Abruzzo

Abruzzo. Al 31 dicembre potrebbero essere “licenziati” circa un migliaio di precari della Pubblica Amministrazione regionale

Pescara, 18 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA

La FP CGIL Abruzzo lancia il grido di allarme.

Al 31 dicembre potrebbero essere “licenziati” circa un migliaio di precari della Pubblica Amministrazione regionale che erogano servizi pubblici fondamentali in  settori strategici come la sanità, scuola dell’infanzia, i servizi sociali, i centri per l’impiego.

Si tratta di una vera e propria emergenza che mette a repentaglio la garanzia e la continuità dei servizi pubblici erogati ai cittadini.

Le varie disposizioni di legge emanate dal Governo, in particolare  la  legge 150/09 ed il decreto legislativo 78/10 avranno, infatti, conseguenze negative molto gravi sia sul piano qualitativo e quantitativo dei servizi prestati sia per ciò che attiene i livelli occupazionali del personale precario.

L’effetto di tali norme sarà quello di compromettere il regolare svolgimento di servizi essenziali perché i precari che li assicurano non solo non saranno stabilizzati ma, probabilmente, saranno barbaramente espulsi se si applicherà in maniera letterale quanto indicato  nella  manovra economica.

Di fronte a questa situazione, la FP CGIL Abruzzo può dare un importante contributo e, a tal fine ha organizzato per mercoledì 20 ottobre alle ore 15.30, l’assemblea regionale pubblica dei precari della Regione Abruzzo – Ente Regione Abruzzo e i suoi enti strumentali, sanità, enti locali. Sono invitati i precari che sono ancora dentro il percorso della stabilizzazione, quelli già “licenziati”, quelli che usciranno e quelli che rimarranno a lavorare, i cittadini e i rappresentanti della politica.

L’iniziativa di mercoledì si svolgerà nella sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara, luogo simbolo della “cacciata” di 60 precari a fine settembre e interverranno il segretario nazionale della FP CGIL, Fabrizio Fratini e il segretario del Dipartimento Mercato Lavoro della FP CGIL nazionale, Gian Guido Santucci.

Si affronterà il fenomeno analizzando la situazione attuale, le prospettive e le soluzioni future.

Si costituirà il coordinamento CGIL dei precari a livello nazionale. L’obiettivo principale è di rimettere al centro del dibattito politico regionale e nazionale il fenomeno del precariato per reali e stabili prospettive di lavoro, per dare continuità ai servizi pubblici, per continuare a garantire servizi pubblici di qualità, per dire basta alla precarietà del lavoro e, conseguentemente per ribadire che nel pubblico impiego si deve poter accedere solo per concorso pubblico.

Non è un problema solo dei lavoratori precari rappresentanti da questa O.S., ma anche per i cittadini che a seguito della riduzione delle risorse e del personale  nelle amministrazioni pubbliche, sosterranno i costi maggiori in termini di aumento delle tariffe, incertezza sui  tempi delle risposte e qualità delle  prestazioni, con l’ulteriore  rischio di ulteriori esternalizzazione  di attività fondamentali.

Si proporranno soluzioni che vedano il coordinamento quale protagonista delle future azioni per fare comprendere cosa può accadere se andassero via i precari che oggi assicurano servizi importantissimi per l’intera collettività (servizi che vanno dall’infermieristica agli asili nido, alle attività di verifica fiscale  al soddisfacimento delle richieste di sussidio fatte dai  cittadini in cerca di occupazione, alle richieste di permesso di soggiorno per i lavoratori extracomunitari immigrati).

Quello abruzzese sarà il primo dei coordinamenti regionali dei precari. Insieme agli altri che si costituiranno nelle altre regioni italiane, dovranno assumere un ruolo rilevante nell’elaborazione della piattaforma generale sul precariato della Funzione Pubblica, e per l’articolazione delle iniziative locali che troveranno il punto di approdo e di valorizzazione nell’Assemblea Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari che si terrà nei prossimi mesi.

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