Teramo. LA NUOVA SCUOLA PALLAVOLO TERAMO CAMPIONE PROVINCIALE UNDER 14 DOMENICA AL VIA LE FINALI REGIONALI

LA NUOVA SCUOLA PALLAVOLO TERAMO

CAMPIONE PROVINCIALE UNDER 14

DOMENICA AL VIA LE FINALI REGIONALI

La Nuova Scuola Pallavolo CUS Teramo ha guadagnato ieri pomeriggio il titolo di Campione Provinciale Under 14 Femminile 2011/2012 battendo per 3-2 la formazione Supporter Volley Team Nereto, con un match intenso e combattuto, che si è concluso alle 19.00 circa a Bellante nella palestra comunale di Ripattoni.

Ieri mattina, sempre per 3-2, la compagine teramana aveva sconfitto in semifinale la squadra del Torricella Volley.

Grande la soddisfazione del coach Aldo Coccioli, supportato da Elvira Galiffa, e soprattutto delle atlete che hanno combattuto con grinta e tecnica fino all’ultimo secondo: Paola Abbatescianni, Elena Attorre, Giulia Catelli, Altea Chiodi, Giorgia Di Antonio, Giulia Di Felice, Lorenza Forlini, Gabriella Marietti, Federica Tullj.

Grazie alla vittoria la Nuova Scuola Pallavolo CUS Teramo accede alle Finali Regionali che inizieranno domenica 29 aprile.

Il Campione regionale Under 14 parteciperà alla finale nazionale che si svolgerà a Diano Marina e Imperia dal 24 al 27 maggio.




Pescara, Sabatino Ciocca, “STORIE DI LETTERE Alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri, cabaret letterario”

Ap – Incontri

Alla Libreria Libernauta, Pescara, Via Teramo 27, Domenica 29 aprile ore 18.00

Sabatino Ciocca,  “STORIE DI LETTERE

Alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri, cabaret letterario”

PESCARA, 25 Aprile ’12 – Alla presentazione del libro di Sabatino Ciocca, “STORIE DI LETTERE – Alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri, cabaret letterario”, alle ore 18,00 di Domenica 29 aprile, saranno presenti l’Autore e l’editore Marco Solfanelli.

Relatori: Francesco Di Vincenzo e Marco Tornar. Voci recitanti: Alba Bucciarelli, Sebastiano Nardone e Giancarlo Zappacosta.

Scheda del libro

Nella pur lunga e travagliata storia delle relazioni umane e degli scambi di pensiero tra le persone, uno dei mezzi che ha contribuito ad accordare dignità al pettegolezzo, è senz’ombra di dubbio, la corrispondenza epistolare. Non c’è dato sapere quando, dove e da chi ha avuto origine tale forma di comunicazione, né mio intendiment

o è tracciarne una storia, anche se pur sommaria, ché il tempo mi sarebbe nemico.
E’ fatto innegabile, tuttavia, che la fortuna della corrispondenza epistolare è sottoposta a variabili: il buon funzionamento dell’ordinamento postale, una grafia decifrabile, la tassa d’affrancatura. A tal proposito, vale la pena ricordare che Charles Robert Darwin, iscrittosi ad un corso di Scienze Naturali per corrispondenza, dovette rinunciarvi per l’improvviso rincaro dei francobolli. Un’ultima, ma non per questo meno trascurabile, variante nella fortuna della corrispondenza epistolare è costituita dall’improvviso decesso del destinatario o del mittente o, peggio ancora, di entrambi.

Considerata la mole della materia che mi accingo a trattare, mi     limiterò a prendere in considerazione soltanto quei carteggi o quei documenti inediti, prescindendo dal loro pregio artistico, il cui rinvenimento riattizza inevitabilmente polemiche storiche e letterarie mai sopite tra gli studiosi del settore, consentendoci, nel contempo, di comprendere meglio le personalità di quegli uomini che di queste corrispondenze sono protagonisti.

[ISBN-978-88-7497-734-5] – Pagg. 168 – € 12,00

Ordini




Giulianova. Eventi al Circolo virtuoso Il nome della Rosa Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Circolo virtuoso Il nome della Rosa
Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

Controlla tutte le news sul nostro sito
http://www.ilnomedellarosa.com/

Sempre sorriso
Chico, Lucrezia, Marisa, Paolo, Rosa & Roberto

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Venerdì 27 aprile ORE 21,30
CORTOMETRAGGI
“(RE)verbero”
“La tierra es salva: El Gusano Seco vs Blue Sobrino”
Incontro con: Andrea STAZI

http://www.ilnomedellarosa.com/schedanews.php?id=726

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Sabato 28 aprile ORE 17,00
SEMINARIO
“IL FURTO DELLE PENSIONI E L’INGANNO DEI FONDI PENSIONE”
Pino GIAMPIETRO: Esecutivo Nazionale Cobas – scuola
Ettore D’ INCECCO: Docente scuola secondaria II grado

http://www.ilnomedellarosa.com/schedanews.php?id=772

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Domenica 29 aprile ORE 21,30
TEATRO
“5 STORIE IN 500”
SPETTACOLO DI TEATRO-SCIENZA
I Maghimatici Laboratori Scientifici

http://www.ilnomedellarosa.com/schedanews.php?id=773

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Online i video (integrali) di “Morire per Danzica”, incontro con Marco Patricelli presentato da Luca Maggitti e le foto a cura di Cristian Palmieri

http://youtu.be/O7l3bFOHwqI
http://youtu.be/cVofxFqea7o

http://www.photopalmieri.it/1/eventi/cultura/2012_04_20_Danzica_Patricelli/index.html

