Giulianova (TE). Vita da Gigolò………passando per Giulianova.
Vita da Gigolò
di Carina Spurio
Elena è un’amica. E’ simpatica. Ricordo il nostro incontro al mare, sulla costa adriatica, entrambe eravamo prossime agli esami di maturità. Io, introversa a cerebrale, sempre intenta a scrivere pagine fitte di appunti, lei prorompente e solare con la malattia dello shopping. Ai tempi del nostro incontro frequentavo l’Istituto Magistrale G.Milli di Teramo. Geograficamente parlando conoscevo solo Via Carducci e il lungomare di Giulianova Lido. Elena arrivava ogni estate dalla capitale. Mi era sembrata la ragazza meno rompiscatole che io avessi mai conosciuto. Alta un metro e ottanta, mediterranea nelle forme e nei colori, logorroica, con un sorriso dilatato e bianchissimo. Per i miei gusti era troppo vivace, aveva sempre qualcosa da proporre e la mia proverbiale pigrizia reagiva poco elegantemente ai suoi assalti. Il binomio appena descritto non era dei più felici, ma si sa, le compensazioni in un rapporto d’amicizia crea sodalizi inossidabili. Trascorrere del tempo con Elena era sempre un piacere. Il suo più grande pregio era quello di non creare mai problemi. Ho sempre pensato a lei come “il corpo”, a me come “la mente”. Quello che poi ha fatto nella vita è stato sempre in relazione al corpo. Elena adorava ballare, i beauty center, i massaggi, sebbene quello che ci divideva “ancora” era il rapporto disinvolto che riusciva ad instaurare con gli uomini. L’estate scorsa Elena mi telefona. Non ci vedevamo da oltre dieci anni. Era raggiante. Mi comunica che di recente ha incontrato un uomo straordinario e senza preamboli mi dice che devo assolutamente conoscerlo. Un uomo straordinario, affascinante, galante, perfetto. Mi chiedo in quale universo parallelo si sia recata per trovare un simile esemplare maschile! Intanto le sue parole corrono come un fiume in piena. Mi racconta di essere stanca di storie sbagliate, troppe volte era finita in situazioni complicate costellate da “ex mogli” ed “ex fidanzate” e che ad un certo punto aveva avuto bisogno di un’ inversione di tendenza, di prendere una decisione e di qualcuno che le avrebbe cambiato la vita. Molte sono le donne che usano questa frase: “cerco qualcuno che mi cambi la vita!” come se avessero bisogno di un complementare dotato di telecomando e che pigiando i tasti, iniziasse come per magia a dare una realtà alla loro vita. Durante la conversazione telefonica ho evitato commenti inopportuni, decidendo all’improvviso che avrei accettato il suo invito e avrei conosciuto l’alieno perfetto. Prima di chiudere la conversazione le chiedo in che modo aveva conosciuto un simile fenomeno di uomo. Lei di rimando e con il candore che la caratterizza mi risponde che ha sfogliato un giornale di annunci e guardando tra quelli personali ha scelto il suo accompagnatore. Il fantastico uomo di Elena era un gigolò! Lo strepitoso gigolò si era poi innamorato di lei. Se c’è cupido di mezzo è bene non fare battute infelici, mi sono detta! Intanto la situazione si era fatta notevolmente comica. La mia testa aveva iniziato a vagare. Magari indossa camicie satinate di Armani come Richard Gere in American Gigolò, mi sono detta, mentre Elena continuava a parlare parlare, sottolineando che la storia proseguiva da oltre un mese. Insomma, lui era assolutamente fantastico ed io, dovevo conoscerlo. Pochi giorni dopo, mi ritrovo in un elegante bar di Giulianova Lido. Dopo alcuni minuti arriva Elena con il suo accompagnatore-fidanzato che vive a San Benedetto del Tronto. Alto, moro, prestante, occhi blu notte. Lui le cede il passo come scortandola. Sorride. Accidenti è troppo, troppo di tutto! Troppo bello, troppo elegante, con un completo grigio scuro come fosse pronto per una sfilata di Armani, appunto. Le scarpe, eleganti e lucide, sembrano quelle che si vedono solo in fotografia. Lo osservo come un uomo guarda una donna. Rabbrividisco al pensiero. La pantera del sesso intanto le offre la sedia, io sorrido ad Elena e Alessandro. Alessandro, un bel nome lo ammetto, anche abusato se vogliamo, che gli legittima il lato di conquistatore del suo omonimo passato alla storia. Si siedono. Elena è emozionata, lui sembra a suo agio. Come in un vecchio film lui le sfila il giubbino di pelle nera e le scosta la sedia. La conversazione è molto frivola, si parla del più e del meno, in fondo l’annuncio parlava chiaro: 1.86, fisico prestante,moro, occhi blu, non c’era scritto “intellettuale”! Alessandro ha delle mani curate, affusolate. Lo osservo spudoratamente. Il suo sguardo si concentra sulla cameriera in arrivo come a perforarla, chiede se in quel bar hanno qualcosa di originale e di molto piccante, magari una cioccolata densa con peperoncino. Non comprendo se sia per provocazione o se gli serve per “lavoro”. Continuo ad evitare battute e considerazioni banali ma non resisto e gli chiedo di cosa si occupa. Mi risponde che fa lo psicanalista e automaticamente le sue labbra si schiudono mostrando una dentatura perfetta. <<Ascolto!>> precisa. <<Non faccio altro che ascoltare!>> ribadisce. Come una primadonna si lamenta del superlavoro, spesso è costretto a staccare i telefonini per riposare di notte. Ne ha tre. Non riesco a non tentare un’intervista, è più forte di me, tanto che le mie domande partono a raffica …
In che modo le tue clienti ti rintracciano per incontrarti?
