Teramo e Provincia

Teramo. Consiglio aperto sulla crisi: parti sociali e istituzioni trovano un punto di unione Maggioranza e minoranza votano una mozione comune Domani “stati generali dell’economia” con la riunione dell’Opes

Consiglio aperto sulla crisi: parti sociali e istituzioni trovano un punto di unione

Maggioranza e minoranza votano una mozione comune

Domani “stati generali dell’economia” con la riunione dell’Opes

“Non abbiamo risolto la crisi ma quello di stasera è un passo concreto, tangibile, rispetto a quello che politica e territorio possono fare insieme e del ruolo che la Provincia può svolgere”. La dichiarazione del presidente Catarra giunge al termine di un Consiglio provinciale “aperto” sui temi della crisi economica, delle sue conseguenze sulle famiglie, delle iniziative e dei progetti che possono essere intrapresi per “sostenere mondo produttivo, sistema lavoro e persone” in questa fase così complessa. Le due mozioni iniziali, una per la maggioranza e una della minoranza, sono poi confluite in un unico documento votato all’unanimità.

Una seduta particolare, quella di ieri sera, non solo per la formula – aperta agli interventi delle parti sociali – ma anche per il luogo dove si è svolta: la sala consiliare del Comune di Teramo.

In attesa di tornare nella sede storica di via Milli dove si stanno effettuando lavori di adeguamento antisismico, la Provincia, per questo appuntamento, ha chiesto all’amministrazione del capoluogo di poter utilizzare la sala consiliare e ieri sera, la seduta della Provincia, si è aperta con un inedito “benvenuti” da parte di un sindaco: Maurizio Brucchi.

Una mozione votata all’unanimità ha suggellato l’impegno della “politica” e della Provincia a stare a fianco di chi fa impresa fra molte difficoltà congiunturali e strutturali e di chi il lavoro lo cerca o l’ha perso: “senza demagogia, con azioni concrete e fattibili”. Una scelta accolta con apprezzamento da tutte le parti sociali presenti.

Al voto unanime si è arrivati dopo un dibattito di alcune ore che ha visto gli interventi delle parti sociali (Confindustria, Cna, Api, Ance, Apacasa, Confcooperative, Legacoop, Cigl, Cisl e uil ) firmatarie di un Protocollo d’intesa nel luglio scorso; di Confartigianato, del sindaco di Bisenti, Ernesto Piccarri (che ha voluto rappresentare la difficoltà di un’area come quella della Val Fino) di numerosi consiglieri sia dai banchi della maggioranza che da quelli dell’opposizione, degli assessori Ezio Vannucci (Attività produttive) e Eva Guardiani (Politiche del Lavoro).

Con la mozione, la Provincia, si è assunta l’impegno, innnanzitutto a  “intraprendere tutte le iniziative utili a ridurre gli effetti negativi, soprattutto in termini occupazionali, della crisi”. Con il metodo della concertazione “attraverso il monitoraggio costante dell’Osservatorio provinciale dell’economia e dello sviluppo (che si riunisce domani alle 10.30 alla Sala del Mutilato)”. Fra le azioni che vengono individuate utili a questo scopo vi sono quelle rivolte verso il sistema creditizio; il rilancio del “pacchetto infrastrutturale” e degli investimenti su alcuni progetti strategici (come il protocollo Vibrata-Tronto) ma anche una serie di misure anti-crisi immediatamente spendibili (vedi mozione) .

Il dibattito

Il consiglio si è aperto con un intervento del presidente Catarra che ha ricordato le caratteristiche “strutturali e di sistema di questa crisi” invitando, quindi, a mettere da parte  ogni posizione precostituita e ogni demagogia con lo scopo di individuare “obiettivi concreti e raggiungibili a breve termine”.

“I dati del terzo trimestre 2010 mostrano un rallentamento della crescita del Pil per l’economia mondiale, e soprattutto delle economie dei paesi più ricchi. La previsione Ocse di settembre parlava di crescita piatta, praticamente zero, dell’area euro e di crescita rallentata  con un +0,5 per cento trimestrale per gli Stati Uniti.  Proprio perché siamo consci di questo vogliamo svolgere un ruolo: quello possibile per un ente locale come la Provincia che già in questi mesi, grazie ad un impegno straordinario sul fronte dell’anti-crisi e grazie alla preziosa sinergia con la Regione, ha evitato la chiusura di tanti stabilimenti e ha garantito un sostegno al reddito a tante famiglie.

Su questo fronte noi non siamo e non vogliamo essere soli: le parti sociali rappresentano già l’interfaccia quotidiano del nostro lavoro”.

