Teramo e Provincia

Teramo. “Decreto Legge incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi”. Comunicazioni. Lettera dell’Ordine degli Architetti di Teramo a Gianni Chiodi

Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Teramo

Prot.n. 985                                                                  Teramo, 30.03.2010

Raccomandata A.R.

Al Governatore

della Regione Abruzzo

Dott. Gianni Chiodi

67100 L’AQUILA

Al Presidente

II Commissione – Governo del territorio – Lavori pubblici

– Ordinamento uffici e Enti locali

Dott. Ricciuti Luca

Consiglio Regionale

67100 L’AQUILA

Al Direttore

Direzione Affari Della Presidenza, Politiche Legislative e

Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio,

Valutazioni Ambientali, Energia

Arch. Antonio Sorgi

67100 L’AQUILA

Via mail e, pc.

Ai Consiglieri Regionali

LORO INDIRIZZI

Al Presidente

Ordine degli Ingegneri

della Provincia di Teramo

Ing. Alfonso Marcozzi

64100 TERAMO

Al Presidente

Collegio dei Geometri e Geometri laureati

della Provincia di Teramo

Geom. Maurizio Sacripante

64100 TERAMO

OGGETTO: “Decreto Legge incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi”. Comunicazioni.

Come noto il 26/03/2010 è entrato in vigore il cosiddetto Decreto Legge Incentivi che consente di

effettuare gli interventi di manutenzione straordinaria degli edifici senza alcun titolo abilitativo.

La Regione Abruzzo, non avendo ancora una Legge Regionale che recepisca il D.P.R. 380/2001,

rientra tra quelle Regioni dove si applicheranno le procedure semplificate di cui all’art. 6 – Attività

edilizia libera – del Testo Unico per l’Edilizia come modificato dal recente decreto.

Questo Ordine, pur ritenendo necessaria una semplificazione delle procedure edilizie, fa sua la

posizione del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori il quale,

così come già ripetutamente evidenziato in diverse occasioni di confronto istituzionale, ribadisce la

propria ferma contrarietà ai provvedimenti riguardanti l’edilizia, contenuti nel “Decreto Legge

incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi” approvato dal Governo il 19 marzo

2010.

La possibilità di intervenire senza alcun tipo di titolo abilitativo in materia di manutenzione

straordinaria e di altre significative attività edilizie non costituisce un auspicabile intervento di

semplificazione amministrativa ma, al contrario, induce gravissime conseguenze in relazione alla

sicurezza, alla tutela del patrimonio edilizio, alla rispondenza degli interventi realizzati alle

normative di tipo edilizio, sismico, paesistico ed ambientale ed alla possibilità, da parte delle

Pubbliche Amministrazioni, di controllare gli interventi sul patrimonio esistente. Ciò è particolarmente vero in una Regione come la nostra, dove la presenza di Comuni di piccola e piccolissima dimensione demografica porta alla presenza di strutture tecniche comunali non in grado di esperire i necessari controlli sull’attività edilizia libera.

L’assenza di ogni tipo di controllo e di direzione da parte dei professionisti abilitati, al di là di ogni

demagogica pretesa di una teorica semplificazione procedurale, determinerà, a parere di questo

Ordine, la proliferazione di interventi progettuali di scarsa qualità tecnica e tecnologica senza alcun

tipo di garanzia per l’utente e la collettività e in totale dispregio ad ogni normativa concernente la

qualità edilizia e la tutela degli infortuni sul lavoro.

Il Governo, dopo aver avviato un significativo processo di valorizzazione delle nuove tecnologie

informatiche finalizzate allo snellimento delle procedure amministrative, attraverso la promozione di  strumenti quali la Posta Elettronica Certificata e la Firma Digitale, oggi adotta un provvedimento

assolutamente contraddittorio che elimina ogni controllo ponendo seri problemi sulla sicurezza.

Infatti, seppure il decreto legge esclude dalle opere che non abbisognano di titolo edilizio quelle

che interessano le parti strutturali dell’edificio viene, di fatto, eliminata ogni possibilità di verifica e si ignorano sia gli strumenti di tutela dei lavoratori edili (DURC) che la documentazione attestante la corretta esecuzione delle opere (collaudo e certificato di regolare esecuzione) lasciando decisioni prettamente tecniche al committente che, paradossalmente, è uno dei primi danneggiati dal provvedimento in quanto privato delle necessarie tutele che il contributo di una figura

professionalmente competente gli fornirebbe.

L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Teramo, nel

ribadire che il mondo delle professioni è soprattutto portatore di competenze e valori, ed eliminare

completamente la figura del progettista  pone quindi seri problemi per quanto sopra specificato,

chiede, alla Regione Abruzzo, di legiferare in merito recependo il Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R.

380/2001) e reinserire le opere liberalizzate dal Decreto tra quelle sottoposte a Denuncia di Inizio

Attività o Permesso di Costruire.

Distinti saluti

Il Segretario

(arch. Alejandro Bozzi)

Il Presidente

(arch. Giustino Vallese)

Firma autografa sostituita da indicazione a mezzo stampa, ai sensi dell’art.3, comma 2, D.Lgs. n* 39/93.

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