Teramo. ALTRA OPERAZIONE CONTRO IL FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

ALTRA OPERAZIONE CONTRO IL FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Personale di questa Squadra Mobile, con il concorso dei colleghi dell’Ufficio Immigrazione, nell’ambito delle attività svolte per contrastare fenomeni delittuosi legati all’immigrazione clandestina, nel mese di novembre dello scorso anno, procedeva ad un attento monitoraggio delle numerose pratiche presentate presso lo sportello unico per l’immigrazione  relative alla legge n 102 del 2009 che consentiva la c.d. “emersione” di cittadini extracomunitari che già si trovavano sul territorio consentendone la regolarizzazione e quindi il rilascio del permesso di soggiorno.  In tale contesto venivano estrapolati i dati relativi a datori di lavoro residenti in questa provincia che avevano fatto richiesta di emersione, a favore di lavoratori extracomunitari  già occupati irregolarmente alle loro dipendenze, in qualità di colf o badanti, come previsto dalla richiamata legge. Gli accertamenti esperiti venivano, pertanto, indirizzati alla verifica dell’effettiva presenza di questi lavoratori domestici presso i luoghi lavorativi indicati nelle dichiarazioni presentate telematicamente presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Teramo nel previsto periodo di legge ricadente tra il 1° ed il 30 settembre 2009. Come si diceva, la citata legge richiedeva che le dichiarazioni di emersione fatte dai datori di lavoro dovevano riguardare lavoratori domestici irregolari già alle dipendenze degli stessi da almeno tre mesi prima del 30.06.2009. Il  rapporto di lavoro doveva essere stato continuativo fino alla stipula del contratto pena il rigetto della richiesta avanzata. L’attività di indagine ha evidenziato in moltissimi casi l’assoluta falsità di tali istanze in quanto nel corso degli accertamenti esperiti i cittadini extracomunitari beneficiari delle dichiarazioni di emersione, di fatto non sono stati trovati presso le abitazioni specificate quali rispettivi posti di lavoro. L’attività svolta ha consentito di indagare tra italiani e stranieri 125persone per i reati di favoreggiamento alla permanenza sul territorio dello stato di cittadini extracomunitari al fine di profitto e per falsità ideologica e materiale commessa dal privato. Nel corso dell’indagine, è emersa la figura di uno pseudo consulente del lavoro ex dipendente di patronati sindacali locali, tale P. B. di anni 43 con studio in Villa Rosa di Martinsicuro, capace di fungere da collettore di tali istanze insieme a tale L. L.  di anni 32amministratore di una cooperativa sociale. Gli accertamenti esperiti hanno consentito di acclarare che i predetti, anche  all’insaputa di alcuni dei datori di lavoro, avevano utilizzato  fraudolentemente i loro dati personali per la presentazione delle istanze telematiche allo Sportello Unico a favore di cittadini extracomunitari a loro rivoltisi tramite intermediari, soprattutto di etnia cinese, di cui alcuni già identificati ed altri in corso di identificazione. In taluni casi è stato accertato che gli stranieri beneficiari della regolarizzazione hanno sborsato somme cospicue di denaro variabili da 1500 a 6000 Euro. E’ tuttora  in corso un’ attività di indagine delegata dalla locale A.G. e finalizzata all’acquisizione di documentazione presso lo sportello Unico per l’immigrazione della Prefettura ed all’escussione di testi e di numerosi indagati.

  • DOMANDE DI EMERSIONE PRESENTATE A TERAMO:  965
  • PERMESSI GIA’ RILASCIATI: 614    –     RIGETTATI: 62
  • PRATICHE OGGETTO DI INDAGINE: 85 di cui 10 con permesso di soggiorno già rilasciato in quanto all’atto dell’esame delle pratiche ancora non era emersa l’indagine. Al termine del proc. penale, in caso di condanna, verranno revocati.
  • ETNIA INTERESSATA ALL’INDAGINE: Prevalentemente cinese.

FONTE: Questura di Teramo