Teramo. chiusura della 38^ edizione del torneo internazionale di pallamano

11 LUGLIO 2010 – Regna l’ottimismo, in casa Interamnia World Cup, all’indomani della chiusura della 38^ edizione del torneo internazionale di pallamano. Tanta stanchezza, un po’ di tristezza davanti al sipario che si chiude, ma tutta la gioia e l’allegria di aver portato, ancora una vota, a Teramo il più grande evento che la città conosca.

L’edizione 2010 doveva essere quella del rilancio, delle nuove strade da intraprendere per uscire dalle morse di crisi sociali ed economiche che hanno rischiato, spesso, di mettere in ginocchio la manifestazione. “L’obiettivo è stato raggiunto – esordisce con ottimismo il presidente Pier Luigi Montauti – La preziosa collaborazione dei Comuni della provincia di Teramo e il ritorno in città del torneo dedicato alle squadre Nazionali, hanno dato lustro e visibilità all’Interamnia e segnato un percorso da riproporre e consolidare”.

La partnership con le Amministrazioni di ben 24 Comuni, che hanno ospitato squadre provenienti da altrettanti Nazioni del mondo, infatti, ha consentito la partecipazione di un elevato numero di formazioni (più di 150) e la soluzione di problemi logistici come la disponibilità di numerosi campi per allenamenti, gare e incontri amichevoli. Senza dimenticare i valori di scambi, incontri e sodalizi tra giovani stranieri, provenienti da tutti il mondo e popolazioni locali. La conferma giunge dalle Convenzioni che amministratori e dirigenti sportivi hanno stipulato e che si formalizzeranno, nel corso del tempo, con visite e rapporti reciproci e (valga per tutti) la ferma decisione di alcune squadre di voler tornare alla Coppa e tornare assolutamente nel paese che le ha accolte.

“Non siamo ancora al massimo – continua Montauti – e possiamo fare meglio. La formula di quest’anno è stato un esperimento riuscito e l’obiettivo è di arrivare a coinvolgere tutti i 47 Comuni della provincia di Teramo. Questa formula ci ha consentito, ad esempio, di ospitare un Paese tanto lontano come la Nuova Caledonia (28 ore di viaggio n.d.r.) e vogliamo portare nel nostro territorio ancora tante Nazioni mai arrivate”.

Sulla proposta culturale pesa qualche rammarico, quando si pensa ai fasti delle passate edizioni di Teramo città aperta al mondo. Certo, la crisi economica non consente più troppe scelte grandiose, ma l’organizzazione dell’Interamnia pensa a una nuova valorizzazione, a tornare a dare spazi agli incontri interculturali, a riportare a Teramo le più importanti manifestazioni della cultura proveniente dai cinque continenti.

Non si vuole correre il rischio, in sostanza, che la mancanza di risorse possa far cedere sui principi ispiratori e sui valori portanti di una manifestazione di questo genere.

“La nostra forza – parla Montauti a nome di tutto il suo staff – è nella ferma volontà di tenere fede ai motivi che ci hanno portati, 38 anni fa, a mettere in piedi l’organizzazione della Coppa, senza mai cedere ai tentativi di modificarla o portarla su altri binari, che ne potessero svilire i significati”.

Il ringraziamento, doveroso, torna infine ai Sindaci dei Comuni che, con entusiasmo, hanno aperto le loro porte all’Interamnia e alle autorità cittadine, da sempre affianco alla manifestazione “il Sindaco Maurizio Brucchi in testa – conclude Pier Luigi Montauti – che si è adoperato particolarmente per la riqualificazione anche tecnico-sportiva del torneo”.

L’appuntamento, infine, è alla prossima edizione.