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Will Power
bissa in Brasile
di Lino Manocchia
Per la terza volta consecutiva, l’australiano Will Power domina nella Indycar 300 brasiliana, man-dando in visibilio una copiosa mas-sa di folla che rivedeva il prediletto Rubens Barrichello, il connazio-
nale Tony Kanaan, J. Viso, Ana Beatriz, ed Helio Castroneves, più o meno fortunati dell’ex asso di formula uno che raggiunto i 39 anni ha detto addio alla Formula iridata.
Preceduta da una pioggia battente – come un anno fa – con in pole position Will Power che ha registrato la quarta pole position e la terza vittoria consecutiva della stagione 2012, incassando tra l’altro, il premio di 10 mila dollari “per il poleman”.
La partenza è stata anticipata in vista di un ritorno della male augurata pioggia che, pero, è stata lontana sino alla fine dalla pista ricca di due interminabili rettilinei, e qualche breve raccordo che non ha offerto molto interesse ai brasiliani, di fronte ad una tenuta di gara passata all’insegna del miele, tanto da far chiedere: “Ma questi 26 concorrenti (ne occorrono 33 per la gara) saranno i medesimi che a fine maggio si batteranno sul mitico ovale di Indianapolis per la 500 miglia?” Ed ancora. “La Indy del passato, un mese prima dello spettacolo annoverava 40-50 piloti tutti pronti e preparati a combattere. Notizie recenti da Indy confermano che i patron dello speedway troveranno duro poter allineare 33 piloti, salvo a cercare con la candelina – come faceva l’ex dirigente Tony Gorge –, la cui guerra fredda contro il magnate Jerry Forsythe, ha depauperato i beni materni”. L’arrivo delle marche Chevrolet Honda, Lotus, non sono sufficienti a fornire le squadre di Indy e pertanto incapperebbe in una situazione debilitante per una serie nazionale.
E torniamo alla corsa di Sao Paulo. Per fortuna nulla di grave, soltanto due o tre “ammassi” di vetture che han confuso la classifica che non sapeva più a chi offrire l’onore della vittoria. Ma a poche passate dalla fine, Power ha tenuto duro al giovane Ray Hunter Ray vincendo senza sudare. Era attesa una riscossa della lenta situazione in gara dell’italo scozzese Dario Franchitti, ma anche questa volta, l’ex campione della serie si è dovuto accontentare della quinta sedia, dietro a Takuma Sato ed Helio Castroneves. Meritato il podium del giapponese ex Formula uno Takuma Sato il quale dopo tanto disappunto ha lasciato il team KV racing di Kevin Kalkhoven per guidare nel tem di Bobby Rahal
Molto scalpore ha fatto la presenza a Sao Paulo del Ferrarista Felipe Massa Il quale ha detto: «Sono venuto a trovare i miei amici brasiliani e spero che ottengano un ottimo risultato.» Richiesto un parere sul cambio di categoria di Ruben nella Indy car, il ferrarista ha detto: «Io sapevo che Barrichello avrebbe avuto difficoltà a compiere il passaggio del Rubicone. Indy e F.1 sono due categorie tanto diverse, ma conoscendo la capacità del mio connazionale sono certo che presto sentiremo parlare di lui.»
E’ vero, replichiamo, che spira aria di trasferimento dalla Ferrari alla serie americana?
«Tutto è possibile, dipenderà dalla decisione che vagheggia in area ferrarista..Certo che
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sarebbe anche per me un passo duro e difficile, ma mi piacerebbe provare.»
Intanto Barrichello partito 13° concludeva decimo – per la terza volta – nella serie Indy car. Tony Kanan meritava miglior piazzamento (13°). Se non fosse stato un male augurato contrattempo al restart, avrebbe tenuto saldo la quinta piazza grazie ad una sostenute tenuta di gara. La splendida Ana Benitez si accontentava del 20 posto d’arrivo e E. J. Viso finiva nono.
L.M.