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“Paesaggi (in)naturali” di Cristian Palmieri. Mostra aperta sino al 4 maggio. a questo link le foto.

http://www.photopalmieri.it/2012/index.html

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ScienceZine, il magazine di divulgazione scientifica scritto interamente dagli alunni della rete di scuole di Roseto degli Abruzzi aderenti al progetto finanziato dalla Fondazione Tercas

http://issuu.com/sciencezine/docs/sciencezine_numero_0




Abruzzo. Secondo appuntamento con “Docudì, il giorno del cinema documentario”

Secondo appuntamento con “Docudì, il giorno del cinema documentario”

Le trasformazioni dell’Italia di oggi nel secondo appuntamento con la rassegna.

Le trasformazioni private e collettive dell’Italia di oggi, tra migrazioni e mutamenti sociali, saranno al centro del nuovo appuntamento con “Docudì, il giorno del cinema documentario”, l’iniziativa interamente dedicata al cinema documentario organizzata dall’ACMA – l’Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese – in collaborazione con la Feltrinelli di Pescara.

Il secondo incontro con la rassegna si terrà Giovedì 26 aprile 2012 alle ore 18.00 presso la libreria la Feltrinelli di via Milano a Pescara sarà proiettato il film documentario “Hanna e Violka” di Rossella Piccinno.

Interverranno, tra gli altri, la mediatrice culturale dell’ANOLF Daniela Fosalau e il regista Peter Ranalli.

“Hanna e Violka” (Italia 2009, 56′). Hanna Korszla è una delle 1.700.000 badanti presenti in Italia, vive in Salento da tre anni insieme a Gina e Antonio, un anziano ultraottantenne malato di Alzheimer, di cui si occupa costantemente.

Violka è sua figlia, diciannovenne polacca senza lavoro. Le vite di Hanna e Violka si incontrano come in uno specchio scambiando i propri ruoli nella cura di ‘Ntoni. E’ così che Hanna può finalmente ritornare in Polonia a riabbracciare il resto della sua famiglia confrontandosi con un presente e con un passato difficile, mentre Violka, badante bambina, fa i conti con un soggiorno che non si rivela essere proprio “una vacanza”.

“Hanna e Violka” è un film sulla trasformazione, quella privata delle protagoniste a confronto con differenti ruoli, e quella sociale dell’Italia che invecchia, della famiglia che cambia, delle straniere venute dall’Est per diventare quasi “di famiglia”.

Un film sulla migrazione di oggi e sulla straordinaria capacità delle donne di affrontare con forza e ironia le dure sfide del quotidiano.

Rossella Piccinno (1978) si laurea in Cinematografia Documentaria e Sperimentale al Dams di Bologna, prima di diplomarsi come tecnico di produzioni video e di muovere le sue prime esperienze nel cinema d’animazione.

Nel 2005 debutta alla regia con il corto «Interno sei» seguito dai documentari «Mauritania: città-biblioteche nel deserto» (2006), «Occhi negli occhi memorie di viaggio» (2007), « Voci di donne native e migranti » (2008), «To my darling» (2008), e «Hanna e Violka» (2009).

Nel biennio 2009-2011 si diploma in cinema e arti digitali presso Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporain, in Francia, dove torna alla fiction con il cortometraggio «Il richiamo del tordo» (2010) e dove realizza l’installazione video interattiva «Eruption of the end» (2011).

Per visionare o scaricare materiale

Scheda di cinemaitaliano.info http://www.cinemaitaliano.info/hannaeviolka

Trailer di “Hanna & Violka”: http://www.youtube.com/watch?v=FWM5xFTi90Y

Locandina Docudì 2: http://www.webacma.it/2012/docudi/26_aprile/Docudi_2.jpg

Locandina “Hanna & Violka”: http://www.webacma.it/2012/docudi/26_aprile/locandina_Hanna_&_Violka.jpg

Pagina Facebook https://www.facebook.com/events/307978979274363/

Per iscriversi all’ACMA: www.webacma.it/iscrizioni.htm

Convenzioni ACMA: www.webacma.it/convenzioni.htm




Italia. Il 25 Aprile R-Esistiamo con TeleJato e Pino Maniaci

65 anni fa i partigiani vinsero contro il nazifascismo. Oggi nuovi
partigiani lottano in ogni parte del mondo. E lottano anche contro le
mafie. Come Pino Maniaci, direttore di TeleJato, che rischia di
chiudere con l’arrivo del digitale terrestre. Oggi non accontentiamoci
di commemorare i partigiani di ieri, r-esistiamo con i partigiani di
oggi

