Mosciano. Liquidazione di Sviluppo Italia:la Regione si serva dei lavoratori per la gestione dei fondi comunitari.

Liquidazione di Sviluppo Italia:la Regione si serva dei lavoratori per la gestione dei fondi comunitari.

Ruffini interviene nel dibattito Sviluppo Italia dopo la notizia apparsa sulla stampa in merito alla liquidazione della società. Il consigliere regionale del Pd ricorda che sulla questione aveva presentato un’interpellanza con la quale aveva chiesto di conoscere dalla Giunta e dall’assessore competente, se vi era la volontà di acquisire la società sopratutto tramite la “cessione” a titolo gratuito così come la Legge 296/2006 prevede, inoltre se vi era la volontà di attivare le procedure per l’acquisizione di Sviluppo Italia Abruzzo con la trasformazione di società in house providing, ed evitare la sua messa in liquidazione, avviando la fusione degli Enti Abruzzo Sviluppo S.p.A., F.I.R.A. S.p.A. e Sviluppo Italia Abruzzo S.p.A. al fine di dotarsi di un’Agenzia di Sviluppo Regionale.

“Ricordo che l’assessore Castiglione rispose che sulla possibilità di acquisire la società Sviluppo Abruzzo era stata già avviata un’attività di negoziazione con Invitalia, trattativa che non aveva dato alcun esito. Attraverso Abruzzo Sviluppo, aveva detto Castiglione, si stava poi approfondendo l’opportunità di acquisizione di Sviluppo Italia valutando come la società si poteva inserire nelle strategie di politica industriale di Abruzzo Sviluppo, e come la stessa poteva essere complementare e sinergica alle attuali strutture operative della Regione come Fira e Abruzzo Sviluppo” dice Ruffini.

Quella risposta considerata un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto oggi si è rivelata per quello che realmente era: un bicchiere completamente vuoto.

“Castiglione aveva preso degli impegni precisi” ricorda Ruffini “ed erano il mantenimento dei servizi e la salvaguardia degli incubatori d’impresa. Ad oggi purtroppo l’unica cosa certa è che Sviluppo Italia è in liquidazione, i suoi lavoratori sono in mobilità e presto saranno nuovi disoccupati.”

Ruffini ha anche sollecitato di recente l’assessore Castiglione chiedendogli un incontro alla presenza delle rappresentanze sindacali, proprio per evitare il peggio.

“Ritengo che ci siano ancora degli spiragli per non disperdere il patrimonio materiale e di conoscenza accumulato da Sviluppo Italia. Siamo in una fase di forte crisi occupazionale e nonostante ciò Sviluppo Italia continua ad avere numerose commesse. Questo significa che questi lavoratori non possono essere mandati a casa ad ingrossare le fila dei disoccupati proprio perchè creano e favoriscono occupazione. Inoltre bisogna evitare la vendita degli incubatori in quanto sono luoghi in cui si favorisce la creazione di nuove imprese. Castiglione inoltre potrebbe impegnarsi affinchè una parte del personale continui a garantire i servizi esistenti mentre un’ altra parte potrebbe essere impiegata nella gestione dei fondi comunitari Fesr la cui attuazione è in forte ritardo.”

Altrimenti che fine faranno gli incubatori?Chi porterà avanti le pratiche?Che fine faranno le nuove imprese che avevano sede negli incubatori?”

“Lancio questa idea all’assessorato perchè sono convinto della professionalità e dell’utilità di questi lavoratori, che potrebbero diventare addirittura un’opportunità di sostegno per la ripresa economica della Regione. Un appello che rivolgo allo stesso Presidente Chiodi affinchè segua la vicenda e non alzi sempre le braccia dicendo che ci posso fare io se c’è la crisi.

sabato 16 ottobre 2010