Cultura & Società

Guardiagrele, l’11 agosto ’10, amici ed allievi intorno al monumento al “SIMEC”

Chieti, 12 Agosto ‘10, Giovedì , S. Chiara – Anno XXXI n. 320- www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  n. 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> InterNational


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli


Ap – Ricorrenza

Guardiagrele, l’11 agosto ’10, amici ed allievi intorno al monumento al “SIMEC”

Nel IV anniversario della scomparsa del Prof. Giacinto Auriti

GUARDIAGRELE (CH), 12 Agosto ’10 – Nel IV anniversario della morte del prof. Giacinto Auriti (foto), avvenuto l’11 agosto 2006, numerosi amici ed discenti – e quanti altri hanno seguito gli insegnamenti dell’illustre cattedratico, che ha teorizzato il “valore indotto della moneta” – provenienti dalle quattro province d’Abruzzo e da altre città italiane, in un raccolto pellegrinaggio, hanno visitato alcuni loghi che furono cari al Professore, assertore della teoria della «proprietà popolare della moneta, e della lotta alle teorie culturali e monetarie di dominazione dell’uomo sull’uomo, che nel campo dell’emissione monetaria trovano la loro massima espressione, finalmente – e gradualmente – sono prossime alla conquista del pieno riconoscimento scientifico e giuridico,» come su questo foglio ha scritto ieri l’avv. Antonio Pampini.

Il Prof. Giacinto Auriti, Docente delle cattedre universitarie di Diritto della Navigazione, di Diritto Internazionale e di Filosofia del Diritto, teorico del valore indotto della moneta, rivelò al mondo la truffa monetaria e la grande usura bancaria: «A dare valore alla moneta sono i cittadini che l’accettano come mezzo di pagamento e non la banca di emissione che la stampa a costo nullo». Sostenne il concetto di “Proprietà popolare della moneta”, elaborando una proposta di legge, con la quale si sancisce che siano i governi a riappropriarsi del diritto di battere moneta, sottraendola alla associazione privata bancaria con fini di lucro.

Per dimostrare la veridicità delle sue idee, circa il valore convenzionale della moneta, realizzò il SIMEC, simbolo econometrico di valore indotto, che circolò liberamente in Guardiagrele  per alcuni giorni, sino a quando l’azione giudiziaria, attivata dalla reazione bancaria, mise fine all’esperimento. Sono trascorsi esattamente dieci anni.

>>>

ABRUZZOpress – N. 320 del 12 Agosto ’10                                                                                                                               Pag 2

E proprio al monumento al SIMEC – che i guardiesi, concittadini del Professor Auriti hanno voluto innalzare a ricordo – si è concluso il pellegrinaggio di un gruppo di auritiani (foto).

Il pellegrinaggio degli amici e continuatori del pensiero dell’illustre accademico ha avuto inizio, in mattinata, al Santuario dei Miracoli di Casalbordino (CH), con un Messa in suffragio celebrata dal sacerdote don Colombano, che fu amico di Giacinto Auriti, poi una sosta al sacello della Med. d’Oro Andrea Bafile. nel Sacrario di Bocca di Valle, alle falde della Maiella, e finalmente la visita alla Cappella della Famiglia Auriti, ove riposa il Professore, nel cimitero di Guardiagrele, con l’incontro commosso della gentile consorte, la N.D. Rachele Olivieri. ed il figlio avv. Filippo Auriti.

Una prece ed un saluto, con la promessa di un ritorno, nel prossimo anno, ma soprattutto l’impegno di non desistere dall’opera di divulgazione del suo pensiero, contro la peste usuraia che affligge i popoli.

Per approfondimenti: www.simec.org

A cura di Rocco Carbone: moalpo@gmail.com

EZRA POUND e GIACINTO AURITI, il Poeta e il Giurista conta-dino. Personaggi apparentemente diversi, per origine e cultura, ma uniti da un legame indissolubile: la ricerca della verità a tutti i costi.

Ezra Pound pone cinque domande alle quali non aveva mai risposto nessuno: moneta, credito, interesse, usura e circolazione; Giacinto Auriti dà, in questo saggio, risposte precise. Una continuità ideale che li unisce nella scuola degli economisti eretici.

Giacinto Auriti, elabora la nuova teoria del valore “come rapporto tra fasi di tempo” che lo condurrà alla scoperta del “valore indotto” della moneta.

«Chi crea il valore della moneta — dice Giacinto Auriti — non è chi la stampa ma il popolo che l’accetta come mezzo di pagamento,» sono però i banchieri, i grandi usurai, che si appropriano del valore monetario, usandolo come strumento di dominazione ed imponendo all’umanità il signoraggio del debito.

Ed ecco allora la geniale soluzione del problema: La proprietà popolare della moneta, che restituisca al popolo il maltolto dei valori monetari che esso crea. L’auspicio è che siano i governi a gestire l’emissione monetaria ed a ripartire gli utili, come reddito di cittadinanza, a tutti i cittadini.

Presentazione

Terza edizione

(Disponibile a settembre)

[ISBN-978-88-87220-36-0]

Pagg. 96 – € 8,00

New York:                                                       Londra:                                                                  Milano:

Lino Manocchia, Linoman98@aol.com Emiliana Marcuccilli, emilianamarcuccilli@libero.it Alessandra Nigro alessandra.nigro@gmail.com

ABRUZZOpress è inviato ad autorità, enti, agenzie ed organi d’informazione regionali, nazionali, esteri

Articoli e notizie possono essere liberamente riprese. E’ gradita la citazione della fonte

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.