Cultura & Società

Civitella del Tronto. Pieno successo per la mostra di Civitella del Tronto dedicata alle armi nella scena dell’assedio. 2500 i visitatori nei primi tre giorni di apertura

Pieno successo per la mostra di Civitella del Tronto dedicata alle armi nella scena dell’assedio. 2500 i visitatori nei primi tre giorni di apertura

COMUNICATO STAMPA

Un successo di visitatori, oltre ogni migliore aspettativa, ha dato il via all’attesa mostra “Civitella 1861. Ultimo atto per l’Unità d’Italia. Le armi nella scena dell’assedio”, allestita presso la Fortezza di Civitella del Tronto (TE) e visitabile fino al prossimo 30 ottobre. Nei primi tre giorni di apertura della mostra, inaugurata lo scorso 17 marzo in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità di Italia, si sono registrati 2500 visitatori, di cui 1200 nel solo pomeriggio d’inaugurazione. Piena la soddisfazione da parte degli organizzatori, il comune di Civitella del Tronto, il Comitato per i festeggiamenti per i 150 anni e la Società Sistema Museo. La mostra è stata realizzata con il patrocinio della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo. Alla conferenza di presentazione sono intervenuti il sindaco di Civitella del Tronto Gaetano Luca Ronchi, il presidente del Comitato Civitella 150 Italo Di Dalmazio, l’assessore regionale al turismo Mauro Di Dalmazio, l’assessore provinciale al turismo Ezio Vannucci, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo, Sua Eccellenza il Prefetto di Teramo Eugenio Soldà, il responsabile di Sistema Museo Gianluca Bellucci e i curatori della mostra Piergiorgio Tiscar e il generale Natale Cicconi.
La mostra accoglie nella suggestiva cornice della fortezza le artiglierie ed armi individuali da fuoco e bianche provenienti dalle collezioni del Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria di Torino e del Museo di Capodimonte di Napoli. Le armi, appartenute agli eserciti regolari sardo-piemontese e borbonico che si sono scontrati a Civitella del Tronto durante l’ultimo drammatico assedio alla Fortezza del 1860/61, si presenteranno al pubblico con un allestimento che prevede la ricostituzione del sistema d’arma-uomo (uomo + arma): l’uomo solo non serve senza l’arma così come l’arma non serve se non in mano all’uomo. La concretezza delle armi, curate in ogni dettaglio e precise nella finitura, contrasta con l’evanescenza delle sagome dei soldati, come ombre che tornano a ricordare un passaggio fondamentale nel processo che ha portato all’Unità d’Italia. Le artiglierie esposte, provenienti da Torino, sono state probabilmente presenti a Civitella durante l’assedio. Dal convento di Santa Maria e da altre postazioni limitrofe, il cannone ad anima rigata Stenhope (ultramoderno per quei tempi) sparava proietti esplosivi su Civitella: i venti cannoni a disposizione degli assedianti negli ultimi due giorni scaraventarono su Civitella circa 7900 proiettili esplosivi, alcuni ritrovati non esplosi. Il cannone Stenhope esposto è l’unico esemplare rimasto in Italia. Dalla Fortezza invece rispondevano 17 pezzi di artiglieria, gli unici funzionanti ed impiegabili dei 36 pezzi presenti: fra essi la famosa colubrina chiamata la “scornata” lunga 442 cm, esposta in mostra. Completano la collezione altri 4 pezzi di piccolo calibro.

La mostra delle armi individuali, da fuoco e bianche, è organizzata in due sezioni distinte tra armi in dotazione all’esercito borbonico e armi in dotazione all’esercito sardo-piemontese (italiano dal 17 marzo 1861). L’esposizione, in entrambe le sezioni, è stata realizzata con lo scopo di differenziare le armi realmente impiegate in battaglia, non necessariamente a Civitella, da quelle, poche peraltro, che erano prototipi. Il 1860/1861 rientra nel periodo della transizione dall’arma ad accensione a pietra focaia all’arma ad accensione a percussione o luminello: entrambe le varietà sono visibili in mostra, oltre alla singolare tipologia delle armi modificate da pietra focaia a percussione.

Ottimo il gradimento del pubblico anche per il catalogo descrittivo dell’allestimento e dei pezzi esposti e i gadget realizzati appositamente per la mostra. Sono già considerevoli infine le prenotazioni pervenute per le attività didattiche e le visite guidate. Durante il periodo della mostra, infatti, sarà attivo “Storie d’Italia”, laboratori creativi, attività e percorsi su misura realizzati dalla società Sistema Museo  e rivolti alle scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo è strutturare itinerari di visita che assumano per i partecipanti i connotati di un’esplorazione attraverso differenti approcci metodologici, per un dialogo con il patrimonio storico-artistico che vada oltre la classica visita guidata. Valori, resistenza e forti emozioni per conoscere la storia divertendosi.

