Teramo. Proroga per la mobilità in deroga in favore dei lavoratori socialmente utili. Ruffini scrive a Gatti e chiede al CICAS di rivedere la decisione presa. A rischio oltre 1000 lavoratori in Provincia.

Proroga per la mobilità in deroga in favore dei lavoratori socialmente utili. Ruffini scrive a Gatti e chiede al CICAS di rivedere la decisione presa. A rischio oltre 1000 lavoratori in Provincia.

Il consigliere regionale Claudio Ruffini, in merito all’ultima seduta del Tavolo C.I.C.A.S. del 28.04.2010, rileva alcune perplessità circa la decisione presa dal Tavolo (punto 3, lettera h, pagina 5)di concedere la proroga di 26 settimane della mobilita in deroga in favore dei lavoratori socialmente utili. In particolare, la proroga, come indicato nel verbale della seduta, si dice che “è condizionata all’utilizzo del lavoratore a tempo pieno. Allo stesso compete un importo integrativo, a carico dell’ ente utilizzatore”.

In una lettera indirizzata all’Assessore Gatti, Ruffini, ha sottolineato come in un momento di forte crisi economica come quello che viviamo oggi, la decisione di porre a carico dei Comuni le integrazioni per i lavoratori a cui si concede la proroga, condizionata all’utilizzo del tempo pieno (ovvero non più 18 ma 36 ore), aggraverà ulteriormente la situazione dei bilanci degli enti locali.

<<Alla luce della pesante manovra finanziaria che il Governo sta preparando, con numerosi tagli agli enti locali, questa decisione appare sempre più non condivisibile. Con la nuova manovra, il rispetto del Patto di stabilità sarà sempre più severo, ed il vincolo della spesa per il personale,al cui computo partecipano anche le spese per il personale socialmente utile,  è uno dei parametri più incidenti. Gli enti che sforano il Patto avranno drastiche riduzioni di trasferimenti statali.  Quindi quella del CICAS è una decisione troppo dura, rigida, che sfavorisce sia i Comuni che i lavoratori.>> dice Ruffini. Una soluzione che non tiene conto di queste problematiche, ma al contrario metterà i Comuni Abruzzesi ad un bivio: impegnarsi oltremodo a sostenere costi oggi non più sostenibili oppure privarsi di forza lavoro utile lasciando a casa i lavoratori.

Ruffini ritiene inoltre che vada concessa ai Comuni la facoltà di stabilire un’integrazione per i lavoratori socialmente utili in base alle proprie disponibilità e alle effettive esigenze di servizio.

<<Ho gia parlato con le organizzazioni sindacali che si sono dette disponibili a rivedere la decisione del CICAS>> dice Ruffini <<faccio appello al Comitato perchè riveda la decisione e riconvochi subito un nuovo Tavolo, evitando che si arrivi all’interruzione di svariati servizi oppure al ricorso di una maggiore fiscalità. Il rischio c’è:in molti Comuni alcuni servizi come l’assistenza al trasporto scolastico, l’assistenza agli anziani e i disabili, sono assicurati dai lavoratori socialmente utili. Con la decisione presa dal CICAS i Comuni che non avranno i soldi cosa faranno?Manderanno a casa i lavoratori oppure aumenteranno il costo del servizio? Il rischio è che resteranno a casa oltre 1000 lavoratori solo nella Provincia di Teramo.>>chiede Ruffini.