Abruzzo

Abruzzo. primo passo indietro sull’emendamento che “ingabbia” il litorale abruzzese

MAREVIVO-LEGAMBIENTE  del 22-06-2010

Oggi in Regione un primo passo indietro sull’emendamento che “ingabbia” il litorale abruzzese

Ma non basta : le associazioni ambientaliste chiedono l’abrogazione della norma

Oggi si è svolta a Pescara la riunione, convocata dall’ assessore Di Dalmazio, tra i rappresentanti dei balneatori, l’ANCI e le Associazioni ambientaliste, per discutere   l’emendamento approvato qualche giorno fa dal Consiglio Regionale, a scrutinio segreto,  che, modificando il Piano Demaniale Regionale,   da una parte condona le recinzioni non autorizzate, dall’altra permette sistemi di protezione altamente impattanti. Trattasi di 10 metri di recinzioni alte 1metro e 80 su tutti i lati della struttura principale della concessione.

Ci fa piacere che l’assessore si sia reso conto della portata devastante di questo provvedimento che precluderà la Vista Mare e ridurrà drasticamente gli accessi all’arenile, avvalorando l’idea della spiaggia come proprietà privata e non come bene comune, ma riteniamo che la norma in questione non sia emendabile.  Pur riconoscendo la necessità di una soluzione per proteggere le strutture dagli atti vandalici riteniamo che questo  provvedimento vada abrogato. La norma che salva le recinzioni abusive è illeggittima: fare condoni non è di competenza regionale.

Per quanto riguarda la protezione delle strutture esistono soluzioni a impatto zero come le telecamere e il servizio di sorveglianza a pagamento.

Condividiamo la posizione del sindaco di Giulianova Mastromauro, intervenuto in qualità di rappresentante dei 19 comuni costieri, che afferma che il provvedimento e ancor più grave in quanto sottrae ai Comuni la facoltà di pianificare e decidere sul propri territori dove già sono presenti strumenti pianificatori.

Ribadiamo la necessità di un percorso partecipato e condiviso da TUTTI nella revisione del  Piano Demaniale Regionale che per la sua complessità non può essere emendato a “pezzi” secondo le convenienze politiche del momento,  e per di più di parte.

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