Italiani all'Estero

USA. REMO DE LUCA: IL “LUPO ITALIANO” DI SANGUE ABRUZZESE di Lino Manocchia


Si fa presto a dire “Guerra”,pensare ad un inferno di ferro e fuoco, di corpi umani straziati.La Guerra sembra lontana, purtroppo pero’ e’ sempre in agguato’ e disponibile come una poltrona di un cinema.

Di guerre  si legge dappertutto, mediante manifesti, giornali, foto e….libri; come” “The ITALIAN WOLF”  di  Remo De Luca,scritto,con il coautore Vito Lo Presti, presenta in maniera limpida e credibile dal figlio Antony V.De Luca,, diplomato dal College of Pharmacy and Healt Sciences del Massachusetts, autore e produttore di libri e documentari  cinematografici, il quale ha dato il suo autorevole apporto al testo del libro  del padre: la storia vera di un soldato e due guerre,” che vedra’ la luce a breve distanza.

Chi in Guerra e’ stato,trovera’. nel libro, che cosa ha spinto De Luca a mettere

sulla carta episodi, momenti, giorni,sofferenze  che resero il giovane teramano,

sempre piu’forte e gentile come il suo Abruzzo.

De Luca crebbe nel tumultuoso periodo della Seconda Guerra mondiale.Giovane fascista ,   Remo ebbe luogo di incontrare “rispettabili nazisti”,e  “fascisti asassini”, .Dopo aver lottato con i Partigiani, per cacciare i teutonici soldati dall’Italia , De Luca emigro’ in America. Ottenuta la cittadinanza americana,  fu

chiamato alle armi ed inviato –cecchino-in Korea dove “incontro” infamia e orrore confermando quanto conosceva:”La guerra offre sempre   qualcosa di buono, ma molto di male.”

Giustamente e coscentemente il grande generale Dwight Eisenhower affermava: “Odio la Guerra  soltanto come soldato  che ha vissuto,come chi ha visto , le sue brutalita’ e la sua stupidita’.”

Per suo berneficio, Remo De Luca chiuse l’odissea coreana dopo un intenso “love “affair” con Momoko,  una ricca  magnifica giapponese che “lo aiuto’ tra l’altro, a dimenticare le esperienze vissute e comprendere sia l’amore  che  i tradimenti “,

Tornato nella Patria adottiva si dedico’ al “business, e alle poesia.

“Dedico questo libro alla memoria di mio padre Romolo De Luca,multi decorato veteranodella Prima Guerra Mondiale e quella Libica. Mio padre visse parte della sua esistenza nelle Americhe, senza mai dfimenticare il forte amore per la famiglia  che libero’ dalla schiavitu’ del Fascismo, durante la Seconda Guerra Mondiale.”

L’AUTORE

Ha vinto il Premio di narrativa, dell’ottava edizione del Premio Maiella diventando, per un anno, ambasciatore degli autori italiani nel mondo.

Vulcanico,dalla mente fresca,teramano settantenne guida il suo veloce fuoribordo ancorato in Florida dove trascorre meta’ dell’anno freddo,per far ritorno d’estate,a Rockaway nello stato del New Jersey dove vive con la consorte, gentile signora Anna Martinez.

Miscela esplosiva di estro e calcolo,il teramano-americano puo’ benissimo appartenere alla lunga lista dei figli migliori di nostra terra..

Ha il gusto dell’avventura e si vede,ama l’Abruzzo,e si vede,

Se chiedete a Remo “Che c’e’ in te di Abruzzese? Vi dira’: L’orgoglio della mia terra, della mia gente che ho seminato nel mondo. E’ il sentimento delle mie radici,della mia origine,”

Remo De Luca e’ “il Lupo italiano”, nel titolo del libro, nei sentimenti,nella volonta’ di vivere.

Auguri vecchio Lupo della Maiella.
(Foto De Luca ed il nipotino Romolo, come il nonno paterno.)

LINO MANOCCHIA

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