Teramo. Lavoro, la Lega Nord Abruzzo incontra il Presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra. Ecco uno dei lavori che gli Italiani non vogliono più fare. La Lega Nord Abruzzo è vicina ai 50mila disoccupati e precari della provincia di Teramo. Ecco perché i giovani migranti extracomunitari trovano subito lavoro.
Lavoro, la Lega Nord Abruzzo incontra il Presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra. Ecco uno dei lavori che gli Italiani non vogliono più fare. La Lega Nord Abruzzo è vicina ai 50mila disoccupati e precari della provincia di Teramo. Ecco perché i giovani migranti extracomunitari trovano subito lavoro.
“Costruttiva ed epocale”, così è stata giudicata dal Presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra, la riunione sulle tematiche del Lavoro svolta con i responsabili regionali della Lega Nord Abruzzo di Teramo. Erano presenti Giulio Geminiani, responsabile regionale sindacale della Lega Nord Abruzzo, ideatore del Progetto politico “Lega…ti al lavoro” in corso di attuazione nella Regione Lombardia e già presentato agli organi d’informazione; Claudio Burrini, commissario regionale della Lega Nord Abruzzo; Franco De Angelis, responsabile provinciale della Lega Nord Abruzzo; Ignazio Malara, coordinatore comunale della Lega Nord Abruzzo Segreteria Provinciale di Teramo. Lotta alla precarizzazione, diritto di cittadinanza, assunzione di una quota parte di Italiani nelle aziende straniere in Italia, delocalizzazione e certificazione dei prodotti, tesserino di previdenza: la Lega Nord non ama le chiacchiere ma i fatti concreti. L’emergenza occupazionale degli Italiani senza lavoro (il più delle volte, sebbene diplomati e plurilaureati, senza arte né parte) alla luce degli eventi migratori epocali (con masse di decine di migliaia di giovani in arrivo dal Nordafrica) assume una rilevanza assoluta che la classe politica locale deve saper affrontare e risolvere al più presto, onde evitare rivoluzioni a casa nostra.
Il Presidente Catarra ha accolto le sollecitazioni e le proposte offerte dalla Lega Nord Abruzzo, cristallizzate nel Progetto “Lega…ti al lavoro”, non solo per individuare i lavori che gli Italiani non vogliono più fare, ma anche per dare una risposta credibile ai 50mila disoccupati e precari della provincia di Teramo. Un esempio è stato offerto dal Presidente Catarra. Per un bando di dodici posti a badante in famiglia, un lavoro che assicura uno stipendio mensile onorevole (compresi i contributi e, per gli stranieri, il vitto e l’alloggio gratuiti) ben undici domande sono state presentate da non italiani e solo uno da una teramana. Dunque, il problema è culturale, non solo politico e sociale. La scuola, l’università e l’impresa devono rapidamente e sinergicamente convolare a giuste “nozze” sul territorio per offrire una soluzione chiara e ineludibile. Perché è inaudito che i fondi europei per la formazione permanente di giovani ricercatori e lavoratori, spesse volte proprio per mancanza di progetti credibili, vengano spesi male o, peggio, utilizzati solo per la fortuna dei formatori, magari prima di tornare in Europa. Bisogna riscoprire i lavori artigiani di una volta: gli esempi positivi non mancano, ma la politica deve fare la sua parte. La Lega Nord Abruzzo Segreteria Provinciale di Teramo vigilerà affinché la flessibilità per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e l’occupazione a tempo determinato, dopo un congruo numero di anni, garantiscano al lavoratore un futuro certo e sicuro per la salvaguardia della famiglia, nucleo fondamentale della nostra società. Occorre naturalmente combattere l’abusivismo e il commercio illegale degli extracomunitari che oggi operano anche a domicilio. Una piaga economica, figlia delle dissennate politiche di sinistra, assolutamente da sradicare.
Il coordinatore comunale del Carroccio aprutino, Ignazio Malara, ha già fatto richiesta al Comune di Teramo di un’ordinanza sul controllo del commercio itinerante abusivo. Come Lega Nord Abruzzo dobbiamo occuparci di realizzare le riforme per cambiare questo Paese e renderlo più moderno ed efficiente soprattutto sul fronte dell’applicazione coerente delle norme sul lavoro e della difesa dei diritti costituzionali (art. 1) della persona. L’invasione cinese e nordafricana, il lavoro nero, la disoccupazione galoppante dei giovani italiani, è sotto gli occhi di tutti. Ora ci troviamo ad affrontare un’emergenza senza precedenti dovuta a vere rivoluzioni in Africa e in Asia.
L’Italia è la più esposta ad esodi di dimensioni bibliche: cosa dobbiamo e possiamo fare?
Il rischio di trovarci coinvolti ad una condizione di collasso del sistema nel nostro Paese non è infondato. Oggi una politica di fermezza, rigore e controllo nell’applicazione fedele della Bossi-Fini, diviene inevitabile. La gestione e il governo di questa emergenza planetaria, devono essere il punto fermo di tutte le Regioni, Province e Comuni d’Italia, in attesa di una nuova legge ad hoc.
Ribadiamo il riconoscimento del DIRITTO DI CITTADINANZA per disinnescare la polveriera mediterranea e non trovarci spiazzati di fronte a centinaia di migliaia di giovani “migranti” alla ricerca di quei lavori umili che gli Italiani non vogliono più fare.
Mentre i clandestini verranno dichiarati “rifugiati politici” con leggi a loro tutela, gli Italiani si ritroveranno “stranieri” senza lavoro a casa loro. Per questo non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo accettare il “ricatto” internazionale in atto e minacciato circa l’incoraggiamento di sbarchi di clandestini presso le nostre coste da parte dei governi dittatoriali, messi in crisi dalle loro popolazioni. La solidarietà dovuta ai bisognosi a casa loro, non è in discussione, anzi incoraggiamo progetti di sviluppo di quelle aree della Terra, senza bombardarle. Ma il lavoro agli Italiani, prima di tutto, è il nostro primo comandamento qui in provincia di Teramo.
La Politica italiana (quella vera che ha ed offre elementi di previsione strategica degli eventi, non l’ipocrita demagogia di comodo, approntando soluzioni pacifiche concrete) deve concretamente salvaguardare i nostri connazionali perché non vogliamo che le rivoluzioni in atto verso poteri tirannici presentino il conto a casa nostra. Questo non dev’essere consentito a nessuno e non lo possiamo assolutamente permettere. La popolazione italiana rimane e rimarrà la priorità della Lega Nord Abruzzo su tutto e non possiamo consentire, con l’attuale crisi economica ed una disoccupazione giovanile al 30%, di pagare per colpe non nostre.
Teramo, lì 13 Aprile 2011 Segreteria Provinciale Lega Nord