Chiusura dell’”Antigua”. Il sindaco: “Chi tira in causa il Comune è in malafede o ha una grande confusione”.
Il sindaco prende posizione sulla questione relativa all””Antigua”, il locale chiuso dalla Procura della Repubblica di Teramo per emissioni sonore.
“Non si possono tollerare, perché del tutto prive di fondamento, le affermazioni rilasciate dai titolari del locale in occasione di una loro conferenza stampa. Sono stato chiamato in causa perché, a loro dire, in campagna elettorale sarei stato a favore della ‘movida’ mentre ora mi sarei totalmente disinteressato alla vicenda. Qui si stanno mischiando le carte in tavola, e chi lo fa è un baro, cioé una persona in malafede o che ha una grande confusione”. Il sindaco, infatti, rievoca la sua ordinanza del 17 luglio 2009, adottata poco dopo l’insediamento della nuova Giunta, con la quale, armonizzando le esigenze degli operatori commerciali con il diritto al riposo di cittadini e turisti, autorizzava l’apertura dei locali fino alle 4 di mattina ma imponendo l’osservanza di rigidissime previsioni. In primo luogo l’obbligo di sottoscrivere contratti con agenzie di viglianza per garantire la sicurezza all’esterno e all’interno dei locali. Quindi sancendo, a carico dei titolari, l’obbligo di installare un sistema di videosorveglianza e strumenti di diffusione acustica sigillati e tarati da tecnici competenti. “L’apertura dei locali sino alle 4 di mattina è una misura a favore delle attività inviadataci persino da Rimini, il cui assessore al turismo ha espressamente richiesto copia della mia ordinanza. E altre città abruzzesi, seguendo proprio Giulianova, hanno a loro volta ed adottato le nostre misure. Misure che di certo – specifica il sindaco Mastromauro – non intendono assecondare né favorire il disturbo della quiete pubblica, rendendo quindi impossibile la vita ai cittadini. Ed infatti l’apertura dei locali sino alle 4 di mattina è rigidamente legata al rispetto di quelle misure che, appunto, permettono ai giovani di divertirsi senza ledere i diritti altrui. Le accuse rivoltemi sono quindi ridicole. Chi sbaglia, perchè non rispette le prescrizioni date, non può prendersela con chi ha fatto di tutto per agevolare lo sviluppo delle attività sul nostro territorio. Chi è in regola – conclude il sindaco – non ha nulla da temere. E, rispettando le previsioni della mia ordinanza, certo non reca disturbo al sonno di nessuno. Divertimento e rispetto della quiete non sono necessariamente in conflitto”.