Giulianova. In merito alle dimissioni della Ranalli

PERCHE’ABBIAMO CHIESTO LE DIMISSIONI DELL’ASS.RANALLI

Prima dell’approvazione del Piano di recupero ex SADAM vari consiglieri comunali  e componenti della Commissione Consiliare di Urbanistica avevano opportunamente chiesto le simulazioni del Comune per valutare il concreto impatto sul paesaggio degli altissimi edifici previsti in quel sito. Ma come si poteva non provare un profondo imbarazzo nel momento in cui si è scoperto che l’assessore Nadia Ranalli ed il dirigente arch. Roberto Olivieri  avevano consegnato ai consiglieri comunali (e quindi, visto che ne sono i rappresentanti, a tutti i cittadini) le simulazioni fatte dalla proprietà e non dal Comune?
E che, per giunta, non erano fatte secondo i criteri previsti dalla legge! Tanto da celare il grave scempio del paesaggio, svelato invece dalle corrette simulazioni che la nostra Associazione ha presentato.
Una riformulazione del piano, per evitare interferenze con il peculiare paesaggio giuliese, era stata richiesta persino dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici. Era, dunque, molto importante poter valutare, sulla base di informazioni corrette e non fuorvianti, quel che si andava a deliberare.
Ai legittimi quesiti posti  dall’interrogazione de Il Cittadino Governante sono state date stupefacenti risposte dell’assessore Ranalli: “In verità si tratta di simulazioni allegate alla documentazione presentata dalla proprietà, che il Comune doveva studiare e valutare” e ancora: ““Non è vero che le simulazioni sono state presentate come fatte  dal Comune”.  Candidamente, cioè, l’assessore ha ammesso che le simulazioni non le aveva fatte il Comune.  E, poi, nel momento in cui le veniva fatto notare che le simulazioni erano state realizzate in maniera non corretta, e quindi fuorviante, aggiungeva: “ Ma non era necessario fare le simulazioni”.
Ha dell’incredibile, è vero, ma è quello che è accaduto!
Può essere tanto ineffabile il comportamento di chi riveste un ruolo politico così importante?
Nulla riesce a  scuotere l’imperturbabilità dell’assessore Ranalli, esponente dell’IdV (partito che fa della legalità e della correttezza amministrativa il suo cavallo di battaglia). Lo ha dimostrato, ripetutamente, con le sue famose “letture” di fronte a passaggi cruciali della recente vita amministrativa giuliese come: la discussione consiliare sulle gravi irregolarità nel caso ex Migliori-Longari;   il diniego alla richiesta dell’ARTA di assoggettare a Valutazione Ambientale (VAS) il Piano dell’ex Sadam;  la disinvolta gestione della problematica amianto in via Trieste; la svendita della Scuola Acquaviva; il non recupero degli oltre 5 milioni di euro spettanti al Comune nel PRUSST ex SADAM; la negazione del parco sul cannocchiale verde.
Noi pensiamo che per difendere gli interessi generali ed i beni comuni occorrano ben altri atteggiamenti ed è per questo che, sulla base di un’argomentata critica politica, col nostro consigliere comunale abbiamo chiesto le sue dimissioni.
Lungi dal cimentarsi in un serio confronto democratico, l’assessore all’urbanistica ha risposto con supponenza alla richiesta di dimissioni affermando che sta operando e parlando molto bene. Ebbene, noi le vorremo sommessamente ricordare che non basta lavorare in sinergia con il sindaco per essere definiti bravi amministratori e che le valutazioni vanno fatte fare agli altri e, soprattutto, agli elettori ( che finora l’hanno votata in qualche decina) e che se ci si autovaluta occorre essere molto obiettivi.
Per la verità avevamo anche chiesto, in Consiglio, provvedimenti per il dirigente dell’Ufficio Urbanistico, che non aveva verificato la correttezza delle simulazioni.
Non c’è stata alcuna risposta in merito da parte del Sindaco.
Torniamo, quindi, a chiedere appropriati provvedimenti nei confronti  del dirigente dell’Ufficio Urbanistico, a partire da quelli di cui si è parlato in Consiglio nel  dicembre scorso a proposito dello scottante “caso Colleranesco”.

Giulianova, 1 agosto 2010

Il Cittadino Governante – Associazione di cultura politica