Teramo e Provincia

Pineto (TE). Pineto (Te) 11 maggio 2010. L’AMP Torre del Cerrano come esempio di Sviluppo Sostenibile nel Turismo

Pineto (Te) 11 maggio 2010. L’AMP Torre del Cerrano come esempio di Sviluppo Sostenibile nel Turismo

Il nuovo “Parco” studiato come forte incentivo ad una destagionalizzazione del turismo rispetto al già solido e tradizionale turismo balneare e come nuova fonte di finanziamenti europei.

Come promuovere uno sviluppo sostenibile del turismo nell’area adriatica senza dover ridurre le presenze e, anzi, rilanciando l’attrazione dell’area con nuove forme di turismo che inneschino processi di sviluppo locale sostenibile.

Questo è il tema di una Conferenza Internazionale che si è tenuta dal 7 al 11 maggio, presso il Museo di Storia Nazionale di Tirana e nel Parco Archeologico di Apollonia, in Albania, organizzata dall’Università Europea del Turismo, con il titolo: Sustainable Tourism and local development: resources, strategies and policies for Albania as a part of European Union.

Tra i circa 50 casi studio selezionati dal Comitato Scientifico dell’Università Europea, presentati da studiosi provenienti da tutta Europa e dai vai paesi che circondano l’Adriatico, due importanti contributi sono forniti dalle ricerche portate avanti dall’Università di Roma “Sapienza” e dall’Università di Teramo, in collaborazione con il Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, proprio sul neo costituito “Parco” di “Torre del Cerrano”.

Nelle giornate di lavoro sono stati presentati due lavori di ricerca che evidenziano due importanti aspetti di sviluppo economico locale legati all’istituzione dell’area protetta.

Questi gli autori e i titoli dei due lavori che sono stati presentati:

  1. Migliorati L., De Ascentiis A., Di Pietrantonio G., Nuovo M., Patti G., Vallarola F., Local Identity, tourism and development: the case of natural wildlife marine reserve of “Torre del Cerrano”. (“Sapienza” Università di Roma- Co.Ges. Amp Torre del Cerrano- Archeosub Hatria)
  2. Cardinale B., Vallarola F., “AdriaPAN, a network of Adriatic’s coastal and marine protected areas. The Cerrano Charter”. (Università degli Studi di Teramo- Co.Ges. Amp Torre del Cerrano)

Il primo lavoro, quello coordinato dalla “Sapienza” Università di Roma, studia  l’importanza dell’Area Marina Protetta per poter avviare nuove forme di turismo che vadano ad attirare quei settori legati alla Natura ed alla Cultura dei luoghi, solitamente non coincidenti, per tipologia di turista e per periodo di fruizione, al turismo balneare tradizionale. L’interesse verso questi aspetti è sempre crescente nella collettività e i settori del Turismo natura e del Turismo Culturale sono gli unici che non hanno risentito della crisi degli ultimi anni (dati Mercury ed Ecotur). L’opportunità creata dall’Area Marina Protetta di svolgere indisturbati attività di nuoto lungo, immersioni guidate, archeologia subacquea, seawatching e birdwatching, studio della vegetazione dunale, osservazione naturalistica, etc. consente di aumentare i flussi turistici fuori dai mesi di massimo afflusso, luglio e agosto, innescando processi di destagionalizzazione della domanda. Una corretta gestione dell’Area marina Protetta attiva servizi che attirano il turismo scolastico e la convegnistica di tipo scientifico-naturalistico favorendo un allungamento sostanziale del periodo di apertura e pieno funzionamento delle strutture ricettive e commerciali più legate al turismo. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che per ottenere questo si adottano sistemi più attenti alla conservazione delle risorse naturali e culturali, il miglioramento della qualità di vita che ne consegue può essere certamente valutato come un elemento importante per individuare in quella delle aree protette una delle strategie migliori per uno sviluppo locale di tipo sostenibile.

Il secondo lavoro, quello coordinato dall’Università di Teramo, studia invece come l’istituzione dell’Area Marina Protetta abbia proiettato le comunità locali e i propri istituti di rappresentanza, i Comuni, la Provincia, gli organismi associativi e di ricerca locali, in un nuovo modo di intendere lo sviluppo locale che li accomuna con tutte le altre organizzazioni, governative e non, a livello nazionale ed internazionale, che hanno operato la medesima scelta dell’area protetta per salvaguardare e valorizzare il proprio territorio. L’innescarsi di processi di networking, cioè di lavoro in rete, con le altre aree protette adriatiche è stato automatico. La ricerca esamina come proprio a Pineto è stata redatta la “Carta di Cerrano”, documento di base che bisogna adottare e sottoscrivere per entrare a far parte di AdriaPAN-Adriatic Protected Areas Network, una rete di aree protette, e non solo, che è divenuta una piattaforma di condivisione e scambio di esperienze oltre che un sistema di coordinamento tra istituzioni aventi identici scopi istitutivi. Ma AdriaPAN sista rivelando un importante strumento di sviluppo locale nel momento in cui raccoglie oltre 20 aree protette marine e costiere dell’Adriatico e ne costituisce un coordinamento anche in termini progettuali, cosa che, ultimamente, prende sempre maggiore importanza a livello di candidatura di progetti per finanziamenti europei o comunque di livello internazionale.

-Il campo scuola 2010 a Torre Cerrano dell’Archeosub Hatria partirà a Silvi il prossimo 24 maggio.

Info: www.torredelcerrano.it

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