USA. DELTENSEMBLE RACCOGLIE VASTI CONSENSI NEGLI STATES

Gentile direttore,
se può essere di qualche interesse, ecco un reportage sulla missione in Usa e Canada del gruppo musicale aquilano Deltensemble, conclusa qualche giorno fa con importanti risultati culturali. La nota può essere ridotta liberamente, per sintesi.
Con viva cordialità
Goffredo Palmerini

Riceviamo & Pubblichiamo.

25 maggio 2010

DELTENSEMBLE RACCOGLIE VASTI CONSENSI NEGLI STATES

Conclusa con successo a Rochester la tournée del gruppo musicale aquilano partita da Detroit

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – Alla fine, peraltro senza riuscirci, solo l’impronunciabile vulcano islandese Eyjafjallajökull ha tentato di guastare l’esito perfetto della tournée in nord America del Deltensemble, mettendo in forse il volo da Detroit per Amsterdam, di ritorno per l’Italia. Il gruppo musicale aquilano, composto da Fabrizio Casu (violino), Gianfranco Totani (sax), Carmine Colangeli (pianoforte), Edoardo Casu (flauto), Stefania Discepoli (soprano) e gli altri due componenti della delegazione – Liliana Biondi, docente di letteratura italiana dell’Università dell’Aquila e Goffredo Palmerini (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo) – riportano in Abruzzo un consistente bagaglio di consensi raccolti con la missione negli States e in Canada, che dall’8 al 17 maggio ha toccato Detroit, Cleveland, Niagara Falls e Rochester, e promettenti prospettive di sviluppo delle relazioni culturali. La tournée, un vero successo per il gruppo musicale aquilano, si è conclusa con un brillante concerto a Rochester, ridente città sul lago Ontario nello Stato di New York. Il Vice Console onorario d’Italia, Mario Daniele, un abruzzese di vaglia originario di Castelnuovo, in provincia dell’Aquila, nonostante impegni di lavoro lo tenessero in Florida e in Nevada, ha fatto in poco tempo miracoli per organizzare negli ultimi due giorni della missione nella “sua” città una conferenza e un concerto.

E’ quella di Mario Daniele un’altra delle straordinarie storie dell’emigrazione italiana. Giunto negli States negli anni Cinquanta del secolo scorso, grazie alle sue doti umane e ad una spiccata capacità imprenditoriale Daniele è presto diventato a Rochester un personaggio di punta della comunità italiana, e non solo. Self made man, uomo d’ingegno in diversi campi, ha saputo affermarsi nel settore della ristorazione di qualità con rigorosa gastronomia italiana, realizzando e gestendo una rete di strutture sotto il marchio Mario’s efficienti e splendide nelle architetture, diventate uno dei richiami forti della città. Basta infatti solo pronunciare Mario’s che tutti sanno darti indicazioni. Mario Daniele è infatti conosciuto da tutti, stimato ed apprezzato per il suo carisma. Lo si vede subito girando per Rochester, le persone d’ogni ceto si fermano a salutarlo ed egli ricambia con calore e sapienti dosi di simpatia. E’, per farla breve, una figura rilevante ed influente nella vita sociale di Rochester. Con i suoi due figli conduce una complessa e variegata attività imprenditoriale con quasi duecento dipendenti, quattro imponenti ristoranti di grande ricettività collocati in punti strategici della città. Ma Daniele è anche solidamente presente nel settore delle costruzioni, a Rochester con un avviato porticciolo sul canale che sbocca nel vicino lago ed un villaggio residenziale d’un centinaio di alloggi di prossima realizzazione, come pure in Florida, con un grande complesso turistico sulla costa a nord di Miami, in costruzione. Eppure, tra i tanti impegni che lo portano spesso in giro per l’America, la sua disponibilità per la comunità italiana non viene mai meno. Come lui i suoi figli, uno dei quali, Anthony Daniele, è un politico con un largo seguito, eletto nel Consiglio della Contea.

