Teramo e Provincia

Teramo. La Provincia ai sindacati: così interrompete il dialogo

La Provincia ai sindacati: così interrompete il dialogo

Ora basta, a proporre la società in house sono stati anche i sindacati per non parlare del fatto che sui precari ci hanno chiesto di assumere una minima parte dei dipendenti  a tempo determinato e di mandare a casa tutti gli altri. Oggi giocano un ruolo da paladini dei deboli e dei servizi ma hanno messo la firma sotto tutti quegli accordi che hanno condotto l’ente nel caos organizzativo”.

A parlare così sono il presidente Catarra e l’assessore al personale Davide Calcedonio Di Giacinto che, in questi mesi, hanno partecipato al tavolo della trattativa con i rappresentanti sindacali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil i quali, in una nota inviata agli organi di informazione, annunciano lo sciopero di tutti i dipendenti dell’ente.

Alla Provincia non è arrivata alcuna comunicazione sulla proclamazione dello sciopero ma a questo siamo abituati: sindacati e centrosinistra usano gli organi di informazione come megafoni di annunci che poi non trovano riscontro sui tavoli istituzionali” continua Di Giacinto che aggiunge: “Dov’erano i sindacati quando in passato si accumulavano anni nel pagamento degli straordinari? Dov’erano i sindacati se, come sostengono nella nota, a garantire alcuni servizi veniva destinato solo personale a tempo determinato e co.co.co? Con questo atteggiamento i sindacati conferederali  interrompono il  dialogo con l’istituzione, dialogo che noi, invece, abbiamo sempre cercato, anche su argomenti non affidati alla contrattazione” .

Quindi, l’assessore al personale, sottolinea il fatto che l’amministrazione sta solo percorrendo la strada del “ritorno alle regole e alla normalità”. “Il fondo per lo straordinario è fermo, per modalità contrattuali, al 1998: è chiaro che dobbiamo limitarne il ricorso, gli addebiti che ci vengono mossi sono ridicoli. Stiamo pagando anche il pregresso, forse per la prima volta c’è un controllo sulle voci di spesa per il personale che, comunque, vale la pena di sottolinearlo, quest’anno è cresciuta di oltre il 40% per effetto delle applicazioni contrattuali. Un ente che spende quasi la metà delle sue entrate per mantenere l’organizzazione deve assolutamente mettere in relazione le voci accessorie del contratto e lo straordinario con la produttività complessiva dei servizi: non ci stiamo inventando nulla stiamo solo facendo quanto previsto dalla contrattazione nazionale: basta demagogia anche su questo”.

Teramo 8 giugno 2010

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