Giulianova. In occasione della settimana della cultura si inaugura venerdì 15 Aprile ore 17 presso la cripta del Duomo di San Flaviano la mostra “GIULIANOVA RISCOPRE IL 900”.

In occasione della settimana della cultura si inaugura venerdì 15 Aprile ore
17 presso la cripta del Duomo di San Flaviano la mostra “GIULIANOVA RISCOPRE IL
900”.
Nell’ esposizione itinerante sul XX secolo saranno presentati oggetti storici,
dal trasmettitore marconiano al primo televisore di Giulianova, materiale
numismatico e cartoline d’epoca che faranno da contorno a curiosità locali e
nazionali.
Flaviano Poliandri  & Jonata Di Pietro Vi aspettano per riscoprire il 900!
In collaborazione con : la Biblioteca Provinciale Melchiorre Delfico di
Teramo, la famiglia Cecco Ciafardoni , il Comune di
Giulianova , l’Osservatorio astronomico di Collurania “Vincenzo Cerulli”




Notaresco. Bagno di folla per il Walking a Notaresco

Bagno di folla per il Walking a Notaresco

Un vero e proprio successo la 2° edizione di “famiglia in festa…con il Walking” promossa dalla squadra Campione D’Italia di atletica leggera, la  Bruni pubblicità atletica Vomano, in collaborazione dell’associazione culturale “Notaresco nel cuore” e in sinergia con i Docenti e la Direzione di Notaresco. La manifestazione svolta domenica mattina attraverso il centro storico di Notaresco, in una bella giornata primaverile, ha fatto registrare la presenza di n° 423 partecipanti tra alunni e genitori che avranno la possibilità di poter rivedere le immagini più salienti giovedì 14 aprile alle ore 19.15 su TVQ nel programma “di corsa”. L’evento ha recepito il programma del progetto salute” Europea in forma” indetto dalle Federazioni di atletica leggera dell’Italia, Spagna, Ungheria, Germania che invitano i propri Club (società sportive) a fornire dei messaggi di prevenzione, nei confronti delle popolazioni dei vari territori, ponendo particolare attenzione sull’equilibrio dell’attività fisica e alimentare: il ristoro a termine della classica camminata è stata fornita dalla fattoria agricola Agri Service, anche se non sono mancate le patatine offerte dalla ditta San Carlo.
Testimonial della giornata sono stati i marciatori e le marciatrice della neo nata società Theate Walk di Chieti, formazione presente a Notaresco con lo staff Dirigenziale e tecnico al gran completo e naturalmente i giovani atleti marciatori della Bruni pubblicità atletica Vomano. Tutti gli alunni partecipanti, dei plessi scolastici di Notaresco, Guardia Vomano, Morro D’Oro e Pagliare, hanno ricevuto direttamente dalle mani del Presidente della Provincia di Teramo e Sindaco di Notaresco Walter Catarra e dal Vice Sindaco del comune di Morro D’Oro, Simone Fasciocco le medaglie di partecipazioni coniate appositamente per l’evento.
Oltre alla medaglia di partecipazione sono stati estratti premi a sorpresa, di seguito gli alunni più fortunati: Formicone Francesca Maria; Chiara D’Angelantonio; Federica Lisciani; Michele D’Alessandro; Francesco Di Giuseppe;Gabriele Disko;Bruno D’Eustacchio; Denise Di Giampaolo; Giulia Romagnoli; Davide Di Giovanni; Simone Di Marco; Manuel Di Furia; Angela Misantone; Matteo Mettimano; Lucia Di Bonaventura; Annalisa Gasbarro; Lorenzo Secone; Irma Di Giuseppe; Maira Mariani; Ugo Di Paolo; Giorgio D’Agostino; Arianna Ferretti; Metteo Capone; Alessio Di Giampaolo; Kendra Narcisi; Stefano Di Luzio; Marco Cola; Marco D’Elpidio; Aurora Di Giammarino; Giulia Misantone; Andrea Speziale; Leonardo Di Marcantonio; Nicolò Scarpone; Aurora Malvone; Silvia Carulli; Federico Di Liberatore; Federico Odoardi; Greta Capuani; Marco Matani; Gabriella Del Cane; Francesca Gasbarro; Camilla Di Crescenzo; Alice Conte; Ludovica Taddei; Natascia Di Tizio; Alice Micolucci; Asia Mariani; Leo Alessandro Pinciarelli; Federica Pinciarelli; Flavio Rexhollovi; Giorgia Bartolacci; Germano Sacchetti; Ilaria Di Marcantonio; Serena Di Luzio; Alessandro Di Francesco; Gianna Sacchetti; Samuel Battaglino; Manila Consorti; Jacopo Censori; Alisia Cantoro; Edoardo Di Gianvittorio; Sara Speziale; Andrea De Gregoriis; Aurora Di Furia; Sara Petrongolo; Raffaele Antoccia; Leonardo Zanni; Gabriele Di Giandomenico; Paola D’Egidio; Valentini Pellegrini; Riccardo Di Sante; Marta Di Benedictis; Lucrezia Cola; Tommaso Di Giammatteo; Lorenzo Di Tecco; Valentina D’Emilio; Aurora Sacchetti; Beatrice Brandimarte; Chiara Di Marzio; Lorenzo Di Giandomenico; Samantha Di Tecco; Jacopo Porrini; Alessandra Zanna; Andrea Di Tecco; Martina D’Eugenio; Camilla Muzi; Giulia Lattanzi; Jacopo Recchiuti; Tamara Farina; Marika Pulcini; Cecilia Brandimarte; Matteo Di Giandomenico; Simone Di Marcantonio; Giorgia Coppa; Annalisa Strulli; Giammarco Collevecchio; Davide Valentini; Filippo Di Giampaolo; Mattia Ferretti; Bianca Di Gregorio; Giulia Porrini.



Roseto degli Abruzzi. “JOHN & JAZZ 2011 BEFORE DINNER – TRIBUTE TO LELIO LUTTAZZI”

“JOHN & JAZZ 2011 BEFORE DINNER – TRIBUTE TO LELIO LUTTAZZI”

Quarto appuntamento con la buona musica e il jazz con il concerto degli SPEAKIN ’ 4 , Venerdì 15 Aprile a Roseto degli Abruzzi .

La particolarità della location sta attirando il pubblico proprio per la totale mancanza della cosiddetta “SACRALITÀ” che spesso aleggia intorno al Jazz nostrano .

