Teramo. Il Vicesindaco risponde alla Di Pasquale

Risposta al Comunicato Stampa del Consigliere Di Pasquale

In riferimento alla Nota del Consigliere Comunale Di Pasquale trasmessa agli organi di stampa, mi preme sottolineare in via del tutto preliminare come il contenuto delle affermazioni rese, non possa che essere ascritto al novero della disinformazione e della strumentalità.

La prima inesattezza è rinvenibile nella terminologia usata inopportunamente dal Consigliere, allorquando lo stesso cita testualmente “le cartelle per pagamento Tia emesse dalla Team…”, mentre dovrebbe più correttamente appellarle con il termine di fatture, visto che le stesse erano come noto gravate da Iva ed emesse da una società quale Team Spa.

Nel merito della nota, non si comprende come il Consigliere abbia potuto confondere il potere di determinazione del tributo/tariffa che (come si preciserà nel prosieguo della presente) è sempre restato saldamente in mano al Comune di Teramo, con il servizio di accertamento e conseguente riscossione della Tia (questo sì, affidato alla società partecipata).

Ancor più strumentale appare poi il sillogisma condotto dal Consigliere, allorché, nel capoverso successivo, compie un maldestro e malcelato tentativo di accomunare l’affidamento del servizio di accertamento riscossione alla Team Spa ad una degenere metodologia tesa all’affidamento indiscriminato a società esterne di qualsivoglia servizio con apocalittici scenari in termini di costi sui cittadini.

In verità, la sentenza della Corte Costituzionale n.° 8313 dell’Aprile 2010, sulla quale sembra si fondi l’intervento del Consigliere di opposizione, non fa riferimento ad una riscossione, ma ad una situazione presente in un determinato ATO nel quale non sono state deliberate da parte dei singoli Comuni tutti quegli atti che avrebbero consentito di applicare e gestire la TIA.

La incostituzionalità di tale provvedimento, previsto dalla Ordinanza Commissariale della Regione Sicilia, è quello che emerge dalla lettura di tale sentenza.

In ragione delle motivazioni dianzi addotte, non è assolutamente possibile che un ATO od un’Azienda possano determinare e deliberare le tariffe, ma tale compito spetta unicamente ed univocamente ad ogni Comune che rientra nel territorio dove la TIA è applicata.

Detta situazione non si è mai verificata nel Comune di Teramo, che, per ogni provvedimento inerente la gestione dei rifiuti, ivi compresi tutti gli aspetti che riguardano la TIA, ha sempre democraticamente operato secondo la normativa vigente: ha portato in Giunta quello che la legge prevede di deliberare da parte di tale organo istituzionale ed in Consiglio quello previsto per tale Istituzione.

Solo dopo l’approvazione delle diverse delibere, sono state attivate le diverse fasi di gestione dei rifiuti.

Inoltre, considerando la grande confusione presente in tale argomento, non ultima quella dovuta al comma 33 del Decreto sulla manovra correttiva, che stravolge in parte il concetto espresso nella sentenza 238/2009, ovvero ribadisce in base al D.Lgs. 152/2006 che la TIA è una patrimoniale e che le controversie devono essere rimandate alla giustizia ordinaria, appare assolutamente adeguato l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale che intende mantenere a Teramo l’attuale situazione in attesa dei dovuti chiarimenti da parte degli organi preposti.

In buona sostanza, la nota del Consigliere Di Pasquale dimostra la totale assenza di idee ed argomentazioni politiche da parte dell’opposizione, dal momento che il Consigliere, per fare “politica” è costretto ancora a ricorrere alla TIA, dopo 5 anni dalla sua attuazione nel territorio comunale.

E’ bene quindi ribadire come il Comune di Teramo abbia sempre agito nel pieno rispetto della Legge emanata peraltro dal Governo Prodi e mai in spregio alla legge come asserisce il Consigliere. Che poi tale legge è stata ritenuta sul punto incostituzionale, certamente ciò non può essere ascritto al Comune di Teramo, che, tempestivamente ha posto in essere gli adempimenti consequenziali alla suddetta sentenza.

Non si può disconoscere peraltro, che il ricorso alla TIA ha consentito l’attivazione del servizio porta a porta, prima per le attività produttive ed ora anche per le famiglie, che ha portato il Comune di Teramo ad essere il primo Comune capoluogo più virtuoso del Centro Sud, con una percentuale di raccolta differenziata che, a breve, supererà il 50%.

Da ultimo, l’atteggiamento inquisitorio e giustizialista che ha ormai assunto la Commissione di Garanzia, per il tramite del suo Presidente Consigliere Di Pasquale, denota in maniera inequivocabile come lo stesso Consigliere abbia oltremodo confuso il ruolo cui è preposta la medesima Commissione, ben lontano dall’essere strumento di visibilità politica personale, non senza ricordare come la nascita della medesima Commissione sia stata fortemente voluta dal Centrodestra teramano, con finalità di vigilanza e controllo, che sistematicamente vengono, non involontariamente, confuse con sospetto, pretestuosità ed una buona dose di approssimazione.

Alfonso Di Sabatino Martina

Vicesindaco – Assessore al Bilancio