EXPORT MILITARE/ DI STANISLAO(IDV): SI FACILITANO GLI SCAMBI INVECE DI
PIU’ REGOLE E RIGORE
“Con lo schema di Decreto appena votato in Commissione Difesa sulle
modiche da apportare alla legge 185/90 sui trasferimenti intra
comunitari dei prodotti della Difesa, si facilitano gli scambi invece
di aumentare rigore e regole.” Lo dichiara Augusto Di Stanislao
Capogruppo IDV in Commissione Difesa. “Attualmente in Italia il
settore difesa e sicurezza, in particolar modo l’export militare, il
rapporto industrie-banche, il commercio di armi, necessitano di
maggiori controlli e trasparenza. Ho presentato un parere alternativo
con delle condizioni importanti e necessarie per giungere alla
costituzione di un più efficiente e soprattutto vigilato, mercato dei
prodotti per la difesa e favorire l’interscambio di componenti e di
materiali fra le imprese europee. Maggiori controlli e restrizioni
sull’esportazioni e sul commercio di armi ad uso militare e non
diventano indispensabili considerando le armi comuni da sparo alla
stregua delle armi leggere ad uso militare alla luce dell’ormai
accertata pericolosità della loro presenza soprattutto nei numerosi
scenari di conflitto. Mantenere inalterati i principi che regolano
l’esportazione di armamenti mantenendo i controlli dello Stato sul
regime delle autorizzazioni. Problematica, inoltre, è la questione
relativa all’esportazione di armamenti verso Paesi in stato di
conflitto armato e soprattutto di la questione delle cosiddette banche
armate che investono nella produzione e nel commercio di armi. Dal
Rapporto annuale della presidenza del Consiglio emerge una crescita
del 5,28% del valore delle autorizzazioni all’esportazione, ho chiesto
che la Relazione fosse non solo depositata, ma anche illustrata al
Parlamento al fine di una maggiore e necessaria trasparenza e di un
dibattito ampio ed un confronto costruttivo nel pieno rispetto delle
prerogative del Parlamento. Il prossimo Luglio, infine, sarà discusso
presso le nazioni unite trattato internazionale sul commercio delle
armi, in occasione della quale rappresentanti diplomatici di circa 200
Paesi cercheranno di negoziare un trattato in materia di commercio
delle armi convenzionali. Ci chiediamo quale sia la posizione
dell’Italia su una questione estremamente delicata e molto importante
e dibattuta da anni”