Cultura & Società

Sanità. In Italia l’assistenza sanitaria è gratuita. Ma si resta senza denti.

Chieti, 2 Agosto ‘10, Domenica, S. Eusebio – Anno XXXI n. 298 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr.  n. 1/81


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In Italia l’assistenza sanitaria è gratuita. Ma si resta senza denti.

di David Ferrante

Si dice che in Italia l’assistenza sanitaria sia gratuita. Mi risulta anche che la Costituzione nell’articolo 32 affermi che: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti».

Pare che all’interno della non leggera tassazione fiscale italiana – ovviamente di chi paga le tasse, ovvero sicuramente coloro non molto lontani dall’indigenza – sia compresa anche l’assistenza sanitaria.

Si dice, mi risulta, pare. Di certo c’è solo che ad ogni prestazione sanitaria si deve pagare un ticket. Per visite, prelievi, interventi, eccetera. Anche per il pronto soccorso!

Forse la gabella pagata mensilmente non basta per pagare le proprie cure, quelle di coloro che hanno troppi impegni e troppo importanti per ricordarsi di dover pagare anche le tasse e per garantire una vita dignitosa a chi, purtroppo, è al vertice e, poverino, si sacrifica per “l’interesse della collettività”.

Per fortuna almeno gli indigenti possono usufruire di cure gratuite come da dettato costituzionale. Quasi… forse.

Un esempio concreto. Necessitando di cure odontoiatriche, ogni cittadino italiano può rivolgersi all’azienda sanitaria pubblica. C’è un ticket da pagare per la visita e uno per le prestazioni successive. A conti fatti, per una semplice carie, conviene rivolgersi ad un dentista privato: almeno si evitano file interminabili.

Se, però, si è indigenti il tutto dovrebbe essere gratuito. Ma non è esattamente così. Probabilmente nel reparto odontoiatria dell’ospedale pubblico si possono trovare anche personale competente e strutture valide ma, purtroppo, questi possono offrire solo piccole cure. Le protesi dentarie, ad esempio, non sono offerte dal servizio sanitario pubblico e, non potendo fornire né capsule, né dentiere, né tantomeno impianti fissi, i medici delle Asl possono limitarsi a curare piccole carie, quelle importanti necessitano spesso di capsule, o ad estrazioni, ma estrai oggi, estrai domani si resta senza denti e la protesi dentaria non si può avere.

In sintesi se si ha bisogno di cure dentarie importanti ci si deve rivolgere ad una struttura privata e pagare. Oltre a pagare quelle tasse che dovrebbero garantire l’assistenza sanitaria, cioè, si deve ri-pagare ogni prestazione medica. E nel caso si fosse realmente indigenti, pazienza, si resta senza denti!

Questo e ciò che accade in tre presidi ospedalieri visitati ma dubito che la situazione sia molto diversa in tanti altri contesti.

New York:                                                              Londra:                                                                  Milano:

Lino Manocchia, Linoman98@aol.com Emiliana Marcuccilli, emilianamarcuccilli@libero.it Alessandra Nigro alessandra.nigro@gmail.com

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One Comment

  1. La sanità , per molti operatori del settore è un optional, per i cittadini, che vi si rivolgono invece è un diritto di avere strutture efficienti, migliori, nonchè gentilezza e cortesia negli ospedali e nei reparti. In questo ultimo periodo assistiamo a gravi episodi di malasanità che purtroppo tendono a ripetersi continuamente nei vari ospedali d’Italia.

    È notizia di qualche ora fa che una donna di 58 anni della Provincia di Reggio Emilia ha ignorato per tre mesi di essere affetta da un tumore maligno, perchè l’arcispedale Santa Maria Nuova della città emiliana non le aveva comunicato l’esito degli esami. Per non parlare dei fantomatici medici che si improvvisano professionisti senza alcuna qualifica.

    Questi sono solo alcuni dei tanti episodi che tutti noi ci auguriamo di non dover mai essere i diretti interessati.

    http://www.healthlife.it/assistenzasanitaria

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