Abruzzo

Abruzzo. Micro-imprese, previsioni nere per l’occupazione Oltre mille posti di lavoro persi a fine anno nelle aziende più piccole

Micro-imprese, previsioni nere per l’occupazione

Oltre mille posti di lavoro persi a fine anno nelle aziende più piccole

Le micro-imprese, da molti anni in grado di compensare le perdite registrate nella grande impresa, non riescono più a garantire la tenuta dell’occupazione in Abruzzo. Con la provincia teramana, in particolare, segnata da uno stato di sofferenza senza precedenti. A certificarlo sono le previsioni tutt’altro che ottimistiche contenute nell’annuale “Rapporto Excelsior” per il 2010, realizzato dal Centro studi di Unioncamere sulla base di interviste realizzate direttamente con gli imprenditori, ed analizzato dal centro studi della Cna regionale coordinato da Aldo Ronci.

Secondo la ricerca, a fine 2010 il saldo occupazionale (ovvero la differenza tra le assunzioni previste dagli imprenditori e le uscite) nelle aziende più piccole comprese tra uno e nove dipendenti, sarà decisamente “in rosso”: è infatti annunciata una flessione di ben 1.190 unità, 990 delle quali concentrate nella sola provincia di Teramo, da sempre considerata come un tradizionale baluardo della piccola impresa regionale.

La caduta dell’occupazione, impressionante nella micro-impresa teramana, non risparmierà tuttavia anche gli altri territori: Pescarese e Chietino sono infatti accreditati di una caduta – rispettivamente – di 90 e 310 unità. Unica provincia in controtendenza, nell’analisi messa a punto dal Centro studi della Cna, quella dell’Aquila, accreditata a fine anno di un saldo attivo di 200 unità nella stessa classe di imprese, frutto probabile delle previsioni legate all’attività di ricostruzione  post-sisma.

Che per le micro-imprese abruzzesi tiri aria cattiva, inoltre, lo conferma il segno negativo (-1,6%) previsto rispetto all’anno precedente; appena meglio di quanto dovrebbe accadere nelle medie imprese (-1,7%), ma davvero peggio di quanto accadrà nella grande impresa, dove la caduta dovrebbe arrestarsi a -1,5%. A parziale consolazione, il fatto che per la stessa classe di imprese, il “Rapporto Excelsior” stimi a livello nazionale una caduta decisamente superiore all’Abruzzo, ovvero del 2,5%.

Pescara, 14/09/2010

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