Il rapporto, diretto ed informale, dei musicisti con il pubblico, che interagisce continuamente, ha creato una situazione molto americana dell’ascolto, spesso questa è la nota particolare di tante registrazioni dal vivo dei dischi storici del jazz.

L’idea di presentare così la musica fa “storcere il naso” a molti , ma è quello che questo NUOVO pubblico ha accettato con entusiasmo .

Stessa impostazione anche in questo quarto incontro, identica ai primi tre gruppi, ma cambia nuovamente il suono .

“ Speakin 4 è una conversazione musicale… è facile, banale, tradurre in questa maniera… è facile quanto essenziale… una conversazione che affronta con la giusta dimensione e, soprattutto, il giusto equilibrio tra i quattro musicisti, le molteplici anime musicali e creative del ventunesimo secolo.

L’approccio maturo di Mauro DE FEDERICIS , Roberto DESIDERIO  , Fabrizio MANDOLINI e Gabriele PESARESI  , ovvero gli “SPEAKIN’4” si riflette nel dare sostanza alla pluralità della formazione, nessuno dei musicisti sovrasta l’altro o ne oscura le espressioni, si riflette nell’attraversare generi e suggestioni con naturalezza disinvolta, creando il filo conduttore del lavoro grazie ad un approccio che mescola, unisce, accoglie, scompone suggestioni e riferimenti.

Conversazione a quattro voci: parlare di argomenti diversi, alternare stati d’animo e intensità del discorso, ridere, condividere, riflettere, con la coerenza di una visione matura e completa.

La visione del gruppo è omogenea, personale, moderna, aperta, europea.

Tiene conto delle diverse, moltissime, influenze possibili al giorno d’oggi e mette in luce un punto di vista proprio. Volendo esagerare si potrebbe parlare di una necessità post-moderna costruttiva, di una uscita dai confini dei generi, stretti al punto da diventare ingombranti. di una lettura, quasi necessariamente, personale. È una visione che tiene conto di tradizioni e percorsi, che affronta quanto è stato scritto, pensato, eseguito nel corso degli anni e se ne avvantaggia, in modo costruttivo, come una conversazione matura e completa.                              Fabio Ciminiera “

“S P E A K I N ‘ 4 “ Fabrizio MANDOLINI                         Sassofoni

Mauro DE FEDERICIS                      Chitarre

Gabriele PESARESI                          Contrabbasso

Roberto DESIDERIO                         Batteria

1 5   A P R I L E   2 0 1 1   O r e  2 0 , 0 0

MAIL           INFO : bluetrainmanagement@libero.it

PHONE       INFO : + 39 340 8626 223

LOCATION           : Bar Sportivo, Via Nazionale 242, 64026 ROSETO DEGLI ABRUZZI TE




Alba Adriatica. Lega Nord: VOGLIAMO GLI STESSI DIRITTI DEGLI EXTRA COMUNITARI!

VOGLIAMO GLI STESSI DIRITTI DEGLI EXTRA COMUNITARI!

Sabato e domenica appena trascorsi, in una parte ben delimitata del lungomare albense, abbiamo assistito all’ormai abituale “SUK” dei tanti extra-comunitari che vendono di tutto sotto gli occhi di tutti (soprattutto merce contraffatta), occupando indebitamente il suolo pubblico, attuando evasione fiscale,  e contestualmente facendo  concorrenza sleale nei confronti di tutti gli onesti  commercianti albensi.

Vogliamo denunciare con forza che negli ultimi anni il fenomeno dell’abusivismo e del commercio illegale non è affatto sotto controllo ed anzi suddetti soggetti occupano con prepotenza le sedute, metà della passeggiata e utilizzano cabine e siepi come servizi igienici ed hanno creato un vero business (anche a domicilio). Ora chi è deputato a chiarire ci chiarisca pure a che titolo “loro” possono svolgere attività lavorative in modo indisturbato e “noi” cittadini  albensi che contribuiamo da generazioni al progresso economico, sociale del nostro paese non possiamo esercitare il nostro diritto al lavoro nello stesso modo in cui viene consentito loro di fare! In altri termini è giusto che noi possiamo usufruire dei diritti solo dopo aver assolto ai relativi doveri , mentre questi signori si appropriano illegalmente di diritti senza contribuire minimamente alla nostra comunità?

Proviamo ad immaginare se  ciascun commerciante  (sia ambulante che  in sede fissa) dovesse decidere di recarsi sul lungomare nei giorni di maggiori  presenze e attuare una vendita dei propri prodotti proprio come fanno i signori abusivi; li potremmo biasimare? Sarebbe uno scenario paradossale che senz’altro non ci auguriamo si verifichi, ma anche come stanno le cose ora non è che il nostro lungomare guadagni molti punti anche solo dal punto di vista turistico.Confidiamo pertanto al buon senso delle FF.OO e del Prefetto affinché ci sia una presenza costante in questo tratto del  lungomare e naturalmente ci aspettiamo una vigilanza anche da parte della polizia locale.

Dott.ssa Simona Tavoletti

Referente  LEGA NORD ABRUZZO-sede di Alba Adriatica




Editoria. Piero Nicola, SPECCHI DI QUESTO TEMPO, Racconti, Edizioni Solfanelli

Chieti, 11 Aprile ’11, Lun, S. Leone Magno – Anno XXXII n. 124 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81


Agenzia ABRUZZOpress >>> Nazionale


Servizio Stampa – CF 93030590694 – Tel. 0871 63210 – Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547  –  Dir. Resp. Marino Solfanelli



Ap – Novità editoriale

Piero Nicola, SPECCHI DI QUESTO TEMPO, Racconti, Edizioni Solfanelli

All’incontro con la visione del mondo proposta dall’autore negli otto racconti che compongono questa raccolta, si può restare interdetti e perfino offesi, ma è indubbiamente difficile sfuggire a una riflessione e a un riesame di dati e convinzioni che sembravano acquisiti.

Per vari motivi poco encomiabili, tendiamo a rimanere sulla superficie della crisi e del disagio che ammorbano la società. Muovendo da questo presupposto, le radici dei mali del nostro tempo vengono messe crudamente allo scoperto.

Con un realismo a volte esasperato e la descrizione di casi al limite dell’ordinario, la droga, la criminalità male arginata e incombente su chiunque, i valori sfuggenti, i miti in auge sino a ieri e oggi in declino, le relazioni inaridite e involgarite diventano amari protagonisti di ciascuno dei racconti.

