Preg.mo Direttore,
le invio il documento scritto da me, d. Carmine Miccoli, coordinatore regionale dell’Ufficio di Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana, in sostegno della realizzazione del “Parco Nazionale della Costa Teatina”; il documento fa seguito, ad un anno di distanza, dal precedente sullo stesso tema, comunicato che la sua testata ha avuto la cortesia di pubblicare ed evidenziare.
L’Ufficio di cui sono responsabile, a livello locale per la diocesi di Lanciano-Ortona e a livello regionale come coordinatore per la Regione ecclesiastica Abruzzo-Molise su mandato degli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi della locale Conferenza Episcopale, si occupa di tutte le questioni riguardanti i problemi sociali, in particolare nel mondo del lavoro, le questioni della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato, la promozione di nuovi stili di vita sostenibili, in collaborazione con tutte le associazioni, i movimenti e le singole persone impegnate su queste stesse tematiche.
Spero che il documento risulti di suo interesse; non esiti a contattarmi per ogni eventuale chiarimento o approfondimento ai recapiti in calce a questa e-mail.
Grato per l’attenzione, invio i più cordiali saluti.
d. Carmine Miccoli
Coord. Regionale Pastorale Sociale CEAM
Preg.mo Direttore,
Ad un anno dal mio precedente intervento (“Parco Nazionale della Costa Teatina: un luogo per custodire in Abruzzo il futuro della creazione”), intendo ancora raccogliere sollecitazioni e riflessioni di tante persone, uomini e donne, che hanno a cuore la salvaguardia del Creato e cercano di prendersi cura della terra nella quale viviamo.
Più di un anno fa, il 7 maggio 2011, migliaia di persone si sono ritrovate a Termoli insieme al compianto Lucio Dalla, che come tanti ha prestato la sua voce e la sua persona con generosità e impegno, per difendere le coste abruzzesi e molisane dalla minaccia delle trivelle petrolifere. Da allora, varie sono state le occasioni e le speranze che, anche di recente, sono cresciute e che sembrano andare nella giusta direzione: uno sviluppo sostenibile che custodisca e valorizzi le nostre terre, i nostri mari, la nostra gente.
Pochi mesi fa, in Abruzzo, la Commissione Regionale sulla Valutazione d’Impatto Ambientale ha bocciato un impianto di estrazione della multinazionale Forest Oil sul lago di Bomba: una bocciatura che ha reso giustizia e ha coronato la mobilitazione, fatta in questi ultimi anni, di migliaia di cittadini, associazioni, movimenti e istituzioni, volta a salvare questo posto dalla distruzione. Auspico che la politica e coloro che hanno a cuore il bene comune s’impegnino a difendere questa importante vittoria della società civile e che in nessun modo possa essere sovvertita in alcuna sede la decisione delle istituzioni e il comune sentire della popolazione (come tenta di fare il recente ricorso amministrativo della stessa azienda). In un momento come questo, di gravissima crisi economica e sociale, non è più accettabile proseguire secondo un modello economico devastante a livello ambientale e sociale. Bisogna avere il coraggio di dire “no” a chi considera il profitto più importante della persona: è lo stesso magistero sociale della Chiesa ad insegnarlo, indicando questa come strada da seguire, aperta alla partecipazione di tutti: “L’esclusivo obiettivo del profitto, se mal prodotto e senza il bene comune come fine ultimo, rischia di distruggere ricchezza e creare povertà. Lo sviluppo economico che auspicava Paolo VI doveva essere tale da produrre una crescita reale, estensibile a tutti e concretamente sostenibile” (cf. Benedetto XVI, “Caritas in veritate”, n. 21).
In un modello economico basato su equità e rispetto si inserisce la promozione di Parchi Naturali e Aree Protette: il turismo naturalistico, l’agricoltura biologica e sostenibile, i percorsi di valorizzazione di paesi e tradizioni locali, offrono tantissime possibilità per un’economia sana e capace di futuro. I Parchi sono anche l’alternativa più radicale e definitiva a quella che è stata definita la “deriva petrolifera” locale: lo dimostra, in Abruzzo, il fortissimo anelito della società civile e degli amministratori più lungimiranti e attenti verso l’istituzione, scandalosamente attesa da troppi anni e frenata dalla volontà di amministratori e politici centrati sugli interessi più egoistici e particolari, del Parco Nazionale della Costa Teatina. Ancora una volta si vuol alzare forte la voce per chiedere l’istituzione di questo nuovo Parco, senza ulteriori e immotivate proroghe, senza accomodamenti interessati e ipocriti.
Rimane dovere di tutti i cittadini, e in particolar modo dei credenti, sostenere la difesa del Creato dalle terribili minacce che vi incombono, come gli impianti petroliferi e, in generale, i vari progetti per l’estrazione, la lavorazione e lo stoccaggio di idrocarburi che da anni hanno preso di mira le nostre Regioni e che continuano tristemente ad operare (l’ultimo allarme della prof.a Maria Rita D’Orsogna, cui mi associo ancora pienamente, è solo di qualche giorno fa). Per quanto mi compete, l’Ufficio Regionale di Pastorale Sociale si impegna a sostenere ogni azione della società civile volta a difendere e valorizzare realmente il nostro territorio, bene comune e condiviso, dono di Dio per l’umanità tutta e per le generazioni future.
d. Carmine Miccoli
Coordinatore Regionale dell’Ufficio di Pastorale Sociale CEAM