Annunci. Sui quotidiani, sulle riviste femminili.
L’annuncio è curato da te?
Il testo sì. La frase deve essere accattivante in modo da attirare l’attenzione perché di annunci ce ne sono troppi.
Come hai iniziato?
Avevo 20 anni, un bel fisico, una bella faccia e tanta voglia di sfondare nel mondo della moda.
Poi…
Qualche foto e un amico che mi ha procurato la prima sfilata. Così sono entrato nei locali giusti. Nel mondo della moda non è facile affermarsi e un amico mi ha spiegato che la mia avvenenza poteva essere usata in un altro modo. Un modo più redditizio. Mi ha presentato una signora, questa mi ha fatto conoscere una sua amica. Tutto il resto è venuto di conseguenza …
Hai abbandonato la moda per fare l’accompagnatore?
No. Qualche sfilata continuo a farla.
Parliamo di cose “pratiche” quanto costa incontrarti?
Mai meno di 400 euro. Alcuni incontri che si sono protratti per più tempo anche 600.
Ti hanno mai cercato gli uomini?
No, niente uomini solo donne.
Hai mai avuto una defaillance?
Le donne che mi hanno cercato per una sera, lo hanno fatto anche successivamente. Mi dicono che sono bravo. Cero, inutile nascondere che è faticoso, a volte ti capita la tipa che alle cinque del mattino vuole ancora parlare o far l’amore. Ci sono i giorni in cui sono stanco, ma non ho mai deluso nessuna.
Quante volte incontri la stessa donna?
Dieci incontri e poi basta, altrimenti le cose si possono complicare nel caso in cui si affeziona o si innamora.
Come si svolge una tua giornata tipo?
La mattina dormo. Prima di mezzogiorno non mi sveglio mai. Se vuoi fare questo lavoro devi essere in forma e quindi è d’obbligo frequentare la palestra per almeno 4 giorni a settimana, poi ci sono i contatti da movimentare, la serate nei locali e quindi trascorro molto tempo al telefono.
Che tipo di serate?
Spettacoli nei locali. Spogliarelli.
Elena?
Di lei mi sono innamorato, succede a tutti prima o poi?
E adesso cosa succederà fra voi?
Vorrei sposarla a Las Vegas , in quella città il matrimonio è rapido e molto divertente, eviteremo così il ritmo frenetico dei preparativi. Gradirei un matrimonio sbrigativo e allo stesso tempo fantastico ed emozionante.
Pensi di fare questa vita per sempre?
Da qualche anno sogno di trasferirmi in un’isola. Vorrei gestire un locale all’estero. Forse i tempi non sono maturi ma quando il denaro che avrò messo da parte mi sembrerà sufficiente dirò addio all’Italia.
Elena ci lascia soli. Provvede a saldare il conto. Ci alziamo contemporaneamente dal tavolo del bar. Alessandro attende Elena con il suo giubbino di pelle tra le mani, la aiuta ad indossarlo. Le sue dita affusolate afferrano i tre telefonini spenti per l’occasione, li mette in tasca. Arriviamo ai saluti. L’aperitivo è stato diverso, indubbiamente. La pantera del sesso ha le idee chiare, riassumo all’istante. Li osservo andar via, che non siano questi i nuovi uomini?
Carina Spurio