“LA PRIVACY NON C’ENTRA CON LA SENTENZA CONTRO PRIMADANOI.IT”.
Mauro Paissan sulla decisione del Tribunale di Ortona
“O è uno scherzo o è un attacco al diritto-dovere di informare”. Non ha dubbi Mauro Paissan, docente di Deontologia del giornalismo alla Sapienza di Roma e per undici anni componente del Garante privacy, nel giudicare la sentenza con cui il Tribunale di Ortona ha condannato la testata on line primadanoi.it per non aver cancellato dal proprio archivio elettronico una notizia sgradita ai protagonisti della vicenda raccontata.
“La normativa sulla privacy viene tirata in ballo a sproposito per imporre una data di scadenza a un servizio giornalistico. Neanche fosse un medicinale. Chi stabilisce, e con quale criterio, che dopo un certo periodo di tempo (dieci anni, due mesi, due giorni?) una certa informazione non può più essere mantenuta nell’archivio di un giornale? Una cosa è sottrarre la reperibilità di un articolo ai motori di ricerca per tutelare i diritti di una persona, tutt’altra cosa è intaccare l’intangibilità degli archivi storici, siano essi cartacei o on line. Nessuna decisione del Garante privacy e nessuna sentenza emessa al di fuori della provincia di Chieti è mai arrivata a tanto. Secondo la logica adottata dal magistrato di Ortona, dovrebbero essere chiusi tutti gli archivi elettronici dei maggiori quotidiani italiani (e delle maggiori testate internazionali), che rendono accessibili le pagine di svariati decenni, pagine che inevitabilmente contengono notizie sgradite a questo o a quello”.
“Mi auguro che la sentenza contro primadanoi.it possa essere rapidamente riformata”, conclude Mauro Paissan.