Amministrative 2011, i giovani votano Lega Nord. Siamo il presente e il futuro dell’Italia Federale.
I giovani votano Lega Nord. I risultati del sondaggio SWG, secondo cui i giovani tra i 18 e i 24 anni voteranno soprattutto Lega Nord, sono incoraggianti, ma certo non rappresentano una sorpresa. Umberto Bossi è l’unico leader che ha costruito veramente un progetto politico per i giovani, senza limitarsi alle provocazioni ed alle sparate che poi si traducono in azioni violente come avvenuto nella recente esecrabile “intimidazione” alla nostra Segreteria provinciale di Teramo, con inviti ad andare via incisi a caratteri cubitali sulla nostra targa sfregiata. Ma noi della Lega Nord Abruzzo restiamo, resistiamo ed amplifichiamo la nostra azione politica sul territorio in vista delle elezioni amministrative 2011.
La Lega Nord ha dato spazio ai giovani in Europa, in Parlamento ed a tutti i livelli amministrativi, con una classe dirigente che, a livello di preparazione e di anagrafe, non ha rivali. Noi oggi rappresentiamo 600 amministratori giovani e giovanissimi: sindaci, assessori provinciali, consiglieri ed assessori regionali, deputati ed europarlamentari. Abbiamo una struttura, il Gap (Giovani amministratori padani) unica nel Paese e in grado di coordinare l’azione politica e di tradurla in azioni concrete. E non è un caso se il disegno di legge per le quote giovani in Parlamento è fortemente targato Lega Nord. I sepolcri imbiancati che vivono solo di slogan, i politici-meteora, non hanno futuro. Dobbiamo solo sperare che non ci cadano addosso come asteroidi e comete impazziti, perché sarebbe un disastro. Noi della Lega Nord, invece, siamo il presente e il futuro dell’Italia federale. Il nostro popolo è la base del nostro consenso: 50mila disoccupati e precari della provincia di Teramo, attendono una risposta ai loro problemi. Sono loro la nostra prima emergenza assoluta! Il lavoro, prima di tutto, agli Italiani.
Di fronte alle tragiche notizie che giungono dal confine più meridionale della penisola, acquista un particolare significato la presenza nel Governo del ministro dell’Interno Roberto Maroni, non solo per il ruolo che istituzionalmente è chiamato a svolgere in simili frangenti, ma anche in virtù dell’impegno profuso nella drammatica emergenza degli sbarchi clandestini sull’isola di Lampedusa e per i risultati ottenuti. Così, mentre esprimiamo il cordoglio della Lega Nord Abruzzo per le centinaia di vittime dell’ultima strage in mare, ci reca conforto apprendere che gli accordi raggiunti dal titolare del Viminale con il Governo della Tunisia porranno fine, come da auspicio, all’ecatombe che nel Canale di Sicilia è già costata 800 vite in appena tre mesi. Una strage immane che ci induce a contrastare con ancora maggiore determinazione certe posizioni di irresponsabile istigazione all’immigrazione clandestina, dietro le quali si celano speculazioni politiche e finanziarie. Un approccio ragionevole al problema migratorio è venuto dal nostro Movimento, con una linea di concretezza e attenzione che si sostanzia nel legare gli ingressi ai posti di lavoro e nell’aiutare a casa loro i popoli in via di sviluppo: due binari in grado di condurci fuori dalla cappa dell’immigrazione concepita come “invasione” e pericolo. Proprio la necessità di prevenzione e regolamentazione dei flussi migratori si è rivelata terreno idoneo a gettare le basi per un inedito modello di cooperazione: è avvenuto così nei rapporti con la Libia, sposando vantaggiosi accordi economici alle nostre esigenze di ordine e sicurezza, accade ora con la Tunisia. Importante in tale contesto è la presentazione di una relazione approvata dal Parlamento europeo in cui si raccomanda ai Governi di assistere il nostro Paese e si sollecita l’attivazione del meccanismo di solidarietà previsto dai trattati, compresa la direttiva 55 sulla protezione temporanea degli sfollati.
È importante l’accordo Governo-enti locali finalizzato all’equa distribuzione su tutto il territorio nazionale del fardello migratorio: elementi che inducono a considerare come la situazione di eccezionale gravità seguita ai rivolgimenti nel Nordafrica e all’insurrezione libica (e non solo) sia stata affrontata e gestita dall’Italia efficacemente. Dall’Europa, tuttavia, è giunta la dichiarazione che saranno respinti tutti i tunisini che volontariamente vorrebbero attraversare il “confine” italiano.
L’atteggiamento illogico e poco costruttivo da parte dell’Europa dei burocrati nei confronti dell’emergenza immigrazione dalla Tunisia e dalla Libia si sostanzia nel rifiuto palese ad assumere le proprie responsabilità in termini di solidarietà e di accoglienza, così come previsto dagli accordi europei e più volte richiamato dallo stesso commissario europeo.
Pur essendo in vigore gli accordi di Schengen, in questo momento l’Europa si sottrae ai propri doveri. E mentre l’Italia, nonostante sia stata lasciata da sola, ha affrontato con coraggio e determinazione un’emergenza che non ha precedenti nella storia del nostro Paese, quelli europei rifiutano di assumersi la propria parte di responsabilità. Le difficoltà superate dal Ministro Maroni per trovare un accordo per il rimpatrio dei tunisini, dimostrano la gravità della situazione.
Per questi motivi il ruolo della Lega Nord è fondamentale. È troppo comodo sentirsi parte dell’Europa solo quando questo torna utile, rifuggendo i propri doveri quando non c’è un immediato tornaconto. Noi non abbiamo alcuna intenzione di farci “invadere” dai clandestini come invece vorrebbe il centrosinistra. Per questo stiamo lavorando da soli, l’Europa non ci aiuta, per bloccare i flussi degli immigrati in arrivo sulle nostre coste. A casa nostra non li vogliamo in questo modo, perché non si ripeta mai più lo spettacolo di Manduria, dei nuovi “campi di concentramento umanitario” e dei cavalieri-guardiani a “caccia” di immigrati e fuggiaschi clandestini.
Questo è l’obiettivo che intendiamo raggiungere e gli insulti e le critiche che ci vengono rivolte dalle opposizioni non ci toccano. L’accordo fatto dal ministro Maroni con la Tunisia dev’essere rispettato alla lettera attraverso un pattugliamento delle coste tunisine che impedisca la partenza delle imbarcazioni verso le nostre coste e il rimpatrio immediato di chi arriva. Prendiamo anche atto che gli immigrati in arrivo dal Nord Africa in Europa non li vuole nessuno, nemmeno Paesi civili come la Francia e la Germania.
Evidentemente bombardare la Libia in nome di una “guerra umanitaria” che fabbrica missili, morti e terrore, tralasciando ogni iniziativa diplomatica preventiva e risolutiva della Questione Nordafricana, è stato un gravissimo errore tattico e strategico per l’ONU e l’Alleanza Atlantica.
Questo però non vuol dire che i clandestini ce li dobbiamo tenere noi. Ogni Paese dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Teramo, lì 11 Aprile 2011 Segreteria Provinciale Lega Nord