Rochester, capoluogo della Contea di Monroe, è davvero una graziosa città di oltre duecentomila abitanti, con un’area metropolitana che per vastità e numero d’abitanti è la seconda dello Stato, dopo quella di New York, con all’incirca un milione di residenti. Molto numerosa è la comunità italiana, tutta ben inserita ed organizzata in diversi club regionali. Con propri fondi essa ha costruito l’Italian American Community Center, un magnifico complesso di 3500 metri quadrati coperti su 10 ettari, presieduto da Vincent Carfagna, dove vengono svolte molte attività sociali, culturali e sportive. Rochester, conosciuta da metà Ottocento come The Flour City per via della produzione di farina nei suoi numerosi mulini disposti sul corso del fiume Genesee – ora un’attrazione d’archeologia industriale – è diventata nel secolo scorso The World’s Image Centre per via della Kodak, colosso della fotografia e della cinematografia, che nella città ha la sua sede generale. Città universitaria con diversi atenei, eccelle specialmente nelle discipline della musica, della medicina e dell’economia. Rinomata per le sue iniziative culturali, Rochester è diventata in pochi anni capitale del jazz con l’International Jazz Festival, il più famoso d’America, con duecento concerti in ogni edizione.

Appunto in questa città dalla forte sensibilità musicale risalta ancor più il successo raccolto da Deltensemble nel concerto eseguito nell’ampia sala che Mario Daniele ha messo a disposizione in Monroe Avenue. Pubblico numeroso, esigente ed attento, si è lasciato sedurre dalla magnifica performance dell’ensemble e dalla incantevole voce della soprano Stefania Discepoli. Ben assortito il programma, che ha spaziato da Morricone a Tosti, da Mascagni a Piazzolla, da Rachmaninoff a Casu, con intriganti sconfinamenti nella canzone mondiale d’ogni tempo congeniali alla versatilità della soprano (My way, Parlami d’amore Mariù, La vie en rose, Memory) fino a “Massera”, dolcissima serenata in dialetto aquilano che ha carpito non poche lacrime agli spettatori. Il concerto era stato preceduto da una dotta conferenza di Liliana Biondi sui vari aspetti culturali della transumanza dei pastori abruzzesi in Puglia, oggetto d’un pregevole volume pubblicato di recente da Deltensemble, con un’appendice poetico-musicale, Adagio transumante, su testi del poeta Elio Peretti e musiche originali di Casu, Totani e Colangeli nel Cd allegato alla pubblicazione. A concludere l’evento il saluto e il ringraziamento dell’Abruzzo alla comunità italiana di Rochester per la grande solidarietà verso L’Aquila dopo il terremoto, portati dal rappresentante del CRAM. Forte la commozione, appena pudicamente confusa nell’applauso finale ai concertisti. Sono stati neanche due giorni a Rochester, densi però d’emozioni e di promesse di ritorno, in futuro.

La delegazione abruzzese era giunta a Rochester dopo una breve tappa in Canada, a Niagara Falls, città turistica sulle grandiose cascate che uniscono le acque dei laghi Erie e Ontario. Si avverte una punta d’orgoglio, perché il sindaco è Ted Salci, d’origine abruzzese (Gagliano Aterno); recentemente è venuto in Abruzzo per consegnare nelle mani del presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, la somma di 130 mila dollari raccolta dalla comunità italiana per contribuire alla ricostruzione dell’Aquila. Nella città delle grandi cascate, terra dove una volta vivevano gli Irochesi, gli indiani nativi di quell’area a cavallo tra il Canada e gli Stati Uniti, la delegazione s’era recata per un breve incontro con Angelo Di Ianni, presidente della Federazione Abruzzese di Hamilton e componente del CRAM. Alcune difficoltà organizzative non hanno consentito a Deltensemble, in questa occasione, di tenere un concerto in Canada. E tuttavia sono stati avviati contatti per una prossima tournée che potrà svilupparsi tra Hamilton, Toronto, Ottawa e Montreal.

Nei giorni precedenti, il 12 e 13 maggio, la delegazione aveva fatto visita a Cleveland, in Ohio, con motivazioni solo accademiche. Gianfranco Totani, sassofonista del Deltensemble, è docente dell’Università dell’Aquila e presidente del Corso di studi in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio. Esperto di tecniche e costruzioni antisismiche, il prof. Totani ha partecipato nello scorso mese di dicembre ad un importante convegno sismologico tenutosi a San Francisco, in quanto membro di gruppi di ricerca internazionali nel settore, composti da docenti di prestigiose università nel mondo. A Cleveland il docente aquilano ha visitato Pile Dynamics Inc e GRL Engineers Inc, centri di ricerca della locale Case Western Reserve University, che hanno progettato e realizzato strumentazioni di misura dinamica delle celle profonde del territorio, essenziali per studiare i terremoti. Quei gruppi di ricerca, collegati ad altri di prestigiose università in tutto il mondo, tra cui anche la Facoltà d’Ingegneria dell’ateneo aquilano, stanno portando avanti studi e tecniche di misurazione del territorio molto sofisticate per meglio conoscere i fenomeni sismici. Una di queste tecniche d’avanguardia, progettata ed applicata dall’Università dell’Aquila, ed è stata giudicata la più affidabile durante un recente Congresso scientifico internazionale. I contatti presi sono stati valutati molto positivamente dal prof. Totani e preludono ad un ampliamento delle collaborazioni nel settore.