Ma è soprattutto la cellula basilare dell’organismo civile, la famiglia, ad apparire in sé sconvolta da diritti ingenerosi, dal presuntuoso svilimento del sacrificio; mentre è nei nuclei meglio stabilizzati e più forti che s’insinua la pericolosa vacuità dovuta alla carestia degli ideali.

Persino il ricorso alla chirurgia estetica, che ravviva bellezze e attrattive, si rivela insidioso e controproducente.

Una ritratto disilluso e a tratti scioccante, e nessun finale felice, a riprova che la casa del ‘Mulino Bianco’ è solo un fuorviante esempio di carta patinata.

Piero Nicola

SPECCHI DI QUESTO TEMPO

Edizioni Solfanelli

[ISBN-978-88-7497-709-3]

Pagg. 200 – € 14,00

http://www.edizionisolfanelli.it/specchidiquestotempo.htm




L’Aquila. PER AIUTARE L’AQUILA, IN MOSTRA A MACERATA LA SCULTURA DI GENTILI

11 aprile 2009

 

PER AIUTARE L’AQUILA, IN MOSTRA A MACERATA LA SCULTURA DI GENTILI

Prorogata al 18 aprile l’esposizione “Un’Aquila per L’Aquila” del grande artista marchigiano

di Goffredo Palmerini

MACERATA – C’è stata una grande e commossa risposta di pubblico alla mostra dello scultore Giuseppe Gentili, allestita nella Galleria Mirionima dell’Accademia di Belle Arti, in piazza della Libertà, cuore del centro storico di Macerata. Si sarebbe dovuta chiudere il 7 aprile, otto giorni dopo la giornata inaugurale, ma è stata prorogata fino al 18 per l’attenzione che nelle Marche ha destato questa singolare esposizione d’una sola opera: una splendida scultura in ferro, una grande aquila ferita, ma orgogliosa e altera come la città per la quale è stata realizzata in segno d’affetto e vicinanza. Non a caso la mostra, titolata “Un’Aquila per L’Aquila”, è nata per sensibilizzare il capoluogo marchigiano all’iniziativa di solidarietà che l’Artista ha avuto nei confronti della città dell’Aquila, devastata dal terremoto del 6 aprile 2009. L’opera, dopo il tour espositivo, verrà infatti messa all’asta ed il ricavato, secondo le intenzioni dell’Artista, sarà destinato all’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” – che dal sisma ha subìto gravi danni alla sede e al patrimonio culturale – anche per il restauro di alcune pellicole della sua preziosa Cineteca. Proprio in rappresentanza dell’Istituto Cinematografico ero arrivato a Macerata con largo anticipo, il 31 marzo scorso, sul previsto orario della cerimonia d’apertura della mostra, chiamato a portare una testimonianza dall’Associazione Culturale “Arte per le Marche”, che dell’evento cura l’organizzazione. Quell’ora e mezza d’anticipo assecondava il desiderio d’osservare questa bella città, erta sul dorso collinare tra le valli del Chienti e del Potenza, di conoscere e d’apprezzarne l’indole.

Nata sulle rovine dell’antica Helvia Ricina, città massacrata nel 408 dai Visigoti al comando di Alarico, poi occupata da Desiderio, ultimo re dei Longobardi e successivamente restituita da Carlo Magno alla Chiesa, sotto papa Adriano I,  il castrum di Macerata ha la prima citazione nel 1022. All’inizio del secolo successivo il Castello si costituisce in libero comune, sottraendosi all’autorità del vescovo di Fermo. Nei conflitti tra Chiesa e Impero si schiera contro i guelfi marchigiani, contribuendo nel 1247 alla vittoria imperiale nella battaglia di Osimo. Gli vengono quindi riconosciuti diversi privilegi sulle città vicine e, nel 1320, ottiene il titolo di Città e la sede vescovile. Conosce quindi la reggenza di varie signorie, prima di ritornare nell’orbita della Chiesa. Da quel momento quella di Macerata diventa per quasi quattro secoli una storia abbastanza tranquilla all’ombra del potere temporale pontificio, rispetto alle turbolenze che tante altre città in quel periodo patiscono. Solo nel 1798 la storia politica si riaccende a seguito dell’occupazione della città ad opera delle truppe francesi. Ma il popolo maceratese pochi mesi dopo insorge, pagando però il fio con un pesante saccheggio. Liberata dagli Austriaci nel 1799, per ordine di Napoleone viene di nuovo occupata dai Francesi e quindi amministrata da Gioacchino Murat fino a quando, nel 1815, le truppe del Regno di Napoli, al comando dello stesso Murat che in città aveva il quartier generale, non vengono affrontate dagli Austriaci tra Pollenza e Tolentino, sconfitte e cacciate. Pensa il Congresso di Vienna a restituire ancora una volta la città allo Stato Pontificio. Ben due i moti risorgimentali, nel 1831 e nel 1849, repressi. Nel 1860, dopo la battaglia di Castelfidardo nella quale i Piemontesi disperdono l’esercito pontificio, Macerata e il resto delle Marche vengono annessi al Regno d’Italia con un plebiscito.

La città, nel suo centro storico, è una piccola bomboniera compatta, raccolta all’interno d’una cinta muraria bastionata, con strade concentriche che si sviluppano su piani diversi, tra loro collegate da ripide rampe. In posizione dominante sulle due valli, mentre conquisto la quota salendo dalla valle del Chienti, della città osservo lo skyline stagliato sopra un cielo terso, quando il sole volge al tramonto, che disegna una deliziosa teoria di campanili, tetti, cupole e la torre austera. Arrivo in centro. Piazza della Libertà è contornata da belle architetture, come la rinascimentale Loggia dei Mercanti, il Palazzo Maggiore o della Prefettura, il Palazzo Municipale e, di fronte, l’Università affiancata alla chiesa barocca di San Paolo. A lato sta la cinquecentesca Torre Maggiore, progettata nel 1558 da Galasso Alghisi (Galeazzo da Carpi), autore anche della bella chiesa di Santa Maria delle Vergini, a croce greca con alta cupola, d’impronta bramantesca. Non lontano, ma decentrati fin quasi al pomerio, si trovano il Duomo, con incompiuta facciata settecentesca e un bel campanile del Quattrocento, e lo Sferisterio, opera di Ireneo Aleandri, uno dei più importanti e singolari esempi d’architettura neoclassica nel centro Italia. Di notevole rilievo anche alcuni palazzi del Settecento, progettati da insigni architetti, come il Palazzo Bonaccorsi (disegno di G.B. Contini), il Compagnoni Marefoschi (di A. Bibiena), il Santafiora (di G.B. Capitani), il neoclassico Ugolini (di G. Valadier) e il teatro Lauro Rossi (di C. Morelli). La Galleria Mirionima dell’Accademia di Belle Arti si trova proprio dirimpetto al Palazzo Maggiore. Già espone all’esterno, in bella evidenza, i poster della mostra.

