Teramo e Provincia

Teramo. Un “patto etico” per una buona amministrazione nell’interesse del bene comune: lo propone il presidente Catarra commentando i risultati dell’ispezione ministeriale sulla Provincia

Un “patto etico” per una buona amministrazione nell’interesse del bene comune: lo propone il presidente Catarra commentando i risultati dell’ispezione ministeriale sulla Provincia

I fatti riguardano gli anni fra il 2004 e il 2009

I fatti rilevati non riguardano la mia amministrazione anche perché dal nostro insediamento abbiamo posto particolare cura nel controllo e nella verifica degli atti affidando un mandato pieno al Segretario Generale dell’ente. Noi non siamo giudici ma politici e ben prima dell’ispezione del Ministero abbiamo rilevato un ente mal organizzato e mal gestito, sull’orlo del collasso finanziario. Io credo che ci sia bisogno di un nuovo patto etico, che premi le brave persone e i più meritevoli, per restituire ai dipendenti la passione per il lavoro e il senso d’appartenenza all’istituzione;  per garantire ai cittadini le risposte a quei bisogni che rimangono  inevasi a causa di una cattiva amministrazione ”.  Le affermazioni del presidente Catarra fanno seguito alla riconsegna, da parte del Ministero delle Finanze,  dei risultati dell’ispezione realizzata alcuni mesi fa e trasmessi all’ente martedì scorso.

L’ispezione ha riguardato gli anni 2004-2009.  Si tratta di un’ispezione “a campione” prevista dalla legge 165 del 2001 (art 60 comma 5) e dall’art 14 (1comma lettera D) legge 196 del 2009. L’amministrazione provinciale non ha fatto alcuna richiesta d’ispezione né ha inviato esposti.

Dalla relazione dell’ispettore  – inviato quindi dal Ministero  dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioniera generale dello Stato – emerge una serie di criticità a carico della gestione amministrativa dell’ente e, quindi, della struttura dirigenziale: procedure irregolari e anomale, negligenze e carenze. In particolare vengono mossi rilievi sulla gestione del personale e sulla modalità di ripartizione delle risorse ad esso destinato; sulla gestione degli appalti; sulla gestione dei residui e del debito Dalla relazione, inoltre, emerge un’amministrazione con notevoli criticità organizzative  che si chiede all’ente di rimuovere.

La relazione è stata inviata, oltre che alla Provincia, alla Procura regionale e nazionale dei Corte dei Conti; al Collegio dei revisori dei conti dell’ente; alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; alla Regione Abruzzo; al Ministero dell’Interno.

La Provincia, ora, dovrà ottemperare a quanto richiesto dal processo ispettivo con una serie di atti amministrativi la cui natura è particolarmente delicata in quanto coinvolge personale dell’ente: a sovrintendere a questa fase sarà, come da mandato della Giunta, il segretario generale dell’ente, Gianna Becci alla quale spetterà il compito, coadiuvata da personale interno e da esperti esterni – “per garantire la piena neutralità” – di predisporre specifiche analisi anche alla luce delle controdeduzioni che i Dirigenti dell’ente, responsabili della gestione amministrativa, vorranno formulare. La specifica “struttura” coordinata dal Segretario generale non avrà alcun costo per l’ente in quanto ad essa saranno destinate risorse di bilancio.

“E’ una vicenda grave e delicata e, con estremo rispetto e correttezza, sia per il lavoro svolto dal Ministero sia per le persone coinvolte, non voglio e non posso entrare nel merito dei rilievi. Saranno attuate tutte le procedure necessarie per agevolare il lavoro degli organi competenti e per consentire la presentazione delle controdeduzioni da parte di chi è coinvoltodichiara il presidente Valter Catarra.

Il Presidente, considerata la natura della vicenda, ne rileva gli aspetti più squisitamente politici: “Sin dal campagna elettorale e poi, subito dopo il nostro insediamento, abbiamo parlato di un ente ingessato, con notevoli problemi organizzativi, carico di debiti e largamente inefficiente. Oggi un soggetto terzo, neutrale, al di là delle singole ed eventuali responsabilità dei singoli, certifica uno stato di cose che ha compromesso la regolarità e la funzionalità della Provinciacontinua il Presidente che aggiunge: “Adesso è chiaro a tutti che non avevamo puntato il dito sulla precedente ammistrazione per un cinico gioco delle parti. In questi mesi e ancora ora siamo alle prese con la difficile ricomposizione di un quadro rigoroso, rispettoso degli aspetti regolamentari ma soprattutto attento alle esigenze della collettività, sensibile al bene comune, meno autoreferenziale. E’ altrettanto chiaro che questo sforzo e questa fase ha limitato molte delle nostre azioni e rallentato l’attuazione del nostro programma di governo. Senza nulla togliere alla capacità e alle competenze dei singoli è la logica di sistema che pervade l’ente che non ci piace e che stiamo provando a cambiare. Anche alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni appaiono del tutto fuori luogo e quelle si ciniche e strumentali, i continui attacchi di Ernino D’Agostino alle presunte inefficienze della mia Giunta. Del resto i cittadini si sono accorti prima di noi di quanto fossero poco credibili bocciando nell’urna le sue argomentazioni”.

Teramo 3 agosto 20101

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