Cultura & Società

Programma inaugurazione “Il luogo della memoria” 24 settembre San Nicolò a Tordino

Programma inaugurazione “Il luogo della memoria”
24 settembre San Nicolò a Tordino

Ore 18: ritrovo in Piazza Progresso e cerimonia di inaugurazione dell’istallazione “Il luogo della memoria”, realizzata dall’artista Marco Di Giovanni.
Ore 20.30: presentazione delle squadre sportive che operano sul territorio
Ore 21: spettacolo
concerto della Jolly Roger Band, in collaborazione con la cantante Edea e con gli allievi
della scuola di danza “La Sylphide”

Breve cv degli artisti, talenti espressione del territorio

– Edea
Antonietta Menegatti, in arte Edea, nasce a Milano il 13 febbraio 1983, da madre africana (del Mali) e padre milanese. A un anno si trasferisce a Teramo, dove vive tutt’ora.
Fin da bambina si dedica al canto, sua grande passione, fino a trasformarlo in lavoro.
Il suo repertorio attualmente spazia dal pop al rock.
Fra i numerosi interventi canori, da segnalare due partecipazioni a Sanremo: la prima nel 2008 a Sanremolab dove vince con il brano ”Anima nera”, la seconda al Sanremo 2011 con la canzone “Le Catene del cuore”.
Nella primavera del 2011 ha aperto il concerto di Piero Mazzocchetti al teatro comunale di Teramo.

– Jolly Roger band
La Jolly Roger Band nasce a Teramo nel 1984.
Il gruppo è attualmente composto da quattro elementi: Cristiano Vetuschi (chitarra solista), Claudio Boffa (voce solista e chitarra ritmica), Beppe Millo (batteria e percussioni) e Andrea Vetuschi, (voce e basso).
La band propone sonorità rock con influenze melodiche, psichedeliche e hard.
Da segnalare la produzione, nel 2004, del musical The Wall, tratto dal celeberrimo doppio album dei Pink Floyd. La band ha eseguito il musical nei teatri, accompagnata dalle coreografie di Fabrizio Mainini, ballerino Rai e Mediaset.
E ancora la partecipazione all’Ivan Graziani Day, primo raduno nazionale in onore del cantautore teramano, tenutosi al Bandiera Gialla di Rimini.

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Carissimi,
il 24 settembre e’ una data importante:
ci riuniremo in Piazza Progresso, alle ore 18, per condividere un momento significativo per tutta la comunità.
Marco Di Giovanni è un giovane artista che da anni espone in Italia e all’estero.
Cresciuto a San Nicolò’, mantiene con San Nicolò un forte legame: vivono qui i suoi genitori.
Proprio per questo abbiamo chiesto a lui di collaborare a questa iniziativa e Marco ha accettato di donarci una sua opera.
Si tratta di una scultura dalla struttura tubolare con una serie di lenti che capovolgono la realtà accentuandone l’effetto tridimensionale.
Marco stesso ci introduce al suo lavoro:
“La scultura che presento non è un monumento perché non ha ideali o persone di riferimento da proporre o difendere.
Non si guarda la scultura, si guarda attraverso la scultura; la scultura non è un fine, ma un mezzo per comunicare.
Per me il tubo è la forma che meglio raffigura l’idea della comunicazione, cioè dell’aspetto che meglio rappresenta il nostro tempo.
La forma tubolare è la stessa dell’aorta che porta sangue dal cuore al cervello, la stessa degli acquedotti, dei cavi telefonici, della fibra ottica.
Ciò che si vede attraverso la scultura è la realtà che ci circonda, ma rivoluzionata da un’ottica diversa, dal tentativo di riscoprire e rivalorizzare ciò che appartiene a chiunque: la piazza, i cittadini, quel che ci piace e non ci piace in egual modo.”
Il ricordo di Marco diventa il ricordo di tutti noi, di chi c’è e di chi non c’è più.
Questo angolo di piazza, come LUOGO DELLA MEMORIA COLLETTIVA, vuole essere testimonianza di ciò che siamo.
Ognuno potrà lasciarsi trasportare da ciò che più lo colpisce.
A noi preme in particolare un aspetto: la nostra comunità manca dello spirito d’identità, è ancora troppo giovane per riuscire a inglobare le diverse tradizioni, le diverse appartenenze che la compongono.
Questo luogo vuole unirci per creare una coscienza forte di appartenenza e non solo sulla carta.

“Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”
Indro Montanelli

le associazioni di San Nicolò a Tordino
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IL LUOGO DELLA MEMORIA: presentazione dell’istallazione

STRUTTURA
É una struttura tubolare verticale, inclinata e con un diametro leggermente maggiore alla base che ne rafforza la spinta verso l´alto.
Il materiale è lamiera d’acciaio calandrata, arrugginita e poi trattata per bloccare il processo di arrugginimento (a toccarla non ci si sporca).
Viene cementata a terra svuotando momentaneamente l’aiuola per poi rimetterci la terra dopo aver bloccato la scultura.
Ricresciuta l´erba, la scultura sbucherà fuori dal terreno come un albero.

Tre linee di vernice, a mo’ di corone, sono dipinte sulla superficie con smalto da esterno: partendo dal basso la prima striscia è bianca e perpendicolare rispetto all’asse centrale della tubatura, (quindi obliqua rispetto alla linea di terra);
la seconda è azzurra e meno obliqua rispetto alla linea di terra;
la terza, di colore blu, si trova quasi alla sommità della struttura ed è invece perfettamente “in bolla” con il terreno, come se fosse una linea di galleggiamento.

A un’altezza di circa 155 cm, in orizzontale, è attraversata da una tubatura di 21 cm di diametro e nel cuore della struttura viene fissato un sistema di lenti d’ingrandimento.
Addizionando le lenti si ottiene una sorta di “retina” che concentra i raggi ottici tanto da capovolgere la visione di ciò che si osserva attraverso di esse.
Il risultato è che due persone, una di qua una di là dalla struttura, si vedono lontani, capovolti e molto tridimensionali (come un forte effetto “fish-eye” della macchina fotografica); se al di là della tubatura non c’è nessuno si vedrà la piazza, e tutto ciò che la circonda, piccola e sottosopra.

CONCETTO
Questo che presento NON è un monumento, ma il suo opposto, anche se ha un forte impatto scultoreo.
Questo che presento non è un monumento perché non ha alcun ideale o persona di riferimento da proporre o difendere.
Non rappresenta nulla e nessuno se non se stessa e l’utilizzo che chiunque ne può fare; non è un qualcosa da guardare in maniera ammirata o peggio “prostrati” al suo messaggio.
Non si guarda la scultura, si guarda attraverso la scultura; la scultura non è un fine, ma un mezzo per comunicare.
Il tubo è la forma dell’aorta che porta il sangue dal cuore al cervello, la forma degli acquedotti che permettono di avere l´acqua corrente (alcuni miei lavori sono proprio fatti con vecchi acquedotti rugginosi), la forma dei cavi telefonici, della fibra ottica.
Il tubo è anche la forma archetipa della comunicazione, cioè dell’aspetto che più caratterizza il nostro tempo.
Ciò che si vede attraverso la scultura è la realtà che ci circonda, ma rivoluzionata da un’ottica diversa, dal tentativo di riscoprire e rivalorizzare ciò che appartiene a chiunque: la piazza, i cittadini, quel che ci piace e quel che non ci piace in egual modo.
È un anti-monumento perché fortemente SOCIALE, per come se ne fruisce, e per questo particolarmente adatto a un posto come la piazza che è luogo deputato per antonomasia all’incontro e alla socializzazione.
Senza alcun timore reverenziale si gioca con essa a guardare di nuovo la realtà, bene comune e universale.

MEMORIA
Il mio ricordo: ho accettato di donarla perché io, a San Nicolò, sono cresciuto.

Il ricordo della terra: le corone di vernice, che dal basso sono bianca, azzurra e blu, sono linee di galleggiamento che raccontano una storia al contrario della geologia del territorio (la linea più alta è in bolla con la realtà odierna).
Anche sulle cime dei nostri monti ritroviamo fossili di conchiglia, non dev’essere passato poi troppo tempo quindi da quando il terreno su cui sorge la nostra città era un fondale marino.

Il ricordo di tutti: chi c’è e chi non c’è più, il sotto e il sopra, l’al di qua e l’al di là.

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Marco Di Giovanni (Teramo, 1976) vive e lavora tra Imola e Solarolo.