Manca ancora all’ora del vernissage, previsto per le 17. Trovo Antonella Ventura, anima creativa ed infaticabile dell’Associazione culturale “Arte per le Marche”, intenta a curare gli ultimi dettagli dell’allestimento, con il prof.  Antonio G. Benemia, docente dell’Accademia, impegnato alla migliore collocazione spaziale della scultura e delle luci. Incontro Maurizio Passarini, presidente dell’AMBALT (Associazione Malati Bambini Leucemici e Tumori) delle Marche, onlus promotrice dell’iniziativa che si farà peraltro carico di governare la successiva fase di promozione dell’opera e della vendita all’asta. Raffinata è la brochure di presentazione, significativi i contributi critici ed istituzionali. Vi è impressa anche una lirica di Antonella Ventura, dedicata all’Aquila, dal titolo che richiama il motto civico. “Immota manet. Segno Strada Disegno/ di un tempo/ immutato del regno/ di un sentimento/ benevolo e arcigno/ al contempo/ immune nella tela del ragno/ Acquea/ sorge da Orione/ impura/ implora ragione/ e libera Aquila/ vola soltanto/ nell’ultimo giro del canto/ che recita così, nulla si lascia e nulla si perde, tutto ritorna Immutatamente”. L’ampia sala conferenze attigua all’ambiente espositivo comincia a riempirsi di pubblico. E’ quasi l’ora quando Giuseppe Gentili, sua moglie accanto, arriva da Camerino, città dove vive e lavora egli che a Pollenza è nato 69 anni fa. Di Pollenza è presente il Sindaco, Luigi Monti, con una rappresentanza della città, a rendere omaggio all’Artista, concittadino illustre. Una delegazione di Vigili del Fuoco di Macerata presenzia all’evento, in memoria dell’opera di soccorso portata all’Aquila e alle popolazioni colpite dal sisma. Sono stati straordinari i Vigili del Fuoco, di tutta Italia. Gli Aquilani li chiamano ormai “angeli” per la loro dedizione senza misura e, sopra tutto, per l’infinita sensibilità. L’Artista li vuole con lui nella foto ricordo, accanto al mezzo antincendio e alla sua opera.

Giunge puntuale Irene Manzi, vice Sindaco di Macerata e assessore alla Cultura, a rappresentare l’intera comunità in questa iniziativa cui la Municipalità ha dato il patrocinio. Ancora una sosta per ammirare l’opera in esposizione. Quindi la cerimonia inaugurale ha inizio. Si apre con un documento filmato, tratto dalle Teche Rai, con un’intervista all’Artista di alcuni anni fa, mentre realizzava un imponente Don Chisciotte in ferro di quasi sei metri d’altezza. Una scultura fondamentale nel percorso artistico di Gentili, insieme ad altre grandi opere monumentali, quali L’Uomo di Sarajevo, Chaplin, Pane, Il Terrorismo, Energia ed altre. Nel servizio di RaiUno a lui dedicato, Gentili si rivela in tutta l’essenza umana, con quella sincerità di fondo che àncora la sua faticosa ricerca artistica e la sua produzione ai grandi valori dell’Uomo, al senso etico dell’Arte. Non se ne distacca per un momento da questi punti fermi, per Gentili sono la sola ragione della sua vita nell’arte e per l’Arte. Antonella Ventura, nell’intervento introduttivo, richiama le motivazioni profonde che hanno mosso Gentili in questo gesto d’amicizia nei confronti dell’Aquila e del suo patrimonio artistico, egli che della nobile città abruzzese è innamorato e ne apprezza la bellezza dei monumenti, la storia singolare, l’architettura urbana e il livello delle sue prestigiose istituzioni culturali, in campo cinematografico, musicale e teatrale. Infatti, i proventi derivanti dalla vendita all’asta della sua opera saranno destinati a “La Lanterna Magica”, ente di promozione culturale della settima arte e archivio storico italiano di cinematografia, presente in persona del suo vice presidente, Goffredo Palmerini. Dà quindi la parola per il saluto della Municipalità al vice Sindaco di Macerata.

Per niente formale il saluto di Irene Manzi, parole dense di sensibilità e delicatezza per L’Aquila e per i suoi abitanti, così duramente colpiti dal sisma. Una dimostrazione d’affetto davvero intensa che continuerà anche in futuro, dopo la solidale presenza della città di Macerata e dei suoi Volontari nei mesi dell’emergenza post terremoto. E il sostegno a questa forte iniziativa di solidarietà dello scultore Giuseppe Gentili va proprio nella direzione d’una continuità d’attenzione verso la città capoluogo d’Abruzzo. Luigi Monti, Sindaco di Pollenza, è onorato del gesto di solidarietà che il suo illustre concittadino dedica all’Aquila, con la realizzazione di un’opera di rara suggestione, destinata a contribuire alla rinascita del patrimonio culturale. E Pollenza ha vissuto con partecipe sofferenza il dramma degli Aquilani, approntando numerose iniziative di solidarietà. Il presidente dell’AMBALT delle Marche, Maurizio Passerini, si dice lieto di poter contribuire alle finalità dell’iniziativa partita dallo scultore marchigiano, l’associazione tutta offrendo la collaborazione necessaria sia nell’esposizione dell’opera che nella successiva vendita all’asta, per destinarne il provento secondo le intenzioni dell’Artista. “Il gesto istintivo e generoso di Giuseppe Gentili – afferma Passerinidi mettere a disposizione dell’Abruzzo martoriato la sua superba capacità artistica, ci è sembrato molto vicino al nostro mondo del volontariato, sempre vigile verso le necessità dei più deboli e di chiunque si trovi in difficoltà: ancora una volta Arte e Volontariato uniti nel condividere il messaggio di fratellanza fra gli uomini.. Ecco, quindi, nascere una collaborazione sentita nel profondo del cuore, uno slancio di sensibilità genuina, un piccolo ma sincero gesto di vicinanza”. Dà poi lettura del caloroso messaggio recapitatogli dal Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, rammaricato di non poter partecipare all’evento per il contemporaneo svolgimento d’una delicata riunione della sua Amministrazione con tutte le altre autorità cittadine. Forte l’apprezzamento della Municipalità aquilana e la gratitudine “… per l’importante iniziativa tesa a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione in cui tuttora versa il nostro patrimonio storico, artistico, culturale ed umano dopo il noto evento sismico del 6 aprile 2009”.