Il 25 Aprile è il giorno in cui le coscienze democratiche e libere
d’Italia ricordano e commemorano il sacrificio di chi, ormai 65 anni
fa, lottò e vinse contro la barbarie e il regime criminale
nazifascista. Una lotta che rappresenta una pietra miliare della
storia e della coscienza civile dell’Italia. Ma, dicevano i latini,
che Historia Magistrae Vitae, la storia è maestra di vita, e quindi
non può rimanere confinata ai libri di storia. Nelle tantissime
commemorazioni, nei testi, nei volantini (oggi anche nei “post” su
FaceBook e sugli altri social network) e in molte altre occasioni si
ripete che “la Resistenza continua”, che quell’impegno è attuale. Oggi
sono altri i regimi criminali, le dittature e le violenze che
minacciano la democrazia, la libertà, la stessa vita delle persone. In
Italia tra i più minacciosi ci sono le mafie, che non appartengono
ormai al passato come alcuni pensano, ma s’insinuano nel tessuto
sociale, lo avvelenano e tentano di distruggerlo come un cancro.
Contro questo cancro, oggi come non mai, è necessaria una nuova
resistenza, con nuovi strumenti ma lo stesso coraggio, la stessa
forza, lo stesso amore per la libertà dei partigiani di 65 anni fa.

Pino Maniaci è stato in questi anni un maestro della nuova resistenza,
un maestro che è riuscito in un’impresa titanica e strepitosa: ha
trasformato tre piccole stanze in un miracolo di resistenza. Da tanti
anni questo piccolo luogo è la sede di TeleJato, piccola televisione
locale che trasmette nel comune di San Giovanni Jato e nei dintorni.
Dagli schermi di TeleJato Pino lancia quotidianamente denunce, fa i
nomi e i cognomi dei mafiosi e dei loro complici, resistendo agli
attacchi, alle minacce, alle intimidazioni e alle violenze mafiose.
Gli hanno bruciato l’auto, ma lui non si è fermato. Ha subito la
violenza del branco sulla sua pelle, ma non si è fermato. Eppure la
sua resistenza rischia di avere soltanto poche settimane di vita: lì
dove non è riuscita la mafia potrebbe riuscire lo Stato Italiano(si,
proprio quello nato dalla Resistenza che si commemora oggi…). La
Sicilia, come il resto del Paese, si sta preparando a passare al
digitale terrestre, la nuova modalità di trasmissione del segnale
televisivo. La normativa scritta dai precedenti Governi stabiliva
l’uso del beauty contest per l’assegnazione delle nuove frequenze, un
meccanismo che le avrebbe regalate gratuitamente agli attuali
concessionari (soprattutto i più grandi, tra cui Mediaset!). Qualche
settimana fa il governo Monti ha cancellato il beauty contest e ha
stabilito di ricorrere ad un’asta. Alla quale però le piccole
televisioni locali non commerciali non potranno partecipare. TeleJato,
così come tante altre, verrà quindi spazzata via. Il 24 Settembre 2011
è nato il Comitato “Siamo Tutti TeleJato” al quale partecipano singole
persone, associazioni, movimenti, riviste antimafia. Il Comitato da
mesi sostiene Pino e denuncia il rischio che corre. Tutti, ancor di
più in una giornata come oggi dove viene celebrata la Resistenza, sono
invitati ad aderire, a partecipare, ad aggiungere la propria voce alla
denuncia. Si possono seguire tutti gli aggiornamenti su FaceBook, dove
è attivo un gruppo alla pagina
http://www.facebook.com/pages/Comitato-Siamo-tutti-Telejato/268979743122840,
o sul sito dell’Associazione Antimafie Rita Atria,
http://www.ritaatria.it. Oggi si celebra la Resistenza, fra poche
settimane si ricorderà l’assassinio di Peppino Impastato. Il sindaco
di San Giovanni Jato alcuni mesi fa ha lanciato l’appello per chiedere
che Pino Maniaci non diventi il “Peppino Impastato del 2012”, che non
sia lasciato solo mettendo a rischio la sua stessa vita.

La Resistenza non si celebra rimanendo fermi sul divano di casa, non
la celebrano quelli che Dé Andre definì “materassi di piume”. E’
inutile pensare che basti ricordare, dedicare piazze, vie, cerimonie,
fiumi e fiumi di inutile retorica a Peppino Impastato, Pippo Fava,
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti gli altri che non ci sono
più. La prima forma di commemorazione, perché davvero Historia
Magistrae Vitae, è proseguire il loro impegno, sostenere i Peppino, i
Pippo, i Giovanni e i Paolo di oggi. Lasciare solo Pino, accettare
supinamente che TeleJato possa chiudere è ipocrisia che rappresenta il
più grave oltraggio alla Resistenza. L’antimafia non si svolge in un
salotto o sotto i riflettori degli show nazionali, l’antimafia è in
strada, è nelle piazze, è nelle redazioni come TeleJato. Non si fa
antimafia premendo un tasto il giovedì sera sul telecomando o facendo
finta di commuoversi una-due volte l’anno. Il comodo-attivismo, quello
che esalta solo chi vive sotto i riflettori della notorietà e
apparentemente s’impegna per tutti (viva quel giornalista là, tanto è
famoso lui, l’ascolto in tv e ho la coscienza a posto) per poi
dimenticare i veri partigiani di oggi, è un’aberrazione della quale
non possiamo essere complici, è il primo arrendersi e permettere alle
mafie di vivere e prosperare. Le mafie si lottano studiando,
conoscendone i meccanismi, denunciandone gli affari e i complici,
impegnandosi in prima persona. Come Pino Maniaci, come tanti altri in
tutta Italia. Questa è la Resistenza di oggi, questa è la Resistenza
che ci chiama oggi. Altrimenti restiamocene a casa e smettiamola con
le retoriche parate. Ma, in quel caso, anche se ci si crede “assolti
si sarà per sempre coinvolti”. Ma dalla parte sbagliata…

