Ieri pomeriggio abbiamo avuto la conferma che il “tavolo tecnico”, istituito tardivamente e solo su pressione dei cittadini in presidio permanente, è una farsa.
Riteniamo che la sospensione dei lavori sia sempre stata la condizione imprescindibile per l’avvio di un serio confronto nel merito. Siamo stati finora l’unica parte attiva seduta al tavolo, avendo prodotto elementi giuridici per interpretare correttamente l’art. 9 (che dà facoltà alla stazione appaltante di sospendere temporaneamente i lavori senza alcun onere).
Dopo l’apertura dell’istruttoria dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ci saremmo aspettati che il presidente Russo arrivasse al tavolo con un parere legale che tenesse in debito conto la valenza del procedimento avviato. Non lo ha fatto, mostrando superficialità e mancanza di rispetto nei nostri confronti.
A questo punto prendiamo atto che non c’è nessuna volontà politica di dialogare né di chiarire alla cittadinanza i tanti punti oscuri di questo appalto.
Fino a quando non arriverà la sospensione dei lavori noi non forniremo più legittimità ad un tavolo tecnico che si è dimostrato solo uno specchietto per le allodole.
Continueremo a difendere l’interesse comune nelle forme che riterremo più opportune.
Coordinamento NO FILOVIA