Bella città, Cleveland, ordinata e ricca di giardini, molto curati. Mezzo milione d’abitanti, assieme a Pittsburgh è considerata città con la migliore qualità della vita negli States. La filantropia dei suoi cittadini, che nei secoli scorsi ha consentito la creazione di auditorium, musei e biblioteche, rende oggi Cleveland luogo d’interessanti espressioni culturali ed artistiche nelle quali si riflettono le sue università con un’istruzione d’eccellenza. Oltre alla citata Case University, sono inoltre presenti il Cleveland Institute of Art, il Cleveland Institute of Music, e l’Ohio College of Podiatric Medicine, la Cleveland State University, la Myers University ed il Cuyahoga Community College. La city merita d’essere vista, con una visita ai numerosi musei, al Civic Center e Terminal Tower, il grattacielo che, non considerando New York, ha mantenuto il primato d’America fino al 1967, soppiantato ora dalla Key Tower, a un centinaio di metri di distanza. Sebbene l’Ohio sia appannaggio dei repubblicani, Cleveland ha invece sempre dato il voto ai democratici, probabilmente per le sue tradizioni di città industriale in uno Stato in gran parte agricolo.

La missione abruzzese aveva avuto il suo prologo a Detroit, dove la delegazione ha sostato dall’8 all’11 maggio. Quattro giorni intensi, perfettamente organizzati dalla Federazione Abruzzese del Michigan, guidata dal presidente Anthony Fioritto e dal segretario Enzo Paglia, con la vigile collaborazione di Gino Di Carlo, past president e membro Usa nel CRAM. Accanto a loro una straordinaria Sandra Tornberg ha curato il coordinamento degli impegni, un’opera eccellente svolta con l’assistenza di sua figlia Samantha, di Elio e Cathy Ripari, Carlo Di Virgilio, Mirella Marcantonio e Vince Vivio. Accoglienza molto calorosa per un evento preparato con cura in ogni dettaglio ed atteso da lungo tempo. Seguiva di qualche settimana il successo della giornata particolare che la Federazione ha dedicato ad un ospite abruzzese d’eccezione, Sergio Marchionne, top manager Fiat. L’arrivo della delegazione era stato salutato con un’agape cordiale da Piccirilli, raffinato locale d’un abruzzese di Pacentro. Presente tutto il gruppo dirigente della Federazione e Ron Di Bartolomeo, presidente dell’Italian American Cultural Center e della Camera di Commercio italiana a Detroit, prima Tony Fioritto e poi Gino Di Carlo ed Enzo Paglia hanno salutato l’arrivo della delegazione abruzzese. Gianfranco Totani, per Deltensemble, e chi scrive – che della Federazione Abruzzese del Michigan è membro onorario nel Board of directors – hanno sottolineato la rilevanza della missione sul piano culturale, accademico e musicale.

