Firenze, 19 giugno 2011
Al Direttore de IL CORRIERE DELLA SERA
Per contribuire a una corretta informazione, in qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, invio la presente con preghiera di pubblicazione a riscontro e completamento dell’articolo da voi pubblicato e che riguarda i nostri associati e la categoria che rappresentiamo.
l’assalto al 5permille quale occasione
per la trasparenza informativa a tutela del cittadino
Un nostro associato ci ha inviato via email l’articolo da voi pubblicato in data 18 giugno 2011 dal titolo: Camperisti e gommonauti – I «furbetti» del 5 per mille e, essendo il riferimento generico che può indurre il lettore in errore, precisiamo che l’Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti non si è attivata per acquisire il 5 per mille, nonostante svolga una attività non lucrativa e di indubbia utilità sociale nella promozione e applicazione delle Leggi nonché di promozione del turismo integrato.
Ciò premesso, chiediamo al Governo e ai parlamentari di cogliere l’occasione del 5 per mille per emanare una norma che obblighi i richiedenti a inviare all’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale:
- lo Statuto e il relativo verbale d’assembla, in particolare quando lo stesso è sottoposto a modifica;
- il Bilancio Analitico annuale;
- la copia del movimento dei numeri di fine anno dei loro conti correnti.
La stessa norma deve obbligare l’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale a inserire nel sito internet detti dati per una pubblica consultazione.
Detto provvedimento consentirebbe al cittadino di conoscere in modo rapido ed economico a chi sarebbe diretto il suo contributo e come sarebbe utilizzato.
Inoltre, chiediamo al Governo e ai parlamentari di cogliere l’occasione del 5 per mille per emanare una norma che obblighi:
- tutti i Comitati, Associazioni, ecc …. a registrare il loro Statuto e/o atto costitutivo all’Agenzia della Entrate. In tal modo sparirebbero i Comitati e le Associazioni fantasma;
- l’Agenzia dell’Entrate a inserire nel loro sito internet detti Statuti e/o atti costitutivi. Questo perché abbiamo recentemente scoperto che, Associazioni che come la nostra si recano di spontanea volontà all’Agenzia delle Entrate nella convinzione di attivare una trasparenza istituzionale, registrando lo Statuto e il relativo verbale nonché pagando quasi 300.000 vecchie lire, poi scoprono che nessuno lo può consultare. Non solo, ma abbiamo scoperto che quando un cittadino vuol acquisire uno degli Statuti registrati all’Agenzia delle Entrate non gli viene consegnata copia – nemmeno pagando – alla faccia della tutela del cittadino e della trasparenza.
Cordiali saluti e a leggervi, Isabella Cocolo, Presidente
A tutti il compito di rilanciare questo documento
Corriere della Sera
Sabato 18 Giugno 2011
Cronache 31