Il prof. Benemia, docente di Storia dell’arte moderna e di Storia sociale dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Macerata, critico d’arte, docente d’Arte sacra alla Pontificia Università Lateranense, nel suo intervento illustra con notevole efficacia l’opera e la personalità artistica di Giuseppe Gentili. “Fare una scultura senza cadere nella retorica del monumentum – sostiene il prof. Benemiaè fatto e cosa di molti. Anzi dei più. Fare un’aquila per la città dell’Aquila superando la pietistica visione della sua caduta è ancor più complicato. Anzi, due volte complicato. Una prima, perché si tratta di una città caduta per mano della natura. Una seconda, perché ri-caduta per mano di uno Stato matrigno. Giuseppe Gentili ha voluto rispondere con un’opera che morde la realtà, metafora del vissuto, e che apre al nuovo. Michelangelo esaltava l’arte del liberare dal marmo la forma che vi era prigioniera, Gentili esalta l’arte del vuoto che lui riempie di metalli spezzati e butterati dal fuoco etneo. La nuova vita prende forma nella sua fucina tra i monti di Camerino. E non si tratta di riproduzione naturalistica di un’aquila, piuttosto di una tensione naturalistica verso l’aquila, incisa nel ferro come una grossa e infinita ragnatela di segni, come se l’artista cercasse sempre un ultimo segno, senza giungere mai a quello ultimo, definitivo. Come definitiva è per logica costitutiva l’idea di scultura. Un volume il più delle volte chiuso e catafratto in se stesso e che occupa più o meno abusivamente uno spazio. L’aquila di Gentili – conclude Benemianon è volume, e non lo vuole essere per la sua stessa intrinseca causa di crescita. Piuttosto si apre, e prende dallo stesso istante della sua presenza, lo spazio, lo fa proprio in un continuum che entra in esso, come lo spazio entra nelle terre dell’Aquila”.

Antonella Ventura invita quindi chi scrive per l’intervento di “presentazione” dell’esposizione, come annunciano i manifesti affissi in città. Più che una presentazione in senso classico, la mia è una testimonianza dal cratere del terremoto, un grido d’orgoglio e di speranza della comunità aquilana, un ringraziamento dal profondo del cuore per quanto i Marchigiani hanno fatto in aiuto delle popolazioni dell’Aquila e dei borghi colpiti dal sisma. Una vicinanza calorosa, premurosa e sensibile, quella dei Volontari della Protezione Civile delle Marche, visti operare sul campo insieme a migliaia di altri Volontari da ogni angolo d’Italia. L’opera di soccorso dei Volontari, la loro generosa abnegazione, la straordinaria professionalità, l’amicizia e la solidarietà nel dolore –  che mai potremo dimenticare! – hanno messo in mostra l’Italia più bella. Insieme alla compostezza e alla dignità degli Aquilani, questa meravigliosa Italia della Solidarietà è stata d’esempio all’intero mondo e ha riempito d’orgoglio tutti gli italiani, dentro e fuori i confini. L’Italia ha dimostrato coi fatti di saper essere una grande Nazione, unita da comuni valori, solidale, fraterna tra tutti i suoi figli. E’ stato lo specchio del Paese che sogniamo tutti i giorni, malgrado nella difficile congiuntura che viviamo sovente capiti che a mortificare il Paese siano proprio taluni che ne reggono le sorti. Ma è questa bella Italia il giusto punto di riferimento, generosa e disinteressata, capace di enormi quanto silenziosi gesti di solidarietà e fratellanza, che riguardano la sua gente dalle Alpi a Lampedusa, in un’unità vera della Nazione che riduce in briciole pregiudizi ed egoismi elettorali di chi predica insensate divisioni. Un’Italia che non ha confini e si completa con l’altra Italia diffusa nei cinque continenti, con i 60 milioni di italiani all’estero che si guadagnano stima e prestigio nel mondo con il talento, la laboriosità e la loro grande umanità. Anche a quest’altra Italia oltre confine la comunità aquilana è profondamente grata, per essere stata vicina nella sofferenza con straordinari gesti di affetto e generosità, in una meravigliosa gara di solidarietà che resterà per sempre impressa nelle nostre coscienze e nei nostri cuori. Ne sono testimone, per le relazioni che giornalmente coltivo con le comunità italiane all’estero, direttamente e attraverso la formidabile rete costituita dalla stampa italiana nel mondo.

Fu proprio attraverso l’input del direttore d’un giornale canadese on line dell’area di Toronto, Massimiliano Galassi, che ebbi qualche anno fa occasione di conoscere Giuseppe Gentili, artista insigne di questa nobile terra marchigiana. Andai per suo incarico all’inaugurazione d’una mostra dell’Artista che si apriva a Teramo. Conobbi Gentili, parlammo. Mi colpì la sobrietà quasi schiva, la sua astrale lontananza da certi snobismi, frequenti nel campo dell’arte, la propensione per i temi etici della sua arte, nella scultura e nella pittura. Certe volte davvero la vita riserva straordinarie sorprese, del tutto casuali, che fanno ricco d’umanità il mondo delle nostre relazioni e rivelano inaspettate affinità elettive. Fu così che incontrai l’Artista, che ne apprezzai il valore, raccontandone poi alla stampa italiana all’estero le fortuite circostanze. Da quel momento la sensibilità umana di Gentili si è espressa in numerose occasioni, ma più di tutte la stessa terribile notte del sisma, quando al telefono volle sapere cosa fosse accaduto. Gli diedi subito qualche contorno. Poi ancor meglio lo seppe dalle immagini che le televisioni cominciarono a diffondere sulla tragedia. Non passò molto tempo che già il suo proposito di fare qualcosa per L’Aquila diventò concreto, mettendosi come un piccolo dio Vulcano nel suo antro a fondere di nuovo ferro, nonostante i postumi d’un intervento chirurgico che lo tenevano ancora in rigorosa degenza. Fu il suo primo pensiero, dopo quel maledetto 6 aprile, quello di far qualcosa per L’Aquila, la città d’arte che l’aveva intrigato, per sempre, da quando l’aveva vista per la prima volta. Venne all’Aquila qualche settimana dopo il sisma. Rimase in silenzio, triste e immobile, davanti a quella terribile devastazione. Poi si chinò, raccolse tra le macerie un pezzo di ferro, lo portò con sé a Camerino. E cominciò a creare l’aquila ferita per L’Aquila, che oggi vediamo nella commovente sua bellezza, esposta nella sala accanto. Ha un’anima la sua opera, l’anima della città in quel pezzo di ferro raccolto nel centro storico dell’Aquila, fuso nella scultura.

