Teramo e Provincia

Teramo. COMMEMORAZIONE DEI FUCILATI DI CARTECCHIO

Teramo, 08 Aprile 2011

Oggetto:  COMMEMORAZIONE  DEI  FUCILATI  DI  CARTECCHIO

La Sezione di Teramo “Manfredo Mobili” dell’Associazione Nazionale Partigiani D’Italia (A.N.P.I.) organizza per  MARTEDI’ 12 APRILE 2011, alle ore 11, presso il cimitero di Teramo, in località Cartecchio, la COMMEMORAZIONE dei tre giovani partigiani fucilati dai fascisti:

Elio DE CUPIS                              Erminio CASTELLI                   Sergio CUCCHIERATO

nato ad Aggius (SS)                    nato a Valle Castellana(TE)      nato a Mestre (VE)

19 anni                                          21 anni                                       20 anni

Radiomontatore dell’Esercito    Alpino della Julia

I tre, catturati nella zona di Villa Vallucci, nei pressi di Montorio al Vomano (TE), furono detenuti per alcuni giorni nel carcere giudiziario di S.Agostino a Teramo.

La mattina del 12 aprile 1944 furono processati nell’aula della Corte d’assise di Teramo dal Tribunale Speciale Militare, presieduto dal Generale Perugini.

Il giudice Iappelli, dopo un breve dibattimento pronunciò la sentenza di fucilazione alla schiena. Elio DE CUPIS  reagì gridando: “Non siamo dei traditori, dovete fucilarci al petto e non alle spalle”.

Successivamente, ricondotti nel carcere, i tre ragazzi furono sottoposti a torture durate diverse ore. Uno di loro esclamò, allo stremo delle forze: “Uccideteci subito, non aspettate domattina” (da ABRUZZO KAPUTT di Luigi Braccili, Edizioni Nepora, Teramo 1972).

L’indomani, 13 aprile 1944, furono condotti all’alba al cimitero di Cartecchio.

Il cappellano militare, a fronte di esternazioni di disprezzo del comandante del plotone, avvicinandosi ai tre per l’ultima preghiera, redarguì il comandante dicendo: “Saranno come voi dite dei delinquenti, ma voi non avete il diritto di insultare chi sta per morire”.

Fu eseguita la condanna capitale, con i tre legati alle sedie, con la schiena rivolta al plotone d’esecuzione. La scarica ne uccise due. Elio DE CUPIS gridò con sprezzo: “Non siete in grado neanche di mirare giusto”. Fu finito con un colpo di rivoltella alla tempia, da un caporione fascista del Battaglione M.

Successivamente, ad Elio DE CUPIS, che con audacia espresse l’orgoglio di essere un combattente per la libertà, fu conferita alla memoria la Medaglia d’oro.

LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

Antonio Topitti                                             Mirko De Berardinis

Presidente Sezione A.N.P.I. Teramo               Segretario Sezione A.N.P.I. Teramo

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