Abruzzo

Abruzzo. Scontro tra D’Amico scrive al Presidente Chiodi

quello che segue è il testo  del messaggio che il Vice Presidente Giovanni D’Amico ha inviato al Presidente Chiodi e , per conoscenza, al Presidente Pagano , a seguito di quanto accaduto nella seduta del Consiglio Regionale odierno sulle dichiarazioni del Presidente  della Regione

“Sig  Presidente, per tutto quello che è accaduto in Abruzzo dal luglio 2008 io, purtroppo, mi vergogno ancora di fronte agli abruzzesi .

Lei, quest’oggi ha dichiarato  che no, Lei non si vergogna, nemmeno per le cose che stanno accadendo in questi giorni  e sostiene che  in Abruzzo tutto va benissimo. Questo  modo di porsi  è ciò che fa  la differenza tra noi .

Presidente, personalmente io Le chiedo, di considerare che dietro le nostre storie ci sono famiglie intere che hanno sofferto molto per quella vergogna di cui noi ci sentiamo responsabili .

Presunzione d’innocenza, Lei dice, in base alla nostra Costituzione. Presunzione di onestà Le dico,fino a condanna.

Lei scrive su DPEFR per il 2010 che il risanamento comincia  nel 2007, quando noi bloccammo il debito, un convoglio in corsa folle. Da soli,  il Presidente Orlando ed io  bloccammo le famose leggi “omnibus” inventate dalla sua maggioranza tra il 2000 e il 2005, la causa vera  del nostro insostenibile debito.

E’ legittimo che Lei  tenga  in continuità le politiche di risanamento, ma non che abbia la supponenza di pensare di averle inventate Lei da solo. Gli atti dicono la verità perciò le Sue affermazioni  ledono la nostra dignità. I 101 milioni di buco non ci sono, come risulta ancora  dal rendiconto 2008 approvato nell’ultimo Consiglio regionale.

Mi scuso per la veemenza di oggi, non è nel mio costume, ma, Presidente, Le ripeto ancora che io mi vergogno, eppure Le ho lasciato, da assessore al bilancio, conti di gran lunga migliori di quelli che ho trovato: l’avviso di garanzia ricevuto nel 2008 è stato archiviato dal PM e sono stato ancora eletto, primo, nel mio collegio, per il  Partito Democratico  il 15 dicembre 2008.

Il Presidente Pagano,  che legge per conoscenza, vorrà accettare le scuse per il mio sfogo  e rappresentarle e tutto il Consiglio Regionale.”

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