Ora, il suo proposito s’avvia a compiersi, con un percorso che unisce le Marche all’Abruzzo, l’Artista con L’Aquila. La sua arte quale contributo alla ricostruzione del patrimonio culturale, non limitato alle stupende architetture ferite e alle preziosità che nel seno conservano, ma ricco anche di prestigiose istituzioni  culturali che del capoluogo d’Abruzzo fanno una città d’elezione. Ad una di queste perle, l’Istituto Cinematografico dell’Aquila, egli ha scelto di destinare il frutto della sua opera. La sua arte per l’Arte, un’aquila per L’Aquila, appunto. Voglio dunque ringraziarlo, a nome dell’Istituto e a nome dell’intera comunità aquilana, per questo gesto di generosità che illumina la singolarità della sua arte e quella feconda umanità che è cifra del suo carattere sincero, volitivo e fantasioso: come il grande Charlot, che con stupore ammirò e volle le sue sculture per la sua dimora in Svizzera, mentre consegnava al Gentili un’empatia che ha portato a farlo definire “il Charlie Chaplin della Scultura”.

Porta infine una testimonianza Carla Passacantando, giornalista che da molti anni segue le vicende artistiche dello scultore. “Giuseppe Gentili torna a Macerata – dice Carla Passacantandoe lo fa dopo cinquant’anni. Esporre una sua scultura, l’ultima, nella città dove ha proposto la sua prima mostra, segna un traguardo memorabile per l’Artista. Un modo per ripercorrere mezzo secolo d’attività. E sono numerose le opere di grandi dimensioni, ma non solo, che ha realizzato e diffuso nel mondo, entrando nelle case e in molte collezioni private. Le sue sculture affascinano con il loro carico di sofferenza. L’ultima, “Un’Aquila per L’Aquila”, in ferro, è simbolo della città ferita dal terremoto. Colpita, dominatrice nell’aria, è pronta a risollevarsi, a riprendere il volo con la speranza di uscire dalle macerie. Dall’arte al sociale. C’è un accorato richiamo dello scultore a collaborare in aiuto del prossimo sofferente, per spiccare un volo di fratellanza”.

Si va dunque tutti ad ammirare ancora l’opera. Sembra più decisa quest’aquila, ferita ma indomita, a riprendere il volo. Che sia di buon auspicio per L’Aquila e per gli Aquilani. In fondo è anche questo il messaggio dell’Artista.

Gentili è davvero di poche parole, stavolta, egli che di solito è un vulcano in eruzione, fuori dalle cerimonie ufficiali e dalle convenzioni. La sua riservatezza, in questa serata d’eccezionale intensità emotiva, lo fa quasi apparire un burbero benefico. Basta però che la folla sciami perché, con i pochi che si trattengono, egli riacquisti loquacità e persino un sorriso. I prossimi appuntamenti espositivi sono ancora nelle Marche, poi forse in altre regioni, quindi l’opera sarà in mostra all’Aquila. Infine l’asta e la donazione. Giuseppe Gentili è un artista poliedrico e di grande talento. Scultore e pittore, vive a Camerino, dove ha il suo atelier. Ha tenuto numerose mostre in Italia e all’estero. Nel 1971 conobbe Charlie Chaplin, al quale dedicò una mostra e diverse sue opere. Il celebre “Charlot” acquistò due sue sculture (il Suonatore di tromba e il Direttore d’orchestra) per la sua villa di Vevey, in Svizzera. In quegli anni un’altra sua scultura (Don Chisciotte) venne collocata da Pablo Picasso nel parco della sua villa di Mougins. Recentemente l’Artista ha esposto nella sede dell’Unicef Italia, alla Sala Carino Gambacorta di Teramo e al Museo “Venanzo Crocetti in Roma.




Italia. PORTA LA SPORTA NEI SUPERMERCATI SIMPLY

 PORTA LA SPORTA NEI SUPERMERCATI SIMPLY

L’azienda leader della grande distribuzione aderisce alla settimana nazionale e da il via alla sperimentazione dell’utilizzo dei retini in cotone per l’ortofrutta

 

Milano, 11 aprile 2011.  Per sensibilizzare i clienti all’uso delle borse riutilizzabili in sostituzione ai sacchetti monouso, anche quest’anno i 1.700 negozi diretti e in franchising a insegna Punto, Simply e IperSimply aderiscono dal 16 al 23 aprile 2011 alla settimana nazionale “Porta la Sporta“, l’iniziativa promossa dall’Associazione dei Comuni Virtuosi, dal WWF, da Italia Nostra, dal Touring Club Italiano e da Adiconsum, con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

 

Consapevole dell’importanza di una presa di responsabilità nei confronti dell’ambiente, Simply Sma da sempre sostiene il processo di sostituzione dei sacchetti usa e getta in favore delle borse riutilizzabili, attraverso un’apposita comunicazione alle casse e l’adesione a campagne di sensibilizzazione. Anche in occasione della settimana nazionale “Porta la Sporta”, quindi, nei punti vendita Punto, Simply e Ipersimply viene incoraggiato il riutilizzo, ricordando alla clientela di portare le proprie borse da casa per fare la spesa.

Novità di quest’anno è poi l’adesione a “Mettila in rete”, l’iniziativa a favore dell’uso di retini in cotone lavabile e riutilizzabile per l’acquisto di frutta e verdura sfusa. Il cotone è un materiale naturale e biodegradabile al 100%, quindi a bassissimo impatto ambientale. Simply Sma inizia una sperimentazione dell’iniziativa nel supermercato eco-attento Simply di via Novara 15 a Milano, affiancando al sistema classico del sacchetto monouso la possibilità di utilizzare i retini in cotone. Per spiegare i vantaggi ambientali legati all’uso dei retini e illustrarne le modalità d’utilizzo, venerdì 15 aprile dalle 16 alle 20 e sabato 16 aprile dalle 9 alle 13 nel punto vendita sarà presente un referente dell’associazione dei consumatori Adiconsum, che regalerà gli shopper in rete e incoraggerà i clienti alla prova.

”Abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra rete per questa importante campagna, perché siamo fermamente convinti, che il problema risieda in una consolidata cultura dell’usa e getta che l’ambiente non può più sopportare. – spiega Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa Simply Sma – Con le nostre eco-alternative, vogliamo educare il cittadino a un uso consapevole e ripetuto nel tempo dei materiali. Perché è il nostro comportamento che fa e farà sempre di più la differenza.”

