Teramo e Provincia

Teramo. Importanti novità per la caccia con le modifiche al Piano Faunistico “E’ il frutto di un’ ampia consultazione e migliora sensibilmente l’uso del territorio” commenta l’assessore Giuseppe Di Michele

Importanti novità per la caccia con le modifiche al Piano Faunistico

E’ il frutto di un’ ampia consultazione e migliora sensibilmente l’uso del territorio” commenta l’assessore Giuseppe Di Michele

Approvate all’unanimità dal Consiglio provinciale le modifiche al Piano Faunistico venatorio vigente (2001/2006).

Nel complesso la quantità di territorio a disposizione dell’attività venatorie rimane sostanzialmente la stessa, circa 9000 ettari, ma vengono riaperte alla caccia alcune riserve, in particolare nella fascia pedemontana dove c’è il problema della presenza del cinghiale, mentre  vengono istituite nuove zone di protezione – spiega l’assessore Giuseppe Di Michele  che aggiunge – tutte le modifiche sono il frutto di tavoli di confronto con gli stessi cacciatori, con gli ATC e con le associazioni di riferimento: quelle venatorie, quelle agricole e quelle ambientaliste”.

In due mesi, infatti, si sono svolti 8 incontri tematici presso l’Assessorato e 6 incontri territoriali in altrettanti Comuni della Provincia come ha spiegato l’Assessore nel corso della riunione con la Consulta: “L’80% delle modifiche è stato proposto dai diretti interessati,  puntiamo ad un maggiore coinvolgimento e soprattuto ad una maggiore responsabilizzazione dei cacciatori ai quali stiamo pensando di affidare la gestione delle riserve: fra le nostre priorità, infatti, vi è la lotta al bracconaggio, vera piaga per la fauna, e per ottenere risultati significativi è necessaria la collaborazione degli stessi cacciatori”.

In realtà la Provincia di Teramo, unica in Abruzzo, già nel 2008 aveva deliberato un nuovo Piano Faunistico ma la Regione non lo ha mai approvato in attesa che anche le altre Province aggiornassero la pianificazione faunistica-venatoria. Attualmente, poi, si è in attesa delle nuove linee guida regionali e, quindi, per evitare il rischio di dover attendere ancora a lungo per l’approvazione del nuovo Piano, l’assessore Di Michele,  di concerto con la Consulta, ha deciso di apportare delle modifiche a quello vigente, aggiornandolo rispetto ad una situazione ferma al 2001.

Le modifiche introdotte dovranno comunque essere approvate dalla Regione ma la procedura è molto più rapida e snella.

Dai precedenti 34 istituti di tutela e produzione ( oasi, zone di ripopolamento e cattura, aree cinofile) si è passati a 41 e questo senza alterare il rapporto tra aree chiuse alla caccia e quelle aperte: 10 istituti vengono confermati inalterati; 15 istituti vengono completamente revocati;  20 istituti vengono istituiti ex novo; 9 istituti vengono parzialmente modificati.

La nuova configurazione ha un duplice obiettivo: da una parte quello di “aggiornare” la pianificazione territoriale alla luce della attuale situazione geografico/ambientale, dall’altro quello di “razionalizzare” l’utilizzo dei territori, mediante la conferma degli Istituti faunistici virtuosi e la revoca, con la conseguente riapertura alla caccia, di quelli meno efficaci.

La revoca di alcuni Istituti di tutela e la conseguente riapertura di territori alla caccia è programmata in maniera dilazionata nel corso di due stagioni venatorie. Nella prima, 2010/2011, è prevista la riapertura di 14 Istituti  (Comprensori C3 e C4) mentre nella seconda, 2011/2012, è prevista la riapertura di 7 Istituti (Comprensorio C2). Tale dilazione, opportuna anche in termini di organizzazione logistica e di riduzione della pressione venatoria, si rende necessaria vista anche la complessa programmazione venatoria del cinghiale.

Tutte le scelte del Piano, sono state operate dalla Provincia tenendo in considerazione quattro indicatori: fattori territoriali geografico-ambientali; analisi dei risultati conseguiti negli precedenti Istituti in gestione; dimensionamento degli Istituti; localizzazione strategia degli Istituti; proposte del mondo venatorio (ATC).

Nel dettaglio: per quanto riguarda le Oasi 2 sono nel Comprensorio Faunistico-Venatorio “Salinello” e 2 nel Comprensorio “Vomano; per quanto riguarda le 7 Aree Cinofile Permanenti 3 si trovano nel Comprensorio “Salinello” e 4 nel “Vomano”; le 29 Zone di ripopolamento e cattura sono così ripartite: 14 nel Comprensorio “Salinello” e 15 nel Comprensorio  “Vomano”.

Teramo 27 maggio 2010

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