Italiani all'Estero

La ditta DALLARA di Parma emigra in USA ma l’ing. Gianpaolo Dallara non vuole parlarne

Chieti, 1 Dicembre ’10, Mercoledì, S. Procolo – Anno XXXI n. 451 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


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Ap – Intervista mancata


La ditta DALLARA di Parma

emigra in USA

ma l’ing. Gianpaolo Dallara

non vuole parlarne

di Lino Manocchia

INDIANAPOLIS, 1 Dicembre ’10 – Giorni or sono, nell’aerea dello speedway di Indianapolis, si è svolta una cerimonia alquanto singolare. La ditta Dallara di Parma, dell’Ing. Gianpaolo Dallara (foto), che rifornisce da diversi anni la serie monoposto Irl negli Stati Uniti, ha effettuato il primo simbolico colpo di piccone, dando il via alla costruzione delle vetture che entreranno in funzione – si dice – nel 2012.

La questione macchine della serie Irl è una delle più dibattute nel settore. Dopo circa sei anni di vita sulle strade e sugli ovali americani, le suddette vetture, logorate dal tempo e dalle distanze percorse, sono state oggetto di commenti poco lusinghieri. Ma tant’è. O questa minestra o quella finestra”, come dice un vecchio adagio…

Se nonché i “patron”, gli sportivi e la stampa Usa hanno detto una buona volta: “Basta”.

Da quel momento è scoppiata la guerra interna della serie tra padroni e costruttori, gente che di macchine se ne intende sul serio e che portano il nome di Honda, Penske, Ganassi, ed altre marche di spicco. Tra  questi Dallara, che si è messo subito al lavoro per creare la vettura del domani, presentandola, in base al concorso indetto dalla Irl, insieme alle altre marche. Le ipotesi hanno avuto il sopravvento. Chip Ganassi, patron, ex pilota, numero uno nella serie con il campione in carica Dario Franchitti, presentava un modello stratosferico che ha catturato l’interesse di tutti. La Honda ha promesso di costruire un motore V6 turbo-compresso, la Cosworth, si è detta felice di poter tornare in pista col suo potente motore che ha tenuto banco per una dozzina di anni. Insomma, entusiasmo a volontà e finalmente la  decisione. Una decisione che per tanti patron, nonché per gli sportivi, è apparsa un po’ camuffata.

I soliti critici sempre informati han parlato di decisione partigiana da parte del direttore gare Brian  Barnard, il quale “avrebbe fatto un po’ i conti a suo piacimento”, facendo in modo che, come un fulmine a ciel sereno, la decisione cadesse sulla Dallara. Lo strascico è tutt’ora vivo e non sono pochi i critici che vedono di cattivo gusto il maneggìo direttivo di un uomo a favore di un “vecchio amico”. Alla casa di Parma, ovviamente, interessa costruire la macchina e, per poter lavorare indisturbata da scioperi, tasse, controllo e trasporti, ha chiesto di costruire la sua succursale nell’Indiana.

Sin qui una situazione che, a sentire gli “amici-avversari” di cento corse, dovrebbe maturare con ottimi risultati, onde alleviare il peso delle accuse dalle spalle dell’ing. Dallara al quale, per dovere giornalistico, dopo la cerimonia del primo colpo di piccone, abbiamo posto – tramite il suo P.R. Andrea Toso – una dozzina di domande informative, date le distanze, via Internet. All’approvazione iniziale inviammo le domande che riteniamo pertinenti, alcune delle quali riportiamo di seguito:

Cosa prova l’Ing. Dallara, ad aver ”battuto” una schiera di grosse marche interessate alla

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ABRUZZOpress – N. 451 del 1 dicembre ’10                                                                                                                             Pag 2

Irl?; Quanto tempo, pensa, richiederà il completamento della nuova “Edizione Dallara 2012”?; .Cosa prova a sentirsi chiamare “creatore” anche della Nuova Dallara?; La IRL ha cambiato volto rispetto al passato?; Previsioni  per il 2011-12?; Lei, Ing. Dallara, si considera un custode della tradizione  automobilistica?; Nell’automobilismo, conta più il  pilota o la macchina?; Ingegnere, Lei accetta anche la  sconfitta?; Per lei l’automobilismo è una passione o una  missione?

L’intervista proseguiva con domande personali-sportive.

Dopo un’attesa di oltre 25 giorni, ad una mia e-mail, Andrea Toso, alquanto confuso, mi risponde: ”non  capisco”. Chiarito… l’arcano, mi rispondeva con il seguente laconico, evasivo linguaggio: «Mi spiace dell’equivoco  (quale? – n.d.r.). Ho girato le domande all’ingegnere. E’ davvero impegnatissimo. Effettivamente in queste settimane c’è molto caos (per i torroni e i panettoni? – n.d.r.). Non sappiamo proprio come fare tutto (aumentare il personale? – n.d.r). Ancora davvero mi dispiace per l’equivoco, sarà per la prossima volta (nel 2012? – n.d.r.).     Andrea Toso.»

Auguri e Buon Natale

LINO  MANOCCHIA – IMS Photo

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