Poi, il Presidente, ha fornito alcuni risultati di questo anno di lavoro: “Proprio la lettura dei dati testimonia che il lavoro svolto dalla Provincia ha evitato, diciamo nel 20% dei casi, la messa in mobilità dei lavoratori di aziende in crisi. La sinergia creatasi con alcuni vertici aziendali ha consentito un marcato ricorso alla C.I.G.S. piuttosto che alla Mobilità tenendo in vita in vita un rapporto di lavoro, nell’ aspettativa che un auspicabile  miglioramento delle condizioni di mercato possano permettere la ripresa delle attività  garantendo. Abbiamo attuato interventi che hanno consentito la permanenza di imprese di interesse internazionale, quali ad es. la Bentel Security appartenente alla multinazionale canadese Tyco, sul nostro territorio; Siamo riusciti a portare a casa ammortizzatori sociali in vertenze di particolare complessità, quali ad es.: i casi Lamborghini/ATR, FIAT/ATR e la Food2GO in circostanze, i sindacati lo sanno bene, tutt’altro che scontate. Abbiamo sottoscritto, insieme a pochissime altre Province in Italia, un accordo con le banche per l’anticipazione della cassa integrazione guadagni”.

In molti interventi delle parti sociali le cifre della crisi: “Da un anno registriamo il segno meno fra iscritti e cancellati – ha affermato il segretario della Cna, Gloriano Lanciotti – le aziende sono arrabbiate perché sentono che la politica è lontana”. Di Giovannantonio, direttore di Confundustria: “Nel 2009 abbiamo registrato 94 fallimenti” ha detto chiedendo alla pubblica amministrazione di “venirci incontro snellendo le procedure che rallentano appalti e pagamenti”; una nuova legge sull’industria e di “accantonare le divisioni per fare sistema”.

Giampaolo Di Odordo: “Continuiamo a pensare che Teramo sia un caso nazionale e dobbiamo insistere con Governo e Regione perché si attivino misure straordinarie. Nel Protocollo individuiamo 49 punti: sono tutti buoni. Partiamo da qualcuno ad esempio dal protocollo Vibrata-Tronto”. Di Girolamo della Uil : “Ci sono situazioni aziendali dove possiamo fare di più : l’impegno che le istituzioni hanno messo in campo per La Perla deve essere usato anche per l’ATR. Salvare il Polo del carbonio deve essere una pèriorità”. Per Di marzio, della Confartigianato: “nonostante la crisi ci sono risorse pubbliche da utilizzare ma vanno spese meglio”.

Per l’assessore alle Attività produttive, Ezio Vannucci, proprio “la cifra” della crisi deve evitare “ogni protagonismo. Non esistono primi della classe. Noi, come voi, siamo dalla parte dei lavoratori e le cose fatte in questo anno, insieme a voi, ogni giorno, ne sono una testimonianza palese”. L’assessore alle Politiche del Lavoro, Eva Guardiani, ha tenuto a specificare alcune modalità operative rispetto al percorso che si sta seguendo per la l’utilizzo del Fondi sociali europei, sottolineando che “spesso i tempi della pubblica amministrazione non collimano con la nostra volontà ma anche su questo stiamo intervenendo”. Subito dopo l’intervento degli assessori, il presidente del Consigliop, Mauro Martino, ha chiesto 15 minuti di sospensione per una riunione dei capigruppo nel corso della quale, i rappresentanti delle due coalizioni, hanno deciso di arrivare ad un’unica mozione.

Di Fondo sociale europeo e di finanziamenti anti-crisi messi in campo dalla Regione e della Provincia ha parlato nel suo intervento il consigliere Emidio Di Matteo (Pdl): “190 milioni di ammortizzatori sociali, 12 milioni per il pacchetto Creare Impresa: grazie alle misure messe in campo dall’assessorato regionale al Lavoro si sono creati 2700 posti di lavoro”. Mauro Sacco (IDV) ha sottolineato il valore di

un “accordo condiviso”; il capogruppo del PD, Ernino D’Agostino (promotore della richiesta di un consiglio aperto): “il messaggio che va raccolto è quello della sfida contenuta nel Protocollo d’intesa firmato dalle parti sociali, da tutte le parti sociali: un situazione senza precedenti che la Provincia può valorizzare con il suo ruolo di coordinamento”. “Ci muoviamo in uno scenario inedito e particolare – ha affermato Flaviano Montebello del Pdl nel suo intervento – la crisi è globale, in Abruzzo sanità e terremoto hanno falcidiato la possibilità di finanziamenti e incentivi: eppure resiste la voglia di fare impresa soprattutto da parte di tanti giovani. Dobbiamo sostenere questa intraprendenza anche intervendo sul mondo del credito: un’azione alla quale va riservata un’attenzione particolare”.  Il sistema creditizio “che non può tirarsi indietro” è stato chiamato in causa anche Renzo Di Sabatino (Pd) il quale si è soffermato sulla necessità che la Provincia si faccia promotrice di un’azione nei confronti del sistema degli enti locali per “anticipare i pagamenti alle imprese” altro nodo individuato da molti. Sulla “qualità” e sul rilievo della crisi si è soffermato Enrico Mazzarelli (al centro per Catarra) “bene facciamo a parlarne insieme perché il problema è ampio e la crisi non ha colore. Anche le imprese debbono fare la loro parte dotandosi di quella rete di protesione, costituita da elementi come qualità e prezzo senza i quali, la competizione e quindi la sopravvivenza diventa difficile. Evitiamo però di celebrare il funerale di noi stessi perché abbiamo necessità di disegnare un futuro che può partire anche da questa capacità di aver indidividuato un punto di unione”.

Teramo 17 novembre 2010

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