L’adesione alla settimana “Porta la Sporta”, è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione di Simply Sma nei confronti dell’ambiente, iniziata nel 1998 con l’introduzione in alcuni negozi della vendita di prodotti alimentari e detersivi a peso e approdata nell’apertura di dieci supermercati eco-attenti, che coniugano diversi aspetti sostenibili: dal risparmio energetico al riciclo dei materiali e dei rifiuti, dai prodotti ecologicamente attenti all’impegno concreto verso la comunità che li ospita.

Per quanto riguarda la vendita di prodotti sfusi, ad oggi sono una cinquantina i punti vendita Simply Sma coinvolti, che nel 2010 hanno distribuito 518 tonnellate di prodotti alimentari e detersivi a peso, nel pieno rispetto dell’ambiente grazie all’assenza delle confezioni. Inoltre, il 90% dei detersivi è stato venduto senza confezione, segno che i clienti hanno accolto il messaggio: meno confezioni, meno imballaggi, meno rifiuti, meno emissioni di Co2.




Teramo. UNITE: LE STRATEGIE DELLE GRANDI IMPRESE PER COSTRUIRE LE RELAZIONI.

LE STRATEGIE DELLE GRANDI IMPRESE PER COSTRUIRE LE RELAZIONI.

A COMUNICAZIONE IL CASO TERNA SPA

Teramo 11 aprile 2011 – Il caso Terna SpA, società quotata in borsa e gestore della rete elettrica nazionale, sarà al centro di un convegno organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo e da Cisrem, spin off dell’Università, che si terrà a Teramo mercoledì 13 aprile, alle ore 10.30, presso la Sala tesi della Facoltà.

Il convegno, dal titolo Imprese e stakeholders, quali strategie per costruire relazioni?, ha lo scopo di illustrare agli studenti, direttamente, attraverso i responsabili della comunicazione di Terna, il valore delle attività di relazioni pubbliche e media relations di un grande gruppo.

In particolare ci si soffermerà su come individuare gli stakeholders, con quali strumenti si attivano i processi di partecipazione e condivisione, come si costruiscono le relazioni con il mondo dell’informazione, quali strategie pianificare per promuovere investimenti sul territorio.

Ne parleranno Luciano D’Amico, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Christian Corsi, docente di Comunicazione economico-finanziaria dell’Ateneo di Teramo, Giovanni Buttitta direttore delle Relazioni esterne di Terna Spa, Luca Del Pozzo, responsabile Media Relations di Terna.

Terna Spa è la società responsabile in Italia della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete ad alta tensione sull’intero territorio e quindi della gestione in sicurezza, 24 ore su 24, dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica. Il Gruppo Terna è il primo operatore indipendente in Europa e il settimo al mondo per chilometri di linee gestiti.




Abruzzo. WWF: Il bracconaggio dilaga nella regione dei parchi

Il bracconaggio dilaga nella regione dei parchi

 

Il WWF plaude alla recente azione condotta dal Corpo Forestale nella Marsica

 

Grazie anche alla disponibilità mostrata dal Sostituto Procuratore Guido Cocco gli uomini del Corpo Forestale dell’ Ispettorato di Avezzano e del comando di Tagliacozzo hanno scoperto ad Aielli una vera e propria attività criminosa a danno della fauna selvatica che ha portato all’ arresto di alcune persone da tempo sospettate di bracconaggio.

Il WWF Abruzzo da anni ha ripetutamente denunciato il dilagare del fenomeno anche all’ interno dei parchi e questa riuscita operazione dimostra ulteriormente che non  si tratta di casi isolati o sporadici imputabili ad individui “anarcoidi” con pochi scrupoli ma di un vero e proprio business fuori da ogni regola sia venatoria che fiscale e sanitaria.

Oltre alla uccisione e brutale decapitazione di Cervi e Caprioli maschi per ottenere trofei da rivendere sul mercato a molte centinaia di euro,  nelle aree interne o contigue ai parchi oramai esiste un vero e proprio mercato clandestino della carne di Cinghiale, Cervo e Capriolo  che rifornisce soprattutto alcuni ristoratori.

Anche nel caso di Aielli gli agenti della forestale hanno trovato congelatori pieni di quintali di carne che di certo non erano stati conservati ed analizzati dai competenti servizi veterinari né  erano destinati all’ autoconsumo!

Il mercato clandestino della carne muove evidenti enormi interessi economici e conseguentemente spinge dei veri e propri delinquenti ad usare allo scopo ogni mezzo anche illecito  come dimostrano i sequestri di armi di precisione non regolamentari, puntatori da guerra laser, visori notturni all’ infrarosso, lacci di acciaio ecc. con enorme rischi anche  per l’incolumità pubblica.

Non si può dimenticare infatti che negli ultimi anni in Abruzzo sono morte ben 4 persone per “incidenti di bracconaggio” all’ interno dei parchi.

Per il WWF è necessaria un’ azione capillare e coordinata tra le forze dell’ ordine che veda la collaborazione anche dell’ arma dei carabinieri e della guardia di finanza viste le implicazioni di pubblica sicurezza, sanitarie e fiscali, mentre le guardie provinciali e della forestale dovrebbero essere meglio impegnate in questo campo evitando di destinarle a dubbie operazioni di polizia stradale o di carattere solo burocratico-amministrativo che le distolgono dalla loro originaria vocazione.

Il WWF chiede in particolare un’ operazione costante di controllo, soprattutto da parte della Guardia di Finanza, della origine della carne di animali selvatici usata dai ristoratori ed agriturismi.




Teramo. Lega Nord: Amministrative 2011, i giovani votano Lega Nord. Siamo il presente e il futuro dell’Italia Federale.

Amministrative 2011, i giovani votano Lega Nord. Siamo il presente e il futuro dell’Italia Federale.  

 

I giovani votano Lega Nord. I risultati del sondaggio SWG, secondo cui i giovani tra i 18 e i 24 anni voteranno soprattutto Lega Nord, sono incoraggianti, ma certo non rappresentano una sorpresa. Umberto Bossi è l’unico leader che ha costruito veramente un progetto politico per i giovani, senza limitarsi alle provocazioni ed alle sparate che poi si traducono in azioni violente come avvenuto nella recente esecrabile “intimidazione” alla nostra Segreteria provinciale di Teramo, con inviti ad andare via incisi a caratteri cubitali sulla nostra targa sfregiata. Ma noi della Lega Nord Abruzzo restiamo, resistiamo ed amplifichiamo la nostra azione politica sul territorio in vista delle elezioni amministrative 2011.

