Comitato promotore Referendum regionali sui costi della politica

Comitato promotore Referendum regionali

sui costi della politica

Tel. 085.8944932 – Fax. 085.9150464

COMUNICATO STAMPA

E’ chiaro a tutti ormai che il Consiglio regionale non è in grado di “ridurre i costi della politica regionale” di sua propria ed autonoma iniziativa. Infatti, negli ultimi anni eL’esercizio della “politica” è diventato monopolio di una aristocrazia di funzionari e di politici di professione che occupano tutti i posti di potere nei Comuni, nelle Provincie e in Regione e, sempre più spesso assumono la “gestione diretta” di beni e servizi primari come ACQUA, SANITA’, OSPEDALI, CLINICHE, LABORATORI, RIABILITAZIONE, TRASPORTI, EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, AGRICOLTURA, TURISMO, SCUOLA E FORMAZIONE PROFESSIONALE, CENTRI PER L’IMPIEGO,FINANZIARIE, CREDITO E FONDAZIONI BANCARIE, CONSORZI AGRARI E DI BONIFICA, COMUNITA’ MONTANE attraverso una miriade di “enti strumentali” e Società miste partecipate pubblico-private: ASR, ATO, ACQUEDOTTO DEL RUZZO, CIRSU, ARTA, ARSSA, ARPA, APTR, ATER (ex IACP), ARET, FIRA, ADSU, CED, ecc.

Interminabile è l’elenco di incarichi, consulenze, stipendi, gettoni di presenza, rimborsi, diarie e contributi a pioggia a destra e a manca.

A tal proposito il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano ha il dovere di “riaprire” la procedura refendaria avviata il 9 luglio 2008 e rimasta “in sospeso” dal 18 luglio successivo a seguito all’arresto e alle dimissioni dell’allora Presidente della Regione Ottaviano Del Turco, scioglimento del Consiglio ed elezioni anticipate di novembre che hanno “bloccato” la raccolta delle firme e rinviato il tutto alle decisioni del nuovo Presidente dela Consiglio regionale.

Con i quesiti referendari e con la Proposta di legge di iniziativa popolare si chiede la riduzione del 50% di COMPENSI, RIMBORSI, INDENNITA’, DIARIA MENSILE E ASSEGNO VITALIZIO per i Consiglieri regionali, la abolizione di CONSULENZE, INCARICHI, COLLABORAZIONI, CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI A PIOGGIA e la riduzione degli enti strumentali della Regione Abruzzo.

Se nemmeno l’attuale “nuovo” Consiglio regionale, così come quello precedente, non hanno alcuna intenzione di tagliere nemmeno “alcuni” significativi costi e sprechi della politica, è necessario provvedere “direttamente” dal basso: per questo il Comitato promotore propone una nuova “raccolta di firme” sia sui 5 Referndum che sulla Proposta di Legge di iniziativa popolare, chiedendo, per ogni buon fine, il sostegno fattivo, necessario e prezioso degli Organi di Informazione e della opinione pubblica abruzzese.

Pio Rapagnà e Giovanna Forti

Cittadini promotori dei Referendum

Roseto degli Abruzzi, 30.5.2010