Faccia a faccia associazioni ambientaliste e Fab-Cna per un nuovo Piano regionale
Meno barriere più Vista Mare ma soprattutto più partecipazione
Ieri le associazioni WWF, Italia Nostra, MareLibero si sono incontrate con Cristiano Tomei, presidente della Fab-CNA (Federbalneatori).
Uno sviluppo turistico eco-sostenibile della costa abruzzese e la necessità di ridefinire il quadro legislativo regionale, per riequilibrare il rapporto tra interessi pubblici e privati, in modo da tener conto tanto dei legittimi interessi delle imprese del settore quanto di quelli di consumatori e cittadini. Sono le idee-forza poste alla base della prima intesa raggiunta in Abruzzo tra alcune delle associazioni ambientaliste più rappresentative e un’associazione dei balneatori, che si propongono così di riscrivere in modo condiviso le regole per la fruizione di un bene pubblico, superando steccati anacronistici.
Wwf, Italia Nostra, MareLibero e Fab-Cna hanno gettato le basi per quella che si annuncia come una piccola rivoluzione nella gestione del demanio marittimo, all’indomani della riunione nazionale tra le associazioni dei balneatori, i rappresentanti delle Regioni e il Ministro Fitto, per discutere delle conseguenze provocate dall’applicazione, in questo settore, della Direttiva Bolkenstein che annullerebbe la possibilità di concedere una proroga automatica delle concessioni con il rischio della loro messa all’asta.
Le associazioni ambientaliste pur comprendendo le preoccupazioni delle associazioni dei balneatori, ritengono che negli anni il rinnovo automatico delle concessioni abbia creato una situazione anomala, trasformando in molti casi, di fatto, un bene pubblico come la spiaggia in proprietà privata grazie ad un contesto normativo generico e permissivo. Necessario quindi riscrivere regole certe e soprattutto condivise da tutti.
Duro il giudizio nei confronti del lavoro della Regione: “Lo scorso anno – osservano gli ambientalisti- l’assessore regionale Mauro Di Dalmazio aveva avviato un confronto fra i soggetti interessati alla modifica del Piano demaniale marittimo regionale, ma a fine febbraio, a sorpresa, ha presentato in Giunta un testo, concordato esclusivamente con alcuni balneatori, che non tiene in minimo conto le osservazioni delle associazioni ambientaliste. Anzi sono state apportate modifiche sostanziali che permetterebbero l’aumento consistente delle volumetrie ( a Pescara addirittura del 30% ) e delle recinzioni, la ulteriore diminuzione della vista mare e degli accessi all’arenile e una riduzione delle spiagge libere. Di fatto una vera e propria sanatoria degli abusi e una ulteriore restrizione dei diritti dei cittadini ad usufruire del demanio quale bene comune”.
Le associazioni si augurano che la collaborazione positivamente avviata con Cristiano Tomei possa presto estendersi in maniera reale e proficua all’ Ammministrazione regionale e alle altre associazioni dei balneatori.