Alessio Di Florio




Italia. SICCITà: APPELLO al sindaco di Firenze e ai sindaci della Toscana

SICCITà: APPELLO al sindaco di Firenze e ai sindaci della Toscana

Firenze, 25 aprile 2012

Come abbiamo letto nell’articolo di La Nazione del 17 aprile 2012, pagina 20, che titola: “TOSCANA, Più alta l’acqua nella diga del Bilancino – Piove, piove: ma ancora poco. Non cessa l’allarme siccità. Se ne parlerà domani 26 aprile 2012 a Firenze nell’incontro promosso dalla Fondazione Cesifin”.

Come cittadini, prima di convegni e incontri, serve ricevere dal proprio Sindaco i dati utili a verificare se la sua amministrazione è pronta a interventi di Protezione Civile per evitare che la gestione dell’acqua potabile attivi gravi e incontrollabili criticità sociali. In sintesi, non si arrivi all’improvviso un giorno a essere informati che non abbiamo a disposizione l’acqua potabile per i nostri anziani, malati, portatori di disabilità, bambini e per le nostre attività economiche.

Premesso che l’acqua, considerata erroneamente un bene inesauribile, è un bene che anno dopo anno diventa esauribile per i seguenti motivi:

  • Non è mai stato in atto un monitoraggio e una programmazione demografica. Infatti, in 100 anni la popolazione italiana è raddoppiata.
  • La qualità della vita delle singole persone vede aumentare i singoli consumi d’acqua.
  • Non è mai stato in atto un monitoraggio e una programmazione sulle attività agricole. Infatti, sono messi a dimora prodotti che chiedono ingenti consumi d’acqua.
  • Le falde, anno dopo anno, si abbassano di livello mentre l’andamento delle precipitazioni è estremamente ridotto di anno in anno, salvo caratterizzarsi come improvvisi e devastanti rovesci.
  • Non abbiamo avuto notizia di un monitoraggio e di una programmazione di detta risorsa.
  • Non abbiamo avuto notizia di un monitoraggio e di una programmazione sulle attività industriali che impegnano ingenti risorse idriche.
  • Non abbiamo avuto notizia di un monitoraggio e di una programmazione sulle attività di edilizia sia abitativa sia destinata alle seconde case per le vacanze.

La situazione è delicata e, se non si presenta in tutta la sua drammaticità è solo grazie alle attività degli ultimi anni nella ricerca delle perdite occulte, nella sostituzione delle condotte inadeguate, nelle perforazioni di nuovi pozzi.

Chi confida in un acquazzone per migliorare la situazione si sbaglia perché non sarebbe sufficiente a riempire gli invasi dove le maggiori città attingono le risorse idriche.

Occorre altresì tener conto che sul fronte ambientale è necessario un uso accorto delle risorse idriche, al fine di proteggere i fiumi, i laghi e le aree umide in cui milioni di persone vivono.

Conclusione, è essenziale per tutti i cittadini che ogni sindaco, a partire da quello di Firenze, acquisisca e fornisca notizia di un’azione tesa in tempi certi alla costruzione di un Quadro conoscitivo al fine di programmare interventi di mitigazione dei rischi connessi alla siccità, informare per tempo i cittadini e i soggetti economici sulle problematiche nell’erogazione del servizio, quindi suggerire le ordinanze utili alla limitazione dell’uso dell’acqua potabile, cercando anche di limitare i disagi.

CARATTERI ESSENZIALI DI UN QUADRO CONOSCITIVO

I CONSUMI

Al fine di fotografare i consumi delle acque, il gestore delle acque deve fornire la serie storica relativa ai consumi d’acqua potabile e/o industriale nel territorio di sua competenza, suddividendo per zone dove è possibile chiudere l’erogazione.

Rilevazione suddivisa per consumi inerenti:

  1. Privati cittadini
  2. Privati commercianti
  3. Privati artigiani
  4. Privati ristoratori
  5. Privati albergatori
  6. Imprese agricole
  7. Società industriali
  8. Società di trasformazioni
  9. Edifici pubblici suddivisi per l’attività espletata
  10. Fontane pubbliche
  11. Perdite nella rete

L’OBBIETTIVO

L’individuazione delle utenze permette a chi amministra un territorio di poter determinare e programmare eventuali interruzioni, informando per tempo i soggetti interessati, evitando di penalizzare indistintamente tutta una categoria che nell’insieme non è significativa come consumi ma che potrebbe scatenare gravi e incontrollabili criticità sociali.

L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO

In particolare occorre procedere a quanto segue:

  • Definire, individuare e mappare le strutture industriali strategiche a rischio in caso di siccità e/o che necessitano di acqua per evitare rischi ambientali.
  • Definire, individuare e mappare le strutture strategiche sociali (ospedali, ricoveri, vigili del fuoco, ecc..).
  • Individuare e mappare l’approvvigionamento idrico:

1.     Depurazione da fiume

2.     Fonti

3.     Invasi

4.     Altro

Individuare e mappare la loro ubicazione nonché determinarne la tipologia (pubbliche o private) e, in particolare, se condivise con altri enti o uso esclusivo di un Comune.