Le attività didattiche

1. Il tricolore. Costruiamolo noi! Un coinvolgente laboratorio creativo, per avvicinare i più piccoli al tema dell’unità nazionale, che unisce il gioco allo sviluppo delle abilità manuali attraverso pennelli, tempere, fogli colorati, stoffe e materiali di riciclo.

2. “In marcia con l’esercito piemontese” coinvolge i ragazzi in un vero e proprio viaggio virtuale, con l’uso di materiali interattivi. Dopo una specifica visita didattica della fortezza dedicata agli avvenimenti del 1860-1861, i ragazzi nell’aula didattica saranno impegnati nella ricostruzione delle tappe che portarono all’unità nazionale, attraverso la compilazione di una propria e personalizzata piantina dell’Italia pre-unitaria, ricordo della giornata.

3. Cronaca del 1861. I ragazzi in una movimentata visita guidata vestiranno i panni di giornalisti, cercando di ricostruire, attraverso notizie, appunti e informazioni, sotto forma di messaggi telegrafici, una cronaca dell’epoca e realizzeranno la prima pagina di un giornale storico.

4. Storici per un giorno, ricostruiamo le tappe dell’Ultima Battaglia! Una breve visita guidata nella Fortezza e nel Museo delle Armi alla scoperta di indizi, documenti, particolari utili a ricostruire l’ultima, lunga e difficile battaglia prima dell’Unità d’Italia. Nell’aula didattica i ragazzi sono invitati a rielaborare l’episodio in un testo scritto.

Info e prenotazioni mostra: Infoline Sistema Museo 199.151.123* (dal lunedì al venerdì ore 9.00-17.00) -infoline@sistemamuseo.itwww.sistemamuseo.it *costi variabili secondo l’operatore

DIDATTICA prenotazioni:

Sistema Museo Settore servizi educativi – numero verde 800.96.19.93 – didattica@sistemamuseo.it

IN ALLEGATO:

–          informazioni utili sulla mostra

–          foto dell’inaugurazione e dell’allestimento

–          descrizione della fortezza

–          i curatori

Informazioni utili

Civitella 1861. Ultimo atto per l’Unità d’Italia. Le armi nella scena dell’assedio

18 marzo – 30 ottobre 2011

Fortezza di Civitella del Tronto (TE)

www.sistemamuseo.it

telefono: 199.151.123 (dal lunedì al venerdì ore 9.00-17.00)

e-mail: infoline@sistemamuseo.it

ORARI

marzo e ottobre 10.00 – 18.00

aprile, maggio e settembre 10.00 – 19.00

giugno, luglio e agosto 10.00 – 20.00

Aperto tutti i giorni

BIGLIETTI

intero € 6,00

ridotto € 4,00 (Gruppi di almeno 20 unità – studenti universitari con tesserino – ultra65– possessori BorghiCard)

ridotto € 1,00 (ragazzi tra i 6 e i 17 anni)

VISITE GUIDATE E LABORATORI DIDATTICI

Visita guidata mostra + fortezza (in italiano): compresa nel biglietto di ingresso, con partenza ogni ora

Visita guidata su prenotazione, mostra + fortezza + borgo (in italiano, inglese, francese e tedesco): gruppi di almeno 20 unità € 2,00 + ticket d’ingresso

Catalogo: a cura di Sistema Museo

Comitato organizzatore: Comune di Civitella del Tronto, Comitato per i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia di Civitella del Tronto

Produzione: Sistema Museo

Coordinamento generale: Gianluca Bellucci

Patrocinio: Regione Abruzzo, Provincia di Teramo.

Prestiti: Museo di Capodimonte, Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria di Torino

Curatori: dott. Piergiorgio Tiscar, gen. Natale Cicconi

Progetto allestimento: Hector Jacinto Cavone Felicioni | Architetto

Direzione allestimento: Anna Baldi | Architetto

Segreteria generale e promozione: Sistema Museo

Servizi museali: Sistema Museo

Attività didattiche, progettazione, realizzazione: Sistema Museo Settore Servizi Educativi

Progetto grafico: Sistema Museo Settore Comunicazione – Arianna Pulzonetti

Ufficio Stampa

Sistema Museo Settore Comunicazione

Sara Stangoni – ufficiostampa@sistemamuseo.it

I curatori della mostra

Piergiorgio Tiscar

Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Bari, dopo un periodo di assistentato nell’Istituto di Economia Politica della medesima Università, Piergiorgio Tiscar viene assunto in Fiat S.P.A dove, dopo uno sviluppo di carriera con incarichi di sempre maggiore responsabilità, è nominato Dirigente Industriale e successivamente Direttore Responsabile dei rapporti commerciali con Grandi Aziende all’Estero produttrici di automobili su licenza Fiat. Al momento della nomina a Direttore, consegue presso l’ISVOR il Master in sviluppo gestionale e direttivo. Nel ruolo di Direttore ha rappresentato Fiat anche nei confronti delle Autorità Governative dei vari Paesi esteri. Dopo trentacinque anni di attività la Fiat, al momento del pensionamento, gli conferisce il Premio/Attestato di “Fedeltà” all’Azienda.

