Abruzzo

Comune di L’Aquila: moralità e legalità di un concorso pubblico

Comune di L’Aquila: moralità e legalità di un concorso pubblico

Imbarazzo istituzionale con scuse ufficiali è il minimo che l’Amministrazione Comunale dovrebbe fare ai giovani aquilani dopo che il Servizio del personale, in autotutela, ha annullato  la determinazione dirigenziale n. 212 del 10.11.2010, riguardante il concorso, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di n. 2 posti di dirigente amministrativo/contabile, con riserva del 50% dei posti in favore del personale interno, dopo i rilievi  dell’avvocatura comunale.

L’improvviso stop è: il rilievo mosso dall’Avvocatura Comunale sul preliminare esperimento della procedura di mobilità anche per i posti riservati ai dipendenti interni e, dall’altro, degli ulteriori requisiti attesi nel bando rispetto a quelli previsti per legge.

La normativa prevede, infatti, chiaramente che la procedura di mobilità debba essere esperita per tutti i posti che si intendono mettere a concorso. Per il Comune dell’Aquila i posti riservati a personale interno dovevano restare esclusi dalla procedura.

Figli e figliastri, ancora una volta, in barba ai principi di uguaglianza, trasparenza e meritocrazia.

Verrebbe da domandarsi come sia possibile che il Direttore del Personale, dirigente di grande esperienza, voluto fortissimamente da questa Giunta Comunale per la sua straordinaria professionalità,  possa aver interpretato una norma in maniera assai diversa da come è stata poi spiegata  dall’Avvocatura Comunale.

In questi tre anni e mezzo, l’amministrazione attiva non ha fatto che ripetere che la macchina burocratica andava riformata, che il numero dei dirigenti andava drasticamente ridotto e che la meritocrazia doveva essere la stella polare di questa Amministrazione.

Questi i proclami, i fatti  un’altra cosa.

In realtà si è pensato subito di rimpiazzare i dirigenti cessati nel corso del 2010 pubblicando, in gran fretta, un avviso pubblico di concorso il 10 novembre che riservava un posto a personale interno e stabiliva, come ulteriori requisiti, il possesso dell’abilitazione  alla professione di commercialista o avvocato, o docenze universitarie o master post-universitario.

Mancava la foto o l’identikit del candidato ideale o del possibile vincitore.

Nel bando venivano indicate, per le prove scritte, le date del 20 e 21 dicembre e per la prova orale il 29. Una procedura insolita, da prendere, comunque, come esempio per trovare soluzioni ai tanti problemi che quotidianamente affliggono i terremotati aquilani.

I vincitori del concorso avrebbero “preso servizio” prima dell’anno nuovo, un record di efficienza ed efficacia, sottraendo così l’Amministrazione alla norma che prevede per il 2011 assunzioni non superiori ad 1/5 dei cessati dell’anno precedente, salvo eventuali possibili deroghe.

***

Cosa è la mobilità: secondo quanto previsto dall’art. 30 del D.Lgs n. 165/2001, con la procedura di mobilità i dirigenti in esubero in altri Enti o desiderosi di cambiare Ente, possono, presentando domanda di mobilità, inviare un proprio curriculum vitae ed essere esaminati da una commissione appositamente costituita per verificarne la idoneità e competenza professionale a ricoprire i posti che l’Amministrazione intende mettere a concorso.

Se i dirigenti che avanzano proposta di mobilità saranno dichiarati idonei, il vincitore, previo nulla osta dell’ente di appartenenza, prenderà servizio ed il concorso pubblico non verrà esperito.

Diversamente se la procedura di mobilità dà esito negativo si avviano le procedure concorsuali. Ed è  solo dopo questo iter che l’Amministrazione potrebbe riservarsi  il 50% dei posti a dipendenti interni,  non prima.

Sergio Iovenitti

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