Cultura & Società

Castellalto (TE). Giuliana Sgrena presenta “Il ritorno”

Giuliana Sgrena presenta “Il ritorno”

Martedì, 25 maggio,  alle ore 20:30, presso il ristorante “Cavallino Rosso” di Petriccione di Castellalto (TE), Sinistra Ecologia e Libertà Federazione di Teramo, Sinistra Ecologia e Libertà sezione di Castellalto e Associazione IRIS organizzano la presentazione del libro “Il Ritorno” interverranno: l’autrice  GIULIANA SGRENA,  GIANNI MELILLA (  Coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà), TOMMASO DI FEBO ( Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà) , VINCENZO GRAMENZI ( Rappresentante della seziondi Castellalto di Sinistra Ecologia e Libertà), CARLO MATRICIANI ( Presidente Associazione IRIS). Moderatore: Gianluca Torrieri.

Giuliana Sgrena scrive per il quotidiano il manifesto dal 1988, per il mensile Modus vivendi dal 1997 e per il settimanale tedesco Die Zeit. È stata candidata per le Europee del 2009 con Sinistra e Libertà e nel Congresso fondativo del partito a dicembre dello stesso anno è stata inserita nel coordinamento nazionale.

Rapita il 4 febbraio 2005 dall’Organizzazione della Jihad islamica mentre si trovava a Baghdad (Iraq) per realizzare una serie di reportage per il suo giornale, è stata liberata dai servizi segreti italiani il 4 marzo, in circostanze drammatiche che hanno portato al suo ferimento e all’uccisione di Nicola Calipari, uno degli agenti dei servizi di sicurezza italiani che dopo lunga e efficace trattativa la stavano portando in salvo.

A quattro anni dal suo rapimento, Giuliana Sgrena è tornata in Iraq. Dapprima timidamente, nella regione di confine controllata dai kurdi. Poi, finalmente, a Baghdad.

Tornando, nel giugno 2009, ha evitato di scegliere uno degli alberghi dove alloggiano gli inviati dei grandi giornali e ha preferito la zona rossa piuttosto che quella verde, considerata più sicura  Ritornare in luoghi tanto amati, ma anche così drammatici, non può che essere per lei fonte di vivo shock. Ma poco dopo, la giornalista del “manifesto” lascia spazio alla descrizione di ciò che vede.  Ha ritrovato una città, per certi aspetti, uguale a quella che avevo trovato cinque anni fa; è ancora distrutta e deturpata dai muri di cemento che sono stati costruiti, si dice, per sicurezza, anche se in realtà non la garantiscono; è una città dove non c’è stata ricostruzione, mancano ancora l’elettricità e l’acqua per molte ore al giorno; non ci sono ancora tutti i servizi sociali; non c’è lavoro; non ci sono strutture sanitarie in grado di garantire la popolazione. Ma la vita, nonostante lo stillicidio di attentati sanguinari, sembra riprendere i ritmi del periodo di Saddam Hussein, sono riaperti e sono frequentati fino a tarda notte i negozi che vendono alcolici, piccoli ristoranti sono affollati anche di donne e bambini, è rifiorita la vita culturale e c’è nell’aria una gran voglia di tornare alla normalità, di riprendersi la gioia di vivere. Insomma, la nuova strategia americana di accordarsi con gli anziani dei villaggi sunniti ha di fatto tolto spazio politico alla propaganda armata del fondamentalismo islamista. Ma alla vigilia del “disimpegno” americano nell’area non tutti i problemi paiono essere risolti. Con grande sensibilità umana e giornalistica, Giuliana Sgrena ci racconta perché.

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