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KeyCrime, il software che prevede le rapine
di David Ferrante
Il KeyCrime è un software per l’analisi di eventi criminosi (prevalentemente rapine) in grado di effettuare approfondite analisi dei dati di ogni atto delittuoso, di catalogare e mappare i reati, permette di effettuare misurazioni antropometriche dei volti e dei corpi, di individuare e analizzare frequenze vocali, evidenziare crime linking ovvero i collegamenti tra più atti delittuosi, analizzare ogni evento presente in archivio ricercando e rilevando correlazioni tra eventi criminosi, ma soprattutto di generare profili comportamentali criminali e compararli con i profili rilevati in altri eventi. Funzioni, queste, che permettono di determinare un modello previsionale di accadimento individuando zone e obbiettivi maggiormente a rischio. Attraverso una complessa procedura, cioè, è in grado di individuare le aree urbane più esposte alla criminalità e all’interno di queste selezionare gli obiettivi più a repentaglio.
L’applicativo è stato ideato dall’assistente capo della Polizia di Stato Mario Venturi ed è attualmente in fase di sviluppo presso la società Real Protection S.r.l.. Il progetto si avvale della collaborazione e consulenza dell’abruzzese dr.ssa Monica di Sante specializzata in analisi criminale, psicologia applicata all’analisi criminale e scienze dell’investigazione
Il KeyCrime utilizza diversi principi di analisi tutti correlati tra loro ma l’aspetto sicuramente più innovativo è rappresentato dalla psicologia applicata all’analisi criminale. L’applicativo, infatti, ha una funzione dedicata all’analisi comportamentale che si basa sull’assunto che ogni individuo ha in sé peculiarità riferite alla comunicazione, sia verbale che a quella non verbale, che lo rendono unico nel modus operandi. Questi aspetti vengono parametrati contribuendo a rendere ancora più capillare le risultanze del KeyCrime. Il software usa una serie di parametri, definiti come profilo comportamentale dell’autore del reato, basati sugli elementi raccolti dalle Forze di Polizia sia sulla scena del crimine che successivamente. I dati riferiti al profilo comportamentale contengono tutti gli elementi che compongono l’azione criminale, all’interno della quale è identificabile una traccia comportamentale caratterizzante un individuo. Attualmente si è giunti a circa 20.000 parametri presenti all’interno del software.
La Questura di Milano utilizza, in modo sperimentale, il KeyCrime dal 2007 e già dal 2008 ha ottenuto risultati notevoli: è quadruplicata nel 2008, rispetto al 2006, la percentuale degli arresti per rapina, passando dal 10% al 40,7% di casi risolti. Anche l’Arma dei Carabinieri della provincia di Milano ha ottenuti profitti dall’applicativo: nel corso del 2008 ha individuato e arrestato i responsabili di 583 rapine contro i 375 dell’anno 2006.
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Lino Manocchia, Linoman98@aol.com Emiliana Marcuccilli, emilianamarcuccilli@libero.it Alessandra Nigro alessandra.nigro@gmail.com
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