IL METEO

Acquisizione della situazione meteorologica a lungo termine e step degli aggiornamenti.

Conoscere le proiezioni negative e relativa durata.

LE RISORSE TRADIZIONALI DI PRONTO INTERVENTO

Censire le autobotti e definire se il loro utilizzo è in:

a.     Proprietà

b.     Comodato

c.     Noleggio

Determinare le loro capacità operative per il trasporto e distribuzione dell’acqua potabile nel territorio.

Valutare le tempistiche di attivazione e di prontezza operativa ivi compreso rendere le cisterne idonee al trasporto d’acqua potabile, costi e tempi.

L’ORGANIZZAZIONE

Formazione di un gruppo specializzato nel gestire il Quadro Conoscitivo Acque.

Definizione dei ruoli dei componenti e dei loro referenti per le segnalazioni delle procedure utili a prevedere, sostenere una criticità inerente la gestione delle acque.

Attivazione delle sinergie nel gruppo, obbligando all’utilizzo di flussi informativi attraverso sistemi certificati (PEC e firma digitale) perché sono economici, rapidi, certi.

Addivenire a un Modello d’intervento secondo il grado di criticità.

Definizione delle azioni e posizionamento per le azioni in emergenza.

Solo l’attivazione delle procedure sopra descritte impedirà chiusure totali o parziali nell’erogazione dell’acqua potabile che avranno effetti imprevisti e micidiali, inficiando la qualità della vita dei cittadini, dei turisti e dello sviluppo del territorio.

Attendiamo riscontri fattivi.

Pier Luigi Ciolli

A tutti il compito d’intervenire per evitare che una criticità si trasformi in sofferenza solo perché non è stata preventivamente oggetto di analisi e piani operativi.




Teramo. LE CELEBRAZIONI UFFICIALI DEL 25 APRILE A TERAMO

LE CELEBRAZIONI UFFICIALI DEL 25 APRILE A TERAMO

La Provincia di Teramo, il Comune di Teramo e il Comitato Provinciale dell’ANPI hanno celebrato, nella mattinata odierna, il 67° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA.

Le Celebrazioni sono iniziate, come da programma, alle ore 10  con l’omaggio al Monumento ai Caduti della Resistenza Teramana in Largo Madonna delle Grazie e con la cerimonia dell’Alzabandiera, accompagnata dalle note dell’Inno Nazionale “Fratelli D’Italia”. Presenti Autorità civili e militari, Associazioni Combattentistiche e D’Arma, Sindaci e rappresentanti dei Comuni, Partigiani e numerosi cittadini.

Il corteo è poi partito alla volta di Viale Mazzini, con in testa i Gonfaloni Istituzionali della Provincia, dei Comuni e dell’ANPI, attraversando le vie del centro storico cittadino.

Alle ore 11, è stata deposta una corona d’alloro al Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. Sono poi intervenuti, per i discorsi ufficiali della Festa della Liberazione, il Prefetto di Teramo Dott. Valter Crudo, il Sindaco di Teramo Dott. Maurizio Brucchi, il Presidente della Provincia Dott. Valter Catarra e il Presidente Provinciale dell’ANPI, Sen. Antonio Franchi. Le Celebrazioni sono proseguite, presso la Villa Comunale “Stefano Bandini” di Teramo, dove sono stati commemorati quattro Teramani illustri.

ALBERTO PEPE – Ufficiale di artiglieria teramano, l’8 Settembre del 1943, si rifiutò di continuare a combattere al fianco dei Tedeschi. Fatto prigioniero, fu deportato in Germania e visse due anni di detenzione nei campi di concentramento di Wietzendorf e Meppen.

Rifiutò l’adesione alla Repubblica di Salò e fu perseguitato duramente. A seguito di una decimazione per rappresaglia, per difendere gli altri detenuti, non esitò a sacrificare la sua vita. Il 4 aprile 1943 morì nel campo di punizione di Unterluss, nei pressi di Amburgo. MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE.

MARIO CAPUANI – Medico azionista, nativo di Torricella Sicura (TE), dopo l’ 8 Settembre del 1943, fu attivo nell’organizzazione del movimento democratico  e antifascista teramano. Nel suo ambulatorio medico, in Via Delfico a Teramo, riunì le figure di spicco dei partiti sciolti dal regime fascista. Unitamente al Capitano dell’Arma dei Carabinieri Ettore Bianco, ad Armando Ammazzalorso, a Felice Rodomonti e al Capitano d’artiglieria Mario Lorenzini, indicò il luogo di concentramento delle forze partigiane in località Ceppo di Bosco Martese. Fece da spola tra Teramo e Bosco Martese, in posizione di avvistamento delle truppe naziste che arrivarono il 25 settembre 1943.

A seguito dell’eroica Battaglia di Bosco Martese tra partigiani e nazisti fu prelevato il 27 settembre 1943 dalla propria abitazione a Torricella Sicura (TE) e ucciso in località Ceppo.

MEDAGLIA D’ORO ALLA MEMORIA PER MERITI PARTIGIANI.

