Cultura & Società

Editoria. Se la nuova Zazie e un Goethe bicentenario s’incontrano a Roma…

Se la nuova Zazie e un Goethe bicentenario s’incontrano a Roma…

©Infinito edizioni 2010 – Si consente l’uso libero di questo materiale citando chiaramente la fonte

Lena è un “impiastro” di bimba e vive nella periferia parigina con la zia Marceline e lo zio che vende le pizzette ai turisti. Gioca spesso con il suo amichetto Zyed ed è affezionata a Bouna, il profugo clandestino che di sera grida per le strade. Una notte Lena si alza dal letto e  fila via; prende il treno e arriva a Bellinzona, nella Svizzera italiana, dove incontra il poeta Giorgio Orelli che le regala il suo cappello. Il viaggio di Lena continua fino a Roma. Nel frattempo uno strano spiritello si materializza e sale su un treno a Lugano: è la strampalata reincarnazione di Johan Wolfgang Goethe, ultrabicentenario, che ha appena deciso di rifarsi un viaggetto in Italia, alla ricerca di un contatto editoriale con Bruno Vespa e per respirare un po’ di Belpaese…

Questi gli ingredienti di un libro divertentissimo, LENA E IL POETA, scritto per Infinito edizioni dalla coppia ticinese Daniele Dell’Agnola-Sergio Roic.

Ne abbiamo parlato con Daniele Dell’Agnola, già autore dell’ottimo Melinda se ne infischia.

Daniele, come e perché nasce “Lena e il poeta”? Qual è l’ispirazione del libro e quale il filo conduttore?

Il filo conduttore è senz’altro la creatività, nel trasportare un’esperienza giornalistica vissuta sul campo, in una storia d’invenzione, in cui realtà e fiction si fondono. Lena e il poeta è un libro ibrido, tra il romanzo, il réportage e il saggio. Il tema centrale è l’italicità nel mondo, cioè l’amore per la cultura e la lingua italiana. Ma l’argomento che abbiamo voluto sviluppare poggia anche sull’esigenza di scrivere divertendosi e sul bisogno di divertire il lettore: Lena ha 9 anni e fa disperare tutti gli adulti che incontra, punzecchia, diverte, è un folletto imprendibile. Il poeta, il Goethe ultra bicentenario, è uno strampalato spiritello che parte dalla Svizzera (da Lugano) per giungere a Roma, dove incontrerà la piccola Lena. E allora, scintille…
Infine, Lena e il poeta, concretamente, nasce dall’incontro di due autori svizzeri di lingua italiana, che si sono conosciuti a Roma, al palazzo della Fao, in un momento in cui entrambi erano lì a fare gli opinionisti, in occasione della prima Assemblea dei giovani italiani all’estero.

Al centro del libro, esilarante, c’è la tematica degli italiani che vivono all’estero, il loro essere considerati come “mezzi italiani”. Come vivono questi milioni di nostri connazionali la loro strana italianità e come vengono trattati dal loro Pese d’origine?

Alcuni (i giovani più brillanti, che stanno facendo carriera nelle università estere, o che si stanno realizzando altrove) sembrano delusi dall’Italia, ferma, poco meritocratica, un poco…mafiosetta… ma forse dicendo questo si scontrano con le esigenze dell’attuale governo, che non vuole si parli troppo di mafia. Sbaglio? È curioso che un giovane ricercatore di Oxford, di cui si parla nel libro (e non è fiction, questo episodio) veda l’Italia potenzialmente valida, ma in realtà provinciale: lui se n’è andato da Roma. Ho invece visto poca nostalgia dell’emigrante, perché questi giovani osservano l’Italia dall’esterno e hanno gli occhi proiettati avanti.

L’intervista è disponibile sul sito della Infinito edizioni (www.infinitoedizioni.it) e può essere ripresa liberamente citando la fonte (©Infinito edizioni 2010).

Infinito edizioni: 06 93162414

Cell: 320 3524918 (Maria Cecilia Castagna), info@infinitoedizioni.it, www.infinitoedizioni.it

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