Il 9 maggio la delegazione ha dapprima partecipato all’ultimo appuntamento dell’Italian Film Festival presso il Macomb Center, con il film Marcello Marcello di Denis Rabaglia. Quindi, nel pomeriggio, Deltensemble ha dato un assaggio delle qualità musicali in un concerto “aperitivo” all’Italian American Cultural Center, con musiche da film e romanze affidate alla voce del soprano Stefania Discepoli. L’intera giornata successiva è stata dedicata alla Wayne State University, che con l’ateneo aquilano ha un rapporto di stretta collaborazione, regolato da una convenzione molto aperta. La Wayne, infatti, ormai da anni tiene in Abruzzo, a Gagliano Aterno, presso l’ex Convento di Santa Chiara la cui edificazione è antecedente all’anno Mille, corsi estivi di lingua italiana per i suoi studenti e seminari sulla letteratura e l’arte italiana. Consolidato è il gradimento per quel contesto architettonico e ambientale di notevole valore. Al campus estivo sono ammessi anche 20 studenti dell’Università dell’Aquila, selezionati per concorso fra tutte le Facoltà, per seguire un mese di corso d’inglese “full time” con docenti della Wayne University, sostenendo alla fine il “Toefl Test” che, se superato, consente di svolgere attività di studio, ricerca e lavoro all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Dell’insediamento estivo in Abruzzo dell’università americana è stato promotore ed artefice Pasquale Casale, scrittore e ricercatore di storia abruzzese, specie sul brigantaggio, che sin dall’inizio ne cura brillantemente il coordinamento, rivelandosi provetto costruttore di opportunità tra l’Abruzzo e il Michigan.

Nell’ateneo di Detroit alter ego del progetto è il prof. Raffaele De Benedictis, docente di Lingue e Letterature Romanze, che è stato un perfetto anfitrione nella visita della delegazione alla prestigiosa università, una delle più grandi degli Usa, nel cuore storico della metropoli. Campus di vaste dimensioni, l’ateneo copre diversi isolati e si estende su 110 ettari, con centri d’eccellenza nelle discipline mediche – 9 gli ospedali policlinici collegati – ed in quelle urbanistiche, all’avanguardia in Usa. Quasi quarantamila sono gli studenti, più d’un terzo provenienti da ottanta Paesi ed alloggiati in strutture d’alto conforto. Dopo la visita generale, guidata da Raffaele De Benedictis, dalla sua assistente Elena Past e di Tony Corsetti, altro docente abruzzese dell’ateneo, sono seguiti gli incontri ufficiali. Dapprima con Kelli E. Dixon, direttore delle Relazioni internazionali e Global Program, che ha confermato la validità del progetto culturale in Abruzzo e la disponibilità ad integrarlo anche sotto gli aspetti etno-antropologici. Quindi è seguito l’incontro con il direttore del Dipartimento di Lingue classiche e moderne, Margaret Winters, molto interessata ad approfondire i temi culturali legati alla transumanza abruzzese esposti dai docenti dell’ateneo aquilano, Liliana Biondi e Gianfranco Totani. Il progetto della Wayne s’avvia dunque a rafforzarsi, anche con l’interesse della Regione Abruzzo che intende farne un modello integrato di turismo culturale per la Valle Subequana. Ma sull’argomento, per il suo rilevante interesse, ritorneremo magari in altra occasione. La serata è stata tutta particolare, da Vivio’s, locale storico in Market Street, nella vecchia Detroit, gestito da Vince Vivio. Laurea alla Oakland University, ascendenti di Paganica, Vivio è un brillante chitarrista blues con evidenti esperienze a New Orleans, oltre che ristoratore di successo.

L’11 maggio la serata di gala a Detroit, con concerto finale nell’auditorium dell’Italian American Cultural Center. Pubblico numeroso, delle grandi occasioni. Sin dai primi brani in programma, Deltensemble ha stabilito il clima giusto, man mano cresciuto in pathos per la bravura degli strumentisti e la splendida voce, di velluto, della soprano Stefania Discepoli, mentre ripercorre motivi famosi dell’opera italiana e dei brani più raffinati della musica leggera d’ogni tempo. Poi è la volta di Adagio transumante. Lacerti del testo poetico di Elio Peretti vengono recitati da Raffaele De Benedictis, mentre i brani con le musiche originali Deltensemble passano per la voce vibrante e delicata della soprano, che ti prende il cuore. La performance del Deltensemble è stata contrassegnata da lunghi applausi e standing ovation finale all’ultimo brano, il commovente canto della tradizione aquilana “Massera” (Stasera), con immaginabili emozioni del pubblico per il dramma che ha duramente colpito L’Aquila il 6 aprile 2009, lacerata dalla violenza del sisma nel suo grande patrimonio d’arte. Dei numerosi  esponenti di spicco della comunità italiana a Detroit che hanno assistito al concerto – vivissimo il compiacimento – per brevità ci si limita a segnalare la presenza di Lino Scamardella, presidente del Comites, di Teresa Nascimbeni, presidente ANFE del Michigan, e di Ron Di Bartolomeo, presidente dell’Italian American Chamber of Commerce.

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