La Lega Nord ha dato spazio ai giovani in Europa, in Parlamento ed a tutti i livelli amministrativi, con una classe dirigente che, a livello di preparazione e di anagrafe, non ha rivali. Noi oggi rappresentiamo 600 amministratori giovani e giovanissimi: sindaci, assessori provinciali, consiglieri ed assessori regionali, deputati ed europarlamentari. Abbiamo una struttura, il Gap (Giovani amministratori padani) unica nel Paese e in grado di coordinare l’azione politica e di tradurla in azioni concrete. E non è un caso se il disegno di legge per le quote giovani in Parlamento è fortemente targato Lega Nord. I sepolcri imbiancati che vivono solo di slogan, i politici-meteora, non hanno futuro. Dobbiamo solo sperare che non ci cadano addosso come asteroidi e comete impazziti, perché sarebbe un disastro. Noi della Lega Nord, invece, siamo il presente e il futuro dell’Italia federale. Il nostro popolo è la base del nostro consenso: 50mila disoccupati e precari della provincia di Teramo, attendono una risposta ai loro problemi. Sono loro la nostra prima emergenza assoluta! Il lavoro, prima di tutto, agli Italiani.

Di fronte alle tragiche notizie che giungono dal confine più meridionale della penisola, acquista un particolare significato la presenza nel Governo del ministro dell’Interno Roberto Maroni, non solo per il ruolo che istituzionalmente è chiamato a svolgere in simili frangenti, ma anche in virtù dell’impegno profuso nella drammatica emergenza degli sbarchi clandestini sull’isola di Lampedusa e per i risultati ottenuti. Così, mentre esprimiamo il cordoglio della Lega Nord Abruzzo per le centinaia di vittime dell’ultima strage in mare, ci reca conforto apprendere che gli accordi raggiunti dal titolare del Viminale con il Governo della Tunisia porranno fine, come da auspicio, all’ecatombe che nel Canale di Sicilia è già costata 800 vite in appena tre mesi. Una strage immane che ci induce a contrastare con ancora maggiore determinazione certe posizioni di irresponsabile istigazione all’immigrazione clandestina, dietro le quali si celano speculazioni politiche e finanziarie. Un approccio ragionevole al problema migratorio è venuto dal nostro Movimento, con una linea di concretezza e attenzione che si sostanzia nel legare gli ingressi ai posti di lavoro e nell’aiutare a casa loro i popoli in via di sviluppo: due binari in grado di condurci fuori dalla cappa dell’immigrazione concepita come “invasione” e pericolo. Proprio la necessità di prevenzione e regolamentazione dei flussi migratori si è rivelata terreno idoneo a gettare le basi per un inedito modello di cooperazione: è avvenuto così nei rapporti con la Libia, sposando vantaggiosi accordi economici alle nostre esigenze di ordine e sicurezza, accade ora con la Tunisia. Importante in tale contesto è la presentazione di una relazione approvata dal Parlamento europeo in cui si raccomanda ai Governi di assistere il nostro Paese e si sollecita l’attivazione del meccanismo di solidarietà previsto dai trattati, compresa la direttiva 55 sulla protezione temporanea degli sfollati.

È importante l’accordo Governo-enti locali finalizzato all’equa distribuzione su tutto il territorio nazionale del fardello migratorio: elementi che inducono a considerare come la situazione di eccezionale gravità seguita ai rivolgimenti nel Nordafrica e all’insurrezione libica (e non solo) sia stata affrontata e gestita dall’Italia efficacemente. Dall’Europa, tuttavia, è giunta la dichiarazione che saranno respinti tutti i tunisini che volontariamente vorrebbero attraversare il “confine” italiano.

L’atteggiamento illogico e poco costruttivo da parte dell’Europa dei burocrati nei confronti dell’emergenza immigrazione dalla Tunisia e dalla Libia si sostanzia nel rifiuto palese ad assumere le proprie responsabilità in termini di solidarietà e di accoglienza, così come previsto dagli accordi europei e più volte richiamato dallo stesso commissario europeo.

 Pur essendo in vigore gli accordi di Schengen, in questo momento l’Europa si sottrae ai propri doveri. E mentre l’Italia, nonostante sia stata lasciata da sola, ha affrontato con coraggio e determinazione un’emergenza che non ha precedenti nella storia del nostro Paese, quelli europei rifiutano di assumersi la propria parte di responsabilità. Le difficoltà superate dal Ministro Maroni per trovare un accordo per il rimpatrio dei tunisini, dimostrano la gravità della situazione.

Per questi motivi il ruolo della Lega Nord è fondamentale. È troppo comodo sentirsi parte dell’Europa solo quando questo torna utile, rifuggendo i propri doveri quando non c’è un immediato tornaconto. Noi non abbiamo alcuna intenzione di farci “invadere” dai clandestini come invece vorrebbe il centrosinistra. Per questo stiamo lavorando da soli, l’Europa non ci aiuta, per bloccare i flussi degli immigrati in arrivo sulle nostre coste. A casa nostra non li vogliamo in questo modo, perché non si ripeta mai più lo spettacolo di Manduria, dei nuovi “campi di concentramento umanitario” e dei cavalieri-guardiani a “caccia” di immigrati e fuggiaschi clandestini. 

Questo è l’obiettivo che intendiamo raggiungere e gli insulti e le critiche che ci vengono rivolte dalle opposizioni non ci toccano. L’accordo fatto dal ministro Maroni con la Tunisia dev’essere rispettato alla lettera attraverso un pattugliamento delle coste tunisine che impedisca la partenza delle imbarcazioni verso le nostre coste e il rimpatrio immediato di chi arriva. Prendiamo anche atto che gli immigrati in arrivo dal Nord Africa in Europa non li vuole nessuno, nemmeno Paesi civili come la Francia e la Germania.

Evidentemente bombardare la Libia in nome di una “guerra umanitaria” che fabbrica missili, morti e terrore, tralasciando ogni iniziativa diplomatica preventiva e risolutiva della Questione Nordafricana, è stato un gravissimo errore tattico e strategico per l’ONU e l’Alleanza Atlantica.

Questo però non vuol dire che i clandestini ce li dobbiamo tenere noi. Ogni Paese dovrà assumersi le proprie responsabilità.

 

Teramo, lì 11 Aprile 2011                            Segreteria Provinciale Lega Nord