ROMOLO DI GIOVANNATONIO – Contadino teramano, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, si trasferì negli Stati Uniti d’America dove svolse l’attività di panettiere. Attivo nelle organizzazioni sindacali e politiche, fu prescelto dal centro esteri del PCI per fronteggiare il radicamento fascista  nel centro Italia. Con il nome di battaglia “Delfo” agì tra Marche, Umbria e Puglia. Arrestato a Genova mentre passava il confine fu processato dal Tribunale Speciale Fascista e condannato alla reclusione nel Carcere di Civitavecchia e in quello di Pianosa di Puglia. Di Giovannantonio visse l’asprezza della carcerazione fascista, subendo violenze e privazioni con grande dignità. Gli fu persino negata l’insulina necessaria per la sua sopravvivenza fisica. Morì nel carcere giudiziario di Pianosa di Puglia, nel 1942, all’ età di 43 anni.

BERARDO D’ANTONIO – Giovane fabbro teramano, militante antifascista nelle file della FGCI, assieme ad Alfredo Zaccaria (sarto) e Berardo Taddei (barbiere) venne arrestato nei pressi di Piano Grande di Torricella Sicura (TE) mentre distribuiva volantini contro il regime dittatoriale. Detenuti nel Carcere di Sant’Agostino di Teramo, furono poi trasferiti a Roma nel Carcere di Regina Coeli. Nelle aule del Palazzo di Giustizia di Roma, i tre giovani assistettero alla pesante condanna del Tribunale Speciale per le attività ostili al regime fascista, da loro intraprese. D’Antonio, dopo un anno di carcerazione, fu liberato e tornò a Teramo, gravemente malato di tisi, infezione contratta nell’Istituto di pena. Dopo un mese, nel 1929, all’età di 20 anni morì.

Il Comitato Provinciale di Teramo dell’ANPI ringrazia i numerosi cittadini intervenuti alla Celebrazione. Il nostro sentito ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno collaborato nell’organizzazione della Manifestazione. In particolare, al Segretario del Sindaco di Teramo Vinicio Ciarroni, ai tanti volontari del Gruppo CIVES – Protezione Civile di Teramo con il Presidente Mauro D’Ubaldo, al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana con la Sorella Piera De Antoniis e al Capitano Gianfranco Di Genova, Presidente dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo di Teramo.

Teramo,  25/04/2012

Mirko De Berardinis                                                 Sen. Antonio Franchi

Segretario Provinciale ANPI Teramo                        Presidente Provinciale ANPI Teramo




Italia. Lettere: W il primo maggio festa del lavoro e dei lavoratori

W il primo maggio festa del lavoro e dei lavoratori

W chi si impegna ogni giorno per creare nuovi posti di lavoro e per superare il dramma della disoccupazione.

W chi si impegna ogni giorno per difendere la bella costituzione italiana e lo statuto dei lavoratori.

W chi si impegna ogni giorno per i diritti doveri e per i valori veri.

W chi si impegna ogni giorno per in silenzio, con onestà, con trasparenza nel volontariato, nei sindacati,nelle istituzioni, nei partiti, nelle parrocchie, in ogni luogo a fare della bella e pulita politica.

W chi si impegna ogni giorno con grande passione, intelligenza e sacrificio per il bene comune.

W chi si impegna ogni giorno per migliorare le condizioni dei più deboli. Gli ammalati, gli anziani, i diversamente abili, i bambini.

W chi si impegna ogni giorno per combattere le ingiustizie e la fame nel mondo.

W chi si impegna ogni giorno per difendere e migliorare lo stato sociale, sanità, scuola, previdenza, assistenza.

W chi si impegna ogni giorno per l’accoglienza, al rispetto dell’altro e al rispetto della dignità della persona.

W chi si impegna ogni giorno per costruire una cultura del rispetto delle regole e per liberarsi dalle mafie, delle corruzioni, e del evasione fiscale.

W chi si impegna ogni giorno per difendere e migliorare l’ambiente.

W chi si impegna ogni giorno per costruire una società più giusta un mondo migliore, cari cittadini bisogna essere tutti più protagonisti e meno spettatori, la storia la facciamo noi, la storia siamo noi.

W il primo Maggio, w unità sindacale. W l’unità d’Italia, w l’unità dei lavoratori, w la democrazia, w l’uguaglianza, w la libertà.

Francesco Lena




Giulianova. 4° giornata di Festival agli istituti superiori “Cerulli-Crocetti”

1° Festival Nazionale della Letteratura Giulianova 23/28 aprile

Oggetto: 4° giornata di Festival agli istituti superiori “Cerulli-Crocetti”

Giunto alla quarta giornata di iniziative, il Festival della Letteratura, in questa sua formula itinerante, si trasferisce domani (26 aprile) all’interno degli Istituti Superiori Crocetti-Cerulli di Giulianova. Alle 9 e 15 lo scrittore, storico, giornalista ed antropologo Luciano Ricci presenterà il volume “Sulle orme del Gigante” mentre, alle 10 e 15, la poetessa ed editrice della Di Felice Edizioni Valeria Di Felice, presenterà il libro “La rosa e il cormorano. Racconti per ragazzi di Pasquale Cucco”. In questa circostanza sarà presente anche l’autore Pasquale Cucco (di cui riportiamo note biografiche). A chiudere questa giornata sarà la giornalista e poetessa Azzurra Marcozzi, che presenterà la silloge “Prima Donna” con letture scenografiche dell’attrice Cristina Trifoni. Il musicista Lorenzo Piccioni accompagnerà le presentazioni con brani di chitarra classica ed acustica.

