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Teramo. La Banca Tercas Teramo supera la Scavolini Spar Pesaro dopo una bellissima gara sul filo dell’equilibrio, resa ancor più importante di quanto non si sapesse alla vigilia dagli altri risultati del turno di Serie A

Domenica 25 aprile 2010

La Banca Tercas Teramo supera la Scavolini Spar Pesaro dopo una bellissima gara sul filo dell’equilibrio, resa ancor più importante di quanto non si sapesse alla vigilia dagli altri risultati del turno di Serie A.

Prima della gara il Presidente Antonetti premia Gianluca Lulli con una targa e una canotta speciale per celebrare lo storico traguardo delle 500 presenze in Serie A, sottolineato dal pubblico con un applauso assordante al capitano di mille battaglie.
Alla palla a due si presentano i due quintetti ormai consueti: Poeta, Hoover, Diener, Amoroso e Jurak da una parte; Green, Van Rossom, Hicks, Sakota e Williams dall’altra.
L’aggressività richiesta da Coach Capobianco fin dall’inizio è ben presente tra i biancorossi, con Jurak che si fa sentire in attacco (tutti suoi i primi 8 punti) e tenta di limitare lo strapotere di Williams in area, riuscendoci a rimbalzo ma non nelle conclusioni: il centro statunitense è protagonista con Van Rossom dell’allungo esterno (8-16 al 6’), che Teramo non riesce a recuperare nonostante l’efficacia del neo-entrato Stanescu: il primo quarto finisce 16-23.
La Scavolini tocca anche la doppia cifra di vantaggio, ma la riscossa della Banca Tercas non si fa attendere, con Stanescu e Jones ottimi sia in attacco che in difesa e il PalaSka che alza il livello dei decibel al massimo stagionale. Diener e Amoroso completano un break di 13-2 che vale il sorpasso, e induce Dalmonte a rimettere in campo Williams. Le triple di Diener e Hoover tengono comunque avanti i padroni di casa, che tornano negli spogliatoi in vantaggio 37-34.
Bobby Jones è protagonista in avvio di ripresa: ferma Hicks, stoppa un contropiede, avversario, sbaglia anche una schiacciata ma poco dopo si prende la rivincita da tre. Le difese diventano sempre più arcigne, il quarto fallo di Stanescu che stava annullando Williams è subito seguito da quello Amoroso, che aveva appena dato a Teramo un massimo vantaggio di 6 lunghezze. Un’invenzione di Green vanifica tutto, e si entra nell’ultimo periodo sul 51-49.
Un passaggio a vuoto della difesa aprutina è punito dai realizzatori della Scavolini, ma la risposta arriva immediata con Diener e Hoover, e si procede in equilibrio, tra azioni difensive fallose ed errori al tiro, fino agli ultimi 3 minuti. Nei quali le percentuali non migliorano, ma la prima a trovare un canestro dal campo dopo tanti minuti è la Banca Tercas con Amoroso, su una rimessa magistralmente disegnata con appena 2 secondi sul cronometro. A difendere ora non ci sono solo i 5 in campo, ma un palasport intero: mentre Pesaro perde fiducia, il controllo dei rimbalzi concede a Teramo di entrare nell’ultimo minuto sopra di uno, e la circolazione della palla un tiro che Poeta (1/5 dall’arco fino a quel punto) segna con la freddezza del campione. La difesa si conferma insuperabile, Jones e Diener dalla lunetta ribaltano anche la differenza canestri nello scontro diretto: finisce 69-61 nel tripudio del PalaScapriano, e si resta con quattro lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione, ma con una gara in meno da disputare.

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