donne come te, che molto hanno fatto (sei stata sicuramente il miglior ministro della sanità del dopoguerra), ma molto possono dare ancora al paese.

Un ringraziamento finale a voi tutti: ho bisogno della vostra forza, insieme possiamo andare avanti, possiamo cambiare l’aria che sta già cambiando. Portiamo con noi la gente della nostra città facciamola respirare ancora, diamo a Chieti un’altra occasione concreta e duratura per continuare a crescere. Grazie, al lavoro!!!

Francesco Ricci Sindaco per Chieti

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