Mostre personali:

2011
Nord, Unicredit Kunstraum, Monaco
Nord – l´abisso originario, Antonella Cattani contemporary art, Bolzano
Nord – le distanze siderali, curated by Antonio Grulli, Galleria Galica, Milano

2009
Caraqueno d’ Abbruzzo, Il Chiostro Arte Contemporanea, Saronno

2007
Porteno de Romana, testo in catalogo di Francesco Poli, 41artecontemporanea, Torino
Porteno, per “La notte dei saperi”, Universitá LUISS, testo in catalogo di Alberto Zanchetta, Roma

2006
Ucraina, Galleria Il Ponte, Firenze

2005
Di lá, Il Chiostro Arte Contemporanea, a cura di Elisa Del Prete, Saronno
Fuori di Terra, Giardini di villa Guastavillani, testo in catalogo di Walter Guadagnini, con il patrocinio della Galleria d’Arte Moderna, Bologna

2003
‘mbrujò, a cura di Alberto Zanchetta, Otto Gallery Arte Contemporanea, Bologna
Arte e Ricambi, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria Arte e Ricambi, Verona

2002
int.TERRA, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria interno&dumdum, Bologna
TERRA !, a cura di Mirtha Paula Mazzocchi, Galleria 10.2!, Milano

2001
P.Terra, a cura di Mirtha Paula Mazzocchi, Archivio Zero Media Zanchetta, Bologna

1999
Eierbaustelle, con Stefano Mandracchia, centro sociale Unsicht Keller, Berlino

Mostre collettive (selezione):

2011
Giorni Felici a Casa Testori, associazione culturale Giovanni Testori, Novate Milanese (MI)
Time in Jazz – Dalla terra al cielo – a cura di Giannella Demuro, PAV, Berchidda (Olbia-Tempio)
Things are queer – Highlights from Unicredit Collection, Marta museum, a cura di Walter Guadagnini, Herford

2010
Drawing Spaces, Russian Academy of Arts, a cura di Walter Guadagnini , Mosca
Disegnare Spazi, Galleria Impronte, Milano
No fear beyond this point, Galleria Galica, Milano
Il mondo in presenza di cose, Spazio Culturale Combo, a cura di Alberto Zanchetta, Perugia

2009
It’s only paper moon, a cura di Giovanni Iovane, Galleria Galica, Milano
Relitti perfetti, a cura di Walter Guadagnini, Galleria Fiorella Pieri, Cesena

2008
PLAY-STATION, a cura di Valerio Dehò, KunstMeranoArte, Merano (BZ)
Riflessioni geometriche, a cura di Walter Guadagnini, Galleria Galica, Milano
In sede – Viva il disegno, a cura di Francesco Poli, Torino
Finemondo, a cura di Alberto Zanchetta, Laboratorio dell’ Imperfetto, Gambettola (FC).
VI Premio internazionale di scultura regione Piemonte, Accademia Albertina, Torino
Tute blu-Colletti bianchi, a cura di Elena Di Raddo, Gorla Maggiore
Ad´a 6, a cura di Roberto Daolio, Musei Civici di San Domenico, Imola.
Arrivi e Partenze, a cura di Alberto Fiz e Walter Gasperoni, Mole Vanvitelliana, Ancona

2007
Strade Bluarte, a cura di Chiara Pilati, MAMbo, Bologna
L´Arte come Amante, a cura di Concetto Pozzati, Casa del Mantegna, Mantova
50 Premio Campigna, workshop con Anne e Patrick Poirier a cura di Rosalba Paiano, Galleria Vero Stoppioni, Santa Sofia (FC)

2006
Art first, a cura di Silvia Evangelisti, Chiostro dell´Archiginnasio, Bologna
Allegra con brio – arte italiana dalla pop ad oggi a cura di Walter Guadagnini, Chiesa del Suffragio, Carrara

2005
Il disegno della scultura contemporanea da Fontana a Paladino, a cura di Walter Guadagnini, Palazzo Binelli, Carrara
otto:3, a cura di Walter Guadagnini, Otto Gallery Arte Contemporanea, Bologna

2004
Dal profondo, a cura di Serena Carloni e Tanja Lohr, testo di Carla Casu, Kastrich, Mainz.

2003
Anteprima, XIV Quadriennale di Roma, Palazzo della Promotrice delle Belle Arti, Torino.
Mito-Logica-Mente, a cura di Silvia Pegoraro, borgo medievale di Castelbasso, Teramo
La vita delle forme, a cura di Walter Guadagnini e Silvia Ferrari, Galleria Civica di Modena
POLYPHONIX 40, a cura di Jean Jaque Lebel, Centre Culturel Canadienne, Centre Pompidou, Parigi

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