Luciano Ricci

Luciano Ricci è nato e vive a Isola del Gran Sasso (Teramo) di cui è stato anche sindaco. Giornalista, scrittore, storico ed antropologo, ha collaborato con l’Istituto di Lingua e Letteratura italiana dell’Università dell’Aquila ed è stato membro della Consulta della Cultura della Regione Abruzzo. Studioso di etnologia e dialettologia, ha scritto numerose opere sull’argomento. Tra le sue pubblicazioni si ricorda il volume “La Memoria nelle mani. Saperi e antichi mestieri d’Abruzzo” edito dalla casa editrice Mursia nel 2009.

Valeria Di Felice

Valeria Di Felice è editrice e scrittrice. Nel 2010 fonda la casa editrice DI FELICE EDIZIONI. Nell’ambito dell’attività editoriale collabora anche con altre case editrici ed è membro di giuria di numerosi premi letterari nazionali e internazionali,

È ideatrice del Martinbook Festival (il festival truentino del libro e dell’arte) e del Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro”.

Nel 2011 è stata Presidente dell’Associazione Culturale Martinbook.

Ha pubblicato il saggio Uomini tra realtà e immaterialità (Reggio Calabria, Leonida, 2007) e le sillogi poetiche  I paesaggi dell’anima (Melegnano, Montedit, 2008) e Nudi abissi (Martinsicuro, Di Felice, 2011) ottenendo vari riconoscimenti come giovane scrittrice.

Le sue poesie sono state tradotte in arabo a cura del prof. Reddad Cherrati.

Siti web di riferimento:

www.valeriadifelice.com

www.edizionidifelice.it

www.martinbook.it

www.premiomartinsicuro.it

Pasquale Cucco

Pasquale Cucco (San Benedetto del Tronto, 1987) dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, si iscrive alla Facoltà di Lettere all’Università di Macerata.

Vive e lavora a Martinsicuro dove è impegnato anche in diverse attività culturali e di volontariato, tra le quali il Martinbook Festival. E’ attore per la Compagnia di Teatro “Il Torrione” di Martinsicuro.

La rosa e il cormorano è la sua opera prima.

La rosa e il cormorano. Racconti per ragazzi di Pasquale Cucco

(prefazione a cura di Cinzia Rosati)

La bella Irneen con i capelli del color delle stagioni, il giovane Corm con la passione per i viaggi e l’ignoto, lo strambo mago Konrad, il portentoso fabbro Alwin e poi Fuoco e Acqua con il loro amore spezzato. Cinque storie tra magie e sortilegi, castelli e principesse, streghe ed avventurieri, che Pasquale Cucco anima abilmente grazie ad intrecci narrativi mai scontati, dove i colpi di scena, improvvisi e repentini, rendono il racconto, con i suoi protagonisti, frizzante ed avvincente.

Elemento caratteristico della raccolta l’amore contrastato che, al termine di una serie di peripezie, porterà al lieto fine. L’amore è il premio finale che i due spasimanti conquisteranno dopo aver superato una serie di prove che si materializzano nel corso di un viaggio avventuroso verso l’ignoto. Streghe, draghi, persino il diavolo in persona tenteranno di imporsi sull’eroe di turno, restando miseramente sconfitti nell’eterna lotta tra le forze del bene e quelle del male.

Lo stile narrativo di Pasquale Cucco è fluido ed accattivante, i suoi personaggi sono creature in simbiosi con la natura, attorniate da un alone magico e misterioso, che emergono dalla storia con forza e spontaneità attraverso ritratti calzanti e dettagliati, insoliti e curiosi, ma comunque sempre scevri da quelle banalità e quegli orpelli in cui è facile scadere quando ci si avventura in questo genere narrativo.

Cinque storie in cui maghi e spiritelli, draghi e fanciulle, re e divinità prendono vita nella semioscurità di una stanza, al chiarore di un camino e al borbottio di un temporale. Storie nate da un’ispirazione, nutrite dalla fantasia e cesellate dall’affabulazione. Una voce che narra e menti rapite che ascoltano, per cuori stretti attorno al calore di un fuoco scoppiettante.

