Abruzzo

Abruzzo. I consiglieri del PD contro Masciarelli, ex Presidente Fira, e Domenici, ex assessore alla sanità della Giunta Pace

In riferimento a quanto sostenuto dal Presidente Chiodi e dall’assessore Venturoni  sulla mancata richiesta  di risarcimento danni nei confronti di  Masciarelli, ex Presidente Fira, e Domenici, ex assessore  alla sanità della Giunta Pace imputati nel processo Sanitopoli, i consiglieri  del gruppo PD D’Amico e Caramanico  esprimono la loro forte   perplessità.

<< La procedura  della Regione appare piuttosto originale. Infatti la verifica  di cui si parla  ha ad oggetto la sola posizione catastale  degli imputati.

A seguito di tale verifica    pare sia emerso che i beni immobili ( case e terreni) di Masciarelli e Domenici siano di scarsa entità o meglio- così si legge nella nota del Presidente Chiodi –  che i legali della Regione li abbiano ritenuti di scarsa entità e quindi “nessuno ha ritenuto di chiedere un sequestro conservativo  su un bene economicamente insignificante”  .

La verifica effettuata  – sostengono i consiglieri del PD –  è parziale e del tutto insufficiente  a far ritenere  che tutti i beni dei due imputati  siano di scarso valore economico. Infatti il  comma 2 dell’ 316 del Codice di Procedura  Penale  dispone che “….la parte civile può chiedere il sequestro conservativo  dei beni dell’imputato o del responsabile civile secondo quanto previsto dal comma 1”;dal comma 1 dello stesso articolo   si evince che “si può chiedere il sequestro conservativo dei beni  mobili o  immobili  dell’imputato  o delle somme o cose a lui dovute  nei limiti in  cui la legge nel consente il pignoramento”

E’ pur vero che la richiesta di sequestro conservativo è facoltativa, ma le motivazioni   del Presidente Chiodi  portate a sostegno  della scelta di non procedere   nei confronti di Masciarelli e Domenici  appaiono  poco convincenti e non esaustive.

Il presupposto della richiesta di sequestro conservativo,   previsto dal  comma 2 dell’art.316 del Codice di Procedura Penale è la “ fondata ragione di ritenere  che manchino o si disperdano le garanzie delle obbligazioni civili  derivanti dal reato “ e non che  i beni  (immobili) dell’imputato  siano “ritenuti di scarso valore” Come la cronaca ormai ci insegna,  gli imputati potrebbero anche non avere case e terreni o possederne alcuni di scarsa entità economica, ma  potrebbero  possedere altri beni   mobili che sfuggono alla verifica catastale

Ci chiediamo pertanto     qual è il fondato motivo per cui  le garanzie  del pagamento del danno siano da richiedere agli altri imputati  e non a Masciarelli e  Domenici, e quali termini discrezionali  effettivi la Regione abbia adottato per non richiederne  l’esecuzione conservativa.

Al  Presidente Chiodi chiediamo ufficialmente, in considerazione del nostro ruolo di consiglieri  regionali, di prendere visione  di tutte le verifiche  catastali effettuate dall’Avvocatura Regionale   che hanno sostenuto tale scelta>>
Giovanni D’Amico e Franco caramanico

L’Aquila 12 luglio 2010

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