Da circa trent’anni si interessa di studi storici, non solo riferiti all’Italia, con particolare riferimento alle armi individuali utilizzate, nei vari periodi, dagli eserciti in guerra.

Onorificenze

Ÿ         “Stella Jugoslava sulla Collana” conferita dalla Repubblica Federativa Jugoslava per i “particolari meriti conseguiti nello sviluppo dell’industria automobilistica Jugoslava e per il contributo dato al consolidamento della collaborazione economica e dei rapporti tra la Repubblica Federativa Jugoslava e la Repubblica Italiana”;

Ÿ         “Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S.Giorgio”;

Ÿ         “Cavaliere al Merito” della Repubblica Italiana per particolari benemerenze;

Ÿ         “Cittadino Onorario” della Città di Civitella del Tronto riconoscimento ricevuto “per l’impegno e la competenza profusi negli anni per dare visibilità e risonanza nazionale al Comune”.

È pronipote del Maggiore Raffaele Tiscar, Vice Comandante della Fortezza di Civitella, che ne concordò la resa con il Colonnello Pallavicini dell’Esercito Sardo-Piemontese.

Tra le innumerevoli e documentate ricerche storiche:

Ÿ         ha individuato la famosa Colubrina la “Scornata”, unico cannone della Fortezza trasferito all’Arsenale di Torino, dopo il suo disarmo;

Ÿ         ha ritrovato nominativi dei soldati Borbonici prigionieri e deceduti nella Fortezza di Fenestrelle.

Natale Cicconi

Il Generale Natale Cicconi nasce a Civitella del Tronto il 18 febbraio 1940. Consegue la maturità presso il liceo ginnasio “F. Stabile” della città di Ascoli Piceno nel 1960. Vince il concorso per l’accademia militare di Modena-17° corso, frequentandola negli anni ’60-’62. Nel biennio successivo è alla scuola d’Applicazione Militare di Torino e, nel 1965, segue il corso di specializzazione delle truppe corazzate a Caserta. In seguito assume il comando di Unità corazzate in vari reparti dell’esercito.

Partecipa al 101° corso di Stato Maggiore presso la scuola di Guerra di Civitavecchia. Dal 1995 al 1998, ha una breve esperienza politico-amministrativa, quale vice sindaco del comune di Civitella del Tronto. Attualmente in pensione, ricopre l’incarico di vice presidente del Comitato dei 150 anni dell’Unità d’Italia e continua a coltivare la sua passione per la storia degli armamenti

La Fortezza di Civitella del Tronto

La Fortezza di Civitella del Tronto, una delle più imponenti opere di ingegneria militare d’Europa, con i suoi 25.000 mq di superficie e una estensione lineare di più di 500 metri, ha rappresentato per secoli un baluardo di confine a settentrione del viceregno napoletano.

La rocca aragonese, sorta su una probabile preesistenza medievale, è stata completamente trasformata tra il 1564 e il 1576 su disposizione di Filippo II d’Asburgo.

Grazie anche alle successive sistemazioni operate dai Borboni, oppose una strenua resistenza all’assedio napoleonico del 1806 e a quello del 1860/61 da parte dell’esercito piemontese che condusse la Fortezza alla demolizione e alla successiva spoliazione operata dagli stessi civitellesi.

L’impianto attuale, a seguito di un importante restauro operato dalla Sovrintendenza di L’Aquila terminato nel 1985, rivela ancora la formidabile potenza della struttura, con i suoi poderosi bastioni, le vaste piazze d’armi e i lunghissimi camminamenti di ronda, da cui la vista spazia sul borgo sottostante, sulla vicina costa adriatica, chiudendosi con i massicci montuosi della Maiella, del Gran Sasso e dei Monti Gemelli.

Tra gli elementi strutturali di maggiore rilievo sono da visitare i bastioni, le vaste piazze d’armi, il Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e il Museo delle Armi.

Il Museo è articolato in quattro sale, al primo piano di un edificio originariamente destinato all’alloggiamento delle truppe. Ospita una collezione di armi con pezzi risalenti al XV secolo.

Da visitare anche il borgo di Civitella, vera e propria città fortezza che conserva ancora numerosi tratti  delle mura, l’impianto urbanistico di chiara impronta medievale e le singolari case-forti.

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