Azzurra Marcozzi

Azzurra Marcozzi nasce a Giulianova il 16 agosto del 1984. Cresce appassionandosi all’attività radiofonica, che porta avanti, dall’età di tredici anni, nell’emittente di famiglia, Radio G Giulianova. Da sempre appassionata di scrittura e giornalismo, passione che le è stata tramandata dal padre Francesco Marcozzi, giornalista professionista de “Il Messaggero” e direttore dell’emittente di famiglia, dopo due anni di gavetta in radio, di lavoro come addetto stampa per diverse progetti regionali e del Comune di Giulianova, nel 2005 l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo le rilascia la tessera di giornalista pubblicista. Ha tenuto lezioni di Giornalismo alle scuole elementari di Giulianova nell’ambito del progetto “La Campanella” a cura del Comune di Giulianova. Oltre a scrivere sul quindicinale di Radio G “Piccola Città”, ha collaborato con il quotidiano teramano “La Città”,  il quotidiano d’Abruzzo “Il Centro ” e, da luglio 2010, collabora con “Il Messaggero”. Dal primo gennaio 2010 è iscritta nell’elenco dei giornalisti praticanti dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. E’ studentessa del corso di laurea in Comunicazione artistica e multimediale della facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università degli studi di Teramo. Della “vivida attrazione” dello scrivere poesie è stata ricompensata con soddisfazione: la poesia “Speranza” è stata pubblicata nell’antologia “Tra un fiore colto e l’altro donato” a cura dell’Aletti Editore di Gudonia; è stata insignita della menzione d’onore nell’estate 2009 e in quella 2010, rispettivamente con le poesie “Mio capitano” e “Piazza” al premio internazionale di Poesia “diVerso in Verso” del comune di Crognaleto; la poesia “Mio capitano” è stata selezionata, nel premio “Poesie dal mare” a cura del comando generale delle Capitanerie di Porto, per far parte di un volume edito dalla casa editrice Giulio Perrone di Roma. Nel giugno 2011 pubblica, per la Evoè Edizioni di Teramo, la sua prima silloge di poesie dal titolo “Prima Donna”. Ad aprile 2012, insieme alle scrittrici Federica Ferretti e Patrizia Di Donato, pubblica, per la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni, l’antologia di poesia e prosa “Sinfonia delle tre stelle”.

Prima Donna

(dalla prefazione di Sandro Galantini)

La radicale verità dell’amore, anche di quello non più vissuto e sofferto nella sua immediatezza ma che ancora schiude i propri argini e cerca un’opportunità di risurrezione («E sogni a testa in giù appena si può, / appesa alle redini del giorno, / fluttuando tra nubi e lenzuola»), e poi il passato annodato all’anima, la nostalgia, lo struggente distacco da stagioni trascorse e la memoria non doma, come pure un presente che a volte sembra infrangersi contro i ruvidi argini di cesure e contrasti rendendo perciò precaria la libertà della propria anima, donde gli interrogativi cruciali che frugano nei dolori antichi e recenti dell’essere, sono alcuni dei temi sui quali fa perno la palpitante poesia di Azzurra Marcozzi raccolta in Prima donna, suo volume d’esordio.

Mostrando di possedere un già autonomo e sicuro codice espressivo che, per scelta consapevole, non stravolge lessico e sintassi tramite compiaciuti rimandi intertestuali restituendo perciò alla parola, senza mai pregiudicarne la capacità seduttiva, tutta la sua limpidezza e probità di dettato, Azzurra Marcozzi apre ampi varchi sul suo prismatico mondo interiore, dove la corsa dell’anima e del pensiero aduna vibranti pronunce, e, allo stesso tempo, offre la misura dell’anelito a restituire senso e valore, e magari le negate epifanie del sogno, ad una contemporaneità arida, stremata dalle liturgie imperanti dell’apparire e dell’effimero («adoriamo la carne e tutto ciò che ha odore umano, / non dei valori di ognuno, ma della carnalità di tutti»).

1°Festival Nazionale della Letteratura – Giulianova

Patrizia Di Donato presidente del Premio

Leonardo Nodari direttore del Premio

Azzurra Marcozzi ufficio stampa – ilmusicanteazzurra@hotmail.it

346/3182904

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Patrizia Di Donato: pattydi donato@hotmail.com – 335/245061

Enzo Rapagnà: studiorapagna@gmail.com – 348/7307618

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Sant’Omero. I NONNI ALZANO LE PALETTE A SANT’OMERO

SANT’OMERO (Te) – Nelle scuole della cittadina vibratiana arrivano i nonni sotto forma di vigili muniti di paletta per regolare il traffico. A darne notizia è il consigliere comunale Alessandro Azzari con delega alla trasparenza ed all’informazione. I pensionati over 57, in forma volontaria, collaboreranno durante l’anno con l’Amministrazione comunale al fine di regolare il traffico, sia pedonale che veicolare, nelle ore in cui c’è affluenza di persone e mezzi nei pressi degli edifici scolastici. Il Comune di Sant’Omero, nell’emanare tale innovazione, ha posto solo pochi paletti. Il primo riguarda l’età: il pensionato dovrà aver superato la soglia dei 57 anni e possedere l’idoneità psico-fisica per lo svolgimento delle funzioni che gli saranno assegnate. Il secondo invece concerne la posizione della persona sotto il profilo penale: la stessa dovrà avere la fedina penale assolutamente pulita. “L’iniziativa, che sarà incentivata da un minimo contributo associativo, ha il duplice vantaggio – ha spiegato l’Assessore alla Pubblica Istruzione e Sociale Giorgio Di Sabatino – di far fronte alla carenza di vigili urbani e di rafforzare lo spirito di socializzazione e di rispetto verso quei nonni che vorranno dedicare del tempo alla comunità.” All’invito lanciato dall’Amministrazione comunale hanno risposto al momento tre arzilli componenti del Centro Sociale: Concetto Di Gregorio, Pier Luigi Santoni e Sabino Santoni che svolgeranno il compito di vigilanza ed assistenza davanti alle scuole elementari di Sant’Omero e Garrufo.  “Si spera in un incremento del numero di volontari – ha concluso l’Assessore – in modo da poter attivare l’esperimento anche presso la scuola Media inferiore del capoluogo tra le più trafficate e quindi più a rischio per